HOME>STRATEGIA E BATTAGLIE>Da Bardstown ad Harrodsburg: l'avanzata di Buell e l'insubordinazione di Polk

•Da Bardstown ad Harrodsburg: l'avanzata di Buell e l'insubordinazione di Polk
Testo e mappe di Matteo Fontana

Pubblicato il 18/05/2013

Introduzione
Quando il generale Braxton Bragg giunse a Bardstown il 22 settembre 1862 sperava di potersi congiungere con le forze del generale Kirby Smith e concludere il suo movimento offensivo in Kentucky prendendo l'importante città di Louisville. Ma Smith non si presentò mai a Bardstown facendo trovare invece al generale Bragg una lettera nella quale lo informava che stava marciando nella direzione opposta per attaccare le forze federali di Morgan in fuga dal passo di Cumberland Gap. Era necessario un cambio di strategia e rassicurato dai rapporti che indicavano forte demoralizzazione tra i ranghi dell'armata nemica a Louisville e nessuna attività nei pressi dei propri avamposti, Bragg divenne certo che per diverse settimane Buell non si sarebbe mosso. Ciò che accadde furono invece una serie di eventi piuttosto controversi che portarono all'imprevista battaglia di Perryville.

La decisione di Bragg di recarsi a Frankfort
A Bardstown un turbato Bragg iniziò pessimisticamente a considerare una ritirata su Lexington e persino a prendere in considerazione l'idea di abbandonare lo stato. In previsione di tali eventualità il generale ordinò di spostare tutte le vettovaglie e i rifornimenti da Lexington a Danville istituendovi un deposito per le sue forze e quelle di Smith. In previsione della sua prossima mossa, Bragg nei giorni seguenti decise di disperdere le sue forze per occupare la maggior parte possibile di territorio del Kentucky e stabilire una linea difensiva in grado di proteggere Frankfort e Danville. A Bardstown non era possibile per Bragg effettuare il congiungimento della sua armata con le altre forze sudiste coinvolte nell'offensiva e assestare di conseguenza un colpo decisivo ai federali i cui numeri, a differenza loro, stavano ora crescendo. Price e Van Dorn erano stati battuti da Grant in Mississippi e di conseguenza anche la promessa divisione del generale John C. Breckinridge venne colà trattenuta. Kirby Smith invece continuava a tenersi stretta la sua autonomia lanciandosi in operazioni indipendenti. Per incrementare la forza dei ranghