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Il generale Thomas Green
Testo di Claudio Auditore

Pubblicato il 02/12/2017

I primi anni 1814- 1834
Nathanial Thomas Green nasce in Virginia sud-occidentale, le fonti indicano due diverse contee (ma confinanti tra loro): Buckingham o Amelia County, l’otto giugno 1814. Figlio di Mary Field e Nathan Green. La famiglia si trasferì a Winchester in Tennessee quando Nathanial aveva solo tre anni, era il 1817. Suo padre divenne un’eminente personalità, giudice della Corte Suprema e Presidente del “Lebanon Law College”, Istituzione che forgiò numerosi uomini di legge dell’epoca. Nei primi anni in Tennessee, il giovane Nat fu coinvolto in numerose zuffe, in particolar modo con un ragazzo suo omonimo, non ci è dato sapere l’esito delle risse, ma il risultato fu che rifiutò per sempre il nome di Nathanial e dopo quel periodo si fece chiamare solo Thomas ‘Lorn’ Green. Terminate le scuole locali, Thomas frequentò il ‘Jackson College’ in Tennessee e il ‘Cumberland College’ a Princeton in Kentucky, per laurearsi all’Università del Tennessee a Knoxville nel 1834. Studiò ancora legge con suo padre, fino a che nel 1835 il ventunenne Thomas sentì il richiamo dell’avventura.

La rivoluzione Texana 1835 - 1836
Nell’autunno del 1835, il robusto Virginiano (per l’epoca era un colosso, alto 185 cm per 90 Kg di peso), partì, similmente a molti meridionali, per una provincia messicana dove era scoppiata la rivoluzione: il Texas. Arrivato a Nacogdoches in dicembre, si arruolò come soldato semplice di artiglieria nella compagnia di Isaac N. Moreland, nell’armata di Sam Houston, era il 14 gennaio 1836. La compagnia aveva in dotazione due cannoni, soprannominati “Twin Sisters” che era tutta l’artiglieria presente nell’armata texana. Il 21 aprile 1836 partecipò alla battaglia di San Jacinto, che assicurò l’indipendenza del Texas, mostrando tutto il suo valore. Pochi giorni dopo la battaglia decisiva, Houston premiò Thomas Green con appezzamenti di terreno e la commissione a 1° Tenente. A inizio maggio fu promosso Maggiore e assegnato come Aiutante di campo del generale Thomas J. Rusk, ma il 30 dello stesso mese rassegnò le dimissioni e tornò in Tennessee a studiare legge con suo padre.

Green nel periodo Repubblicano 1837 - 1846
Il Texas esercitava notevole fascino per Green, così nel 1837 tornò nella Repubblica che aveva contribuito a formare. La sua vita proseguì fra la carriera militare e quella governativa.
Si stabilì nei terreni, parte della sua ricompensa di guerra, nel villaggio di La Grange nella contea di Fayette dove cominciò a lavorare come geometra. Su nomina di un suo ex commilitone, fu eletto Cancelliere redattore per la Camera dei rappresentanti della Repubblica del Texas, incarico che ricoprì fino al 1839, quando fu scelto per rappresentare la Contea di Fayette nella Camera dei Rappresentanti del quarto Congresso del Texas, ma al termine del primo mandato scelse di non ripresentarsi per un secondo e tornò al suo lavoro di cancelliere. Nel corso del sesto e ottavo Congresso, servì come segretario del Senato. Dal 1841 al 1861 servì come impiegato della Corte Suprema del Texas, nella Repubblica prima e negli Stati Uniti dopo. A detta di chi lo ha conosciuto, viene descritto come istruito, colto e molto molto popolare.
Sul fronte militare, Green fu molto attivo. Nel 1839 e 1840 in qualità di ranger volontario, fu impegnato contro gli indiani, in particolare nel 1840 era nella spedizione di John H. Moore lungo il fiume Colorado contro i Comanche Penateka. Servì ancora contro i messicani, infatti negli anni successivi la conquista dell’Indipendenza, furono molte le incursioni oltre i confini dei messicani, che culminarono con l’occupazione della storica città di San Antonio nel marzo del 1842 ad opera del generale Rafael Vásquez, Green reclutò e divenne capitano di una compagnia chiamata “Travis County Volunteers”, ma in questa occasione l’unità non ebbe modo di combattere. L’autunno successivo, in risposta alla breve occupazione della cittadina e di altre precedenti incursioni, il Texas lanciò una spedizione punitiva contro il Messico, poi denominata “Somervell expedition” Green servì come ispettore-generale.

La guerra col Messico 1846
Non appena il Texas divenne uno Stato degli USA, scoppiò il conflitto fra Messico e Stati Uniti, Thomas Green reclutò una compagnia di Texas Rangers fra i cittadini di La Grange, e ne fu eletto capitano. Nel 1846 tutti i Rangers del Texas furono inquadrati nell’esercito americano come 1° reggimento di fucilieri montati al comando del colonnello John C. Hays, la compagnia di Green ne era parte. I Rangers servirono con distinzione durante la campagna nello Stato di Nuevo Léon inquadrati nelle forze del generale Zachary Taylor, combattendo sempre in prima linea in ogni scontro, e partecipando attivamente alla cattura della importante città messicana di Monterrey nel settembre 1846. Per la sua aggressività e audacia in questa battaglia, Green ottenne elogi sia come soldato che come comandante. Per i Rangers la conquista della città segnò la fine della guerra, infatti a ottobre il reggimento fu congedato e Thomas Green tornò in Texas alle sue occupazioni.

Il periodo 1847 - 1860
Per il trentatreenne Thomas era tempo di tirare su famiglia, il 31 gennaio 1847 sposò Mary Wallace Chambers figlia del Dr. John G. Chalmers ex senatore degli Stati Uniti. La coppia si stabilì ad Austin e formò una grande famiglia: pochi mesi dopo il matrimonio i suoceri di Thomas morirono, lasciando orfani i sei fratelli della moglie che furono quindi adottati dai coniugi Green, poi arrivarono sei figli dalla loro unione (5 femmine ed un maschio), portando la famiglia a 14 elementi. Green per mantenere una famiglia così numerosa buttò tutte le energie nel lavoro alla Corte Suprema, in quegli anni ebbe modo di diventare un protetto di John Hemphill, un avvocato sostenitore dei diritti degli stati e ad condividerne le idee. Proseguì nel lavoro fino alla secessione del Texas. Fino al febbraio 1861 la sua vita avrebbe potuto essere usata come soggetto per una serie di libri e forse ai giorni nostri farne un film, ma non era ancora finita, a quarantasei anni si apprestava a scrivere un’altra pagina della sua vita: quella di ufficiale nell’esercito confederato.

La guerra civile (1861 – 1864)
Nel 1861 Thomas Green godeva di grande prestigio in Texas, e quando le prime compagnie di volontari cominciarono ad organizzarsi, una di queste si soprannominò in suo onore “Tom Green Rifles”, divenne in seguito parte del 4° reggimento fanteria.
All’epoca Thomas Green, covava un forte sentimento anti-settentrionale, conseguenza di ciò fu tra i primi ad arruolarsi nell’esercito confederato. Il suo primo incarico fu aiutante di campo presso la 2a Zona Militare del Texas, ma Green non gradiva questo incarico e cominciò a reclutare, fra Arizona e New Mexico, un reggimento (per la maggior parte composto dagli uomini che avevano combattuto con lui in precedenza) che una volta completato venne inquadrato nei ranghi come 5° Volontari Montati del Texas, e ad agosto fu eletto colonnello.

Campagna del Nuovo Messico e l’alcool, 1862
Nella tarda estate del 1861 il Brigadiere Generale Henry H. Sibley stava organizzando una spedizione per invadere la parte settentrionale del Territorio del New Mexico. Raccolse volontari e mise insieme la cosiddetta ‘Armata del New Mexico’ in realtà una brigata di cavalleria, della quale faceva parte il reggimento di Tom Green, questa fu pronta e organizzata a San Antonio, quindi si trasferì a Fort Thorn, base di partenza della spedizione. I movimenti delle truppe iniziarono il 7 febbraio 1862, la campagna iniziò bene e finì con una brutta ritirata. Il 21 febbraio a Valverde i confederati ottennero la vittoria grazie al colonnello Green, nel primo pomeriggio quando le sorti dello scontro erano ancora in bilico, il generale Sibley abbandonò lo battaglia malato, lasciando Thomas Green in comando, il colonnello muovendo abilmente le sue truppe riuscì a sconfiggere gli unionisti costringendoli alla rotta. Sibley nell’occasione elogiò il suo subordinato per la condotta nella battaglia. Dopo fasi alterne, la campagna si fece difficile per i confederati, tanto che ad aprile gli esausti soldati confederati cominciarono la ritirata, Sibley lasciò l’armata e a Green toccò il compito di condurre la demoralizzata brigata a San Antonio, ordine che portò a compimento malgrado le difficoltà. Nonostante gli elogi e le numerose lettere scritte in suo favore, Green non ottenne la desiderata promozione, le brutte notizie non erano finite, iniziarono a circolare delle voci riguardo la sua predilezione per l’alcool.
Il generale Sibley comunicò a Richmond che del colonnello non ci si poteva fidare a causa della sua forte propensione per l’alcool. Green scrisse una lettera al Ministro delle Poste e amico John H. Reagan, negando le accuse. Questa non fu l’ultima volta che il whiskey fu accostato al nome di Green.

La ricattura di Galveston, tardo 1862 –inizio 1863
Non arrivò la promozione, ma l’incarico si, Green fu posto a capo della sfortunata brigata di Sibley. Passarono alcuni mesi durante i quali la brigata reclutò per ingrossare i ranghi, fu riequipaggiata e soprattutto furono trovati nuovi cavalli. A dicembre alla brigata fu ordinato di assistere il Maggior generale John B. Magruder nel suo tentativo di ricatturare il porto di Galveston, caduto in mani nordiste tempo prima. Fu preparato un piano che prevedeva un duplice attacco terrestre e navale, la brigata Green fu divisa, in parte attaccata alle forze terrestri, ed in parte imbarcata sulle navi del maggiore (commodoro) Smith. Green in persona era con 150 cecchini del ‘suo’ reggimento ora rinominato 5° Texas cavalleria, a bordo dell’ammiraglia CSS Bayou City. Per Green fu una vittoria personale, la nave confederata fu abile ad accostare la USS Harriet Lane, Green al comando dei suoi uomini abbordò la nave nemica e dopo un combattimento corpo a corpo si impossessò della nave nemica, la battaglia finì con un trionfo confederato, Galveston ritornò nelle mani dei texani. Green venne ufficialmente encomiato dal Congresso Confederato, ma la promozione ancora non arrivò.

Il servizio in Louisiana. La campagna di Bayou Teche, marzo – aprile 1863
Dopo l’inverno del 1862-63, la brigata ora riposata ed equipaggiata fu inviata in Louisiana, a marzo era agli ordini del generale Richard Taylor. Lo Stato era gravemente minacciato, infatti nell’ambito delle operazioni contro Vicksburg, il generale Banks con i suoi uomini doveva operare in Louisiana, garantirsi la riva ovest, isolare Port Hudson e tagliare i rifornimenti che dal Trans-Mississippi raggiungevano le sponde orientali del Mississippi. Banks sperava pure di distruggere i 4000 uomini della piccola armata di Taylor, egli aveva a disposizione 35000 soldati! Green e la sua 1a brigata di cavalleria furono coinvolti in alcuni piccoli scontri tra il 10 e 11 aprile. Il 12 le scarne forze di Taylor si erano ritirate a Fort Bisland, un terrapieno alla foce del Bayou Teche di fronte aveva tre divisioni nemiche forti di 15000 uomini. Banks intendeva bloccare ogni via di fuga ai confederati e fece sbarcare una delle tre divisioni alle spalle dei confederati. Appena Taylor venne a conoscenza della cosa, abbandonò il forte il 14 aprile, ma lasciò 900 uomini della brigata di Thomas Green a ritardare gli avanzanti unionisti, sperando così di salvare le sue truppe. Il colonnello Green e i suoi 900 dovevano affrontare 10000 nemici. Taylor si ritirò in Louisiana nord-occidentale, mentre Green fra il 14 e il 17 aprile combatté costantemente, furono numerosi gli scontri, in un territorio ostile i suoi contesero il terreno palmo a palmo, combattevano dall’alba al tramonto, anche 48 ore consecutive senza riposo e cibo. Bruciando ogni ponte che si lasciavano indietro, spesso era il colonnello a farlo dato che era sempre l’ultimo ad attraversarlo. I texani di Green colpirono il 19 aprile i federali a Grand Couteau e Banks interruppe l’inseguimento. Port Hudson venne ugualmente isolata, ma le truppe del generale Taylor erano salve. Anche in questa sua terza operazione il colonnello Green fu encomiato per la brillante condotta e, per l’operazione di retroguardia, Taylor lo raccomando per la promozione a generale. Infine il Congresso nominò Thomas Green brigadiere-generale il 20 maggio 1863. Green col grado di generale ottenne il comando di una divisione, infatti nelle operazioni dei mesi a seguire, alla sua brigata fu affiancata quella di suo cognato, il colonnello James P. Major.

Le operazioni estive, giugno – settembre 1863
Le forze in Louisiana si erano attestate nella parte occidentale dello Stato, così il generale Banks decise di spostare l’attenzione a Port Hudson, ora Taylor aveva campo libero per riprendere il terreno perduto e alleggerire la pressione su Port Hudson. Green si mise subito all’opera con la sua divisione riprese Franklin, l’undici giugno la città di Berwick e il 22 insieme alla brigata del generale Mouton, la divisione attaccò la città di Breasher. Green mosse le truppe attraverso le paludi e attaccò la città da due direzioni. Il 23 giugno la guarnigione federale in città si arrese lasciando nelle mani confederate 3 milioni di dollari di materiale e 1800 prigionieri, fu una grande vittoria per Thomas Green. La divisione ora fu inviata a Donaldsonville, dove avrebbe piazzato delle batterie sul Mississippi, in modo da bersagliare i rifornimenti delle forze nemiche che investivano Port Hudson. Il 27 si trova davanti Fort Butler, tenuto da 225 federali, Taylor comanda Green di prendere il forte. Prima dell’attacco, Green chiede di evacuare tutte le donne e i bambini in un raggio di tre miglia intorno al forte, all’alba del 28 ordina l’assalto a 800 uomini. Inizialmente gli avanzanti confederati non incontrano molta resistenza e respingono facilmente i pochi reparti nemici che si parano davanti, ma a un certo punto si trovano davanti un grosso reparto ben trincerato che i suoi scout non avevano individuato, Green ferma l’attacco e ordina la ritirata ma alle loro spalle arrivano le cannoniere della marina nordista che cominciano a colpire la sua posizione. Si ritira per 14 Km fino alla base dalla quale controllava il nemico nella zona di Donaldsonville. Green distaccò la sua seconda brigata (sotto Major) in un’altra zona del fiume a piazzare batterie, da questi due punti Green e Major bersagliavano il traffico fluviale federale, arrivando quasi ad azzerarlo, ma non fu sufficiente a salvare Port Hudson dalla capitolazione il 9 luglio: adesso Banks poteva rivolgere la sua attenzione contro le truppe di Taylor. 6000 federali sbarcarono nei pressi di Donaldsonville, Green richiamò Major, riunendo la divisione per fronteggiare la minaccia. Il 13 luglio Thomas Green con 1400 uomini attaccò le superiori forze federali alla piantagione Cox, costringendoli ad una ritirata, Green perse 33 soldati, i federali 450 più un notevole numero di armi ed equipaggiamenti, questa fu una notevole vittoria per Green, ma Taylor fu forzato a retrocedere nuovamente in Louisiana occidentale, il gigante virginiano spettò il compito di proteggere la retroguardia. A settembre i federali tentarono di attaccare i meridionali alle spalle nei pressi di Washington (La), ma il 7 settembre Green li respinse a Morgan’s Ferry, ottenendo l’ennesima vittoria. Se si esclude il mezzo passo falso del 28 giugno, Green si comportò mirabilmente.

Le operazioni autunnali, gli scontri dei Bayous, settembre – novembre 1863
Dopo la sconfitta del 7 settembre, i federali si erano ritirati in un’area tra Morganza e Forduche per riorganizzarsi in attesa di una nuova avanzata. Green che ormai si era guadagnato la fama di miglior comandante di Taylor, attese tre settimane la partenza dei federali, ma il 29 settembre non riuscì più a trattenersi e attaccò l’accampamento unionista alla piantagione Stirling, all’offensiva confederata partecipava anche la brigata texana di fanteria Speight. Molti federali furono catturati, altri respinti in disordine, ma Green non poté concludere le sue operazioni, in quanto un dispaccio gli portò l’ordine di andare a Vermilionville, dato una seconda colonna federale stava marciando lungo il Bayou Teche ed egli doveva controllarne i movimenti. Nel mese di ottobre si svolsero una serie di scontri tra le truppe di Green (spesso solo parti della divisione) e il grosso delle truppe di Banks. Il 9 ottobre a Vermilionville, il 13 vicino al Carried Crow Bayou, il 16 e il 18 in due piantagioni locali. Nonostante la tenace resistenza, i confederati potevano solo disturbare e rallentare i più numerosi avversari. Il 21 adesso i confederati erano stati costretti a ritirarsi verso Opelousas, ma nel momento più delicato della campagna ebbero un po’ di fortuna: il generale Banks venne a conoscenza della disfatta unionista a Sabine Pass, allora arresto l’avanzata e si ritirò a Vermilionville, lasciando una forza di 5000 uomini (per coprirsi le spalle) a Bayou Bourbeaux a soli 11 Km da Opelousas, dove si trovava la divisione di Green. Per l’audace generale questa era un’occasione da non perdere. Passo alcuni giorni per la preparazione, quindi il 3 novembre attaccò i 5000 federali a Bayou Bourbeaux ottenendo una vittoria decisiva.

Il Texas dicembre 1863 - marzo 1864
La sconfitta costrinse Banks ad abbandonare la conquista della Louisiana e tentare di prendere le coste del Texas che erano maggiormente vulnerabili rispetto all’insidioso territorio paludoso in Louisiana, sbarcò a Brownsville in Texas nel novembre 1863, Green fu ordinato di partire verso il suo Stato di adozione, il 7 dicembre lasciò la Louisiana, ed arrivò a Houston il giorno di Natale. Fu assegnato alle difese dell’isola di Galveston, e passò i seguenti mesi a fortificare l’isola in vista dell’attacco del nemico. Nel periodo nel quale si trovò in Texas, sia il generale Taylor che il Tenente-generale E. K. Smith comandante del Settore del Trans-Mississippi, raccomandarono caldamente a Richmond la promozione di Thomas Green a Maggiore generale, Smith specificò che Tom Green era il migliore brigadiere dell’armata, tra l’altro Green già svolgeva le funzioni di Maggiore Generale in quanto comandava una divisione da quasi un anno. Intanto il temuto attacco di Banks non arrivò mai, perché abbandonò il Texas per un altro tentativo in Louisiana occidentale. Così Green e la sua divisione furono ordinati nuovamente in Louisiana.

Comandante di Corpo, marzo - aprile 1864
All’inizio del 1864, in Settentrione si stava pianificando una campagna decisiva in Louisiana, il 17 marzo Thomas Green, del quale si vociferava una imminente promozione a Maggior Generale, fu nominato dal suo diretto comandante, generale Taylor, comandante di tutta la cavalleria della Louisiana occidentale (o Armata della Louisiana). Questa comprendeva la sua divisione, la cavalleria statale, la brigata indipendente Vincent e vari altri battaglioni, a disposizione ad oriente del Red River, la brigata Harrison. Fra le truppe che furono inviate a Taylor in rinforzo la divisione texana al comando del Brigadiere generale Hamilton P. Bee. Adesso il brigadiere-generale Thomas Green era comandante di un Corpo d’Armata di cavalleria.

 

Le ultime battaglie: Mansfield, Pleasant Hill e Blair’s Landing, aprile 1864
Il 5 aprile Green si congiunse con il resto dell’Armata a Mansfield, situata a metà strada tra Shreveport, capitale della ‘Confederazione di Kirby Smith’ e il nemico, sempre comandato dal generale Banks. Taylor aveva concentrato le forze a Mansfield, in questo modo i federali non potevano aggirarli dato i densi boschi e le colline, inoltre erano sufficientemente lontani dal Red River da essere al riparo dalle cannoniere sul fiume. Con l’arrivo del suo miglior generale Taylor decise di attaccare i federali. Il 7 aprile Green con la sua cavalleria cominciò a rallentare e disturbare il nemico, mentre la fanteria si schierava appena dentro il limite del bosco, davanti al quale si apriva un campo aperto. Il giorno seguente, 8 aprile, verso mezzogiorno le truppe di Tom Green uscirono dal bosco e fecero da esca per i nordisti, i quali cominciarono a pressare i cavalleggeri, appena i il nemico fu a tiro, i federali furono investiti da una scarica di fucileria si ritirarono e si attestarono su una collinetta antistante il bosco. Alle 16.00 Taylor decise di ricacciare indietro i quasi 6000 federali. Dopo un duro combattimento le truppe nemiche prese dal panico ruppero le fila in una rotta disordinata, i vittoriosi confederati andarono all’inseguimento, travolgendo una seconda linea nemica per essere fermati dalle tenebre e dalla resistenza di una terza linea nemica. La giornata fu un trionfo per i confederati nonostante che, la disorganizzazione regnasse sovrana pure fra i vincenti.
Durante la notte il generale Banks si ritirò a Pleasant Hill a circa 30 Km di distanza da Mansfield, dove aveva in linea di battaglia 12000 uomini freschi che non avevano ancora combattuto. Taylor pur se rinforzato (aveva 12500 uomini) aveva un’armata esausta formata principalmente dagli stessi uomini che avevano combattuto il giorno prima. Taylor non era uomo da scoraggiarsi ed era pronto ad affrontare il suo eterno avversario. Alle 17.00 del pomeriggio Taylor scatenò l’attacco, questo però non fu eseguito come previsto e l’atteso aggiramento del fianco sinistro nemico si risolse con un colpo al centro dello schieramento federale. Dopo un feroce scontro i confederati furono costretti a retrocedere, ma questa sconfitta tattica si risolse con una vittoria strategica, Banks infatti vista l’aggressività di Taylor fu scoraggiato dall’avanzare e si ritirò a Grand Ecore. Con l’esercito in ritirata, la flotta navale dell’ammiraglio Porter si trovò in una situazione precaria: senza protezione dell’esercito e con le acque che stavano calando, raggiungere Grand Ecore diventava difficile. Il generale Taylor valutata la situazione ordinò al generale Green di raggiungere Blair’s Landing, 20 Km circa da Pleasant Hill, per intercettare la flotta. Appena arrivato, era il 12 aprile, Green smontò i suoi 2500 cavalleggeri che si nascosero in agguato fra gli alberi e piazzò le batterie. Intenzione di Green di affondare una delle navi di testa della flotta nemica in modo da bloccare il fiume e catturare o distruggere le navi che seguivano. Appena le navi cominciarono ad essere in vista di Blair’s Landing cominciò un violento scontro, i confederati combattevano con incredibile aggressività, urlando come pazzi, ma l’artiglieria confederata fu completamente battuta dai potenti cannoni navali, durante lo scambio di fuoco, Green fu colpito da una granata che gli strappò via la parte superiore della testa uccidendolo all’istante, senza il comandante l’attaccò andò esaurendosi e la flotta evitò il disastro, il corpo di Green fu affidato al generale John Wharton.
La morte di Thomas Green fu un duro colpo per l’Armata del Trans-Mississippi, forse non il miglior generale del Settore, ma pochi potevano vantare una serie simile di successi, indubbiamente un leader superiore alla media. Era adorato dai soldati, stimato dai superiori e anche i nemici lo rispettavano: l’ammiraglio Porter commentò che Green era il miglior ufficiale ribelle della zona, mentre il generale Nathanial P. Banks disse che Green era il miglior ufficiale nel servizio confederato.

Ancora l’alcool e le polemiche dopo la morte
La sua morte fu però accompagnata da una seconda polemica riguardo l’abuso di alcool. A detta di Porter quel giorno Green era ubriaco e combatteva a cavallo di fronte alle cannoniere, inoltre sembra che nei corpi dei caduti meridionali le borracce fossero piene di whiskey. Le accuse non provate, potrebbero comunque essere vere se si pensa che, i confederati dopo settimane di dura campagna avevano infine costretto l’armata nemica a ritirarsi, non è difficile immaginare che fra la vittoria del 9 aprile e il combattimento del 12 abbiano ‘festeggiato’ con abbondanti dosi di alcool. Si può anche affermare al contrario che l’audacia (e l’incoscienza) fu una caratteristica di Green sin dai tempi di San Jacinto e quindi stare davanti al fuoco nemico non implica necessariamente che fosse ubriaco nell’ultimo combattimento. Egli è sepolto nella tomba di famiglia al cimitero di Oakwood ad Austin in Texas. La contea di Tom Green fu chiamata così in suo onore.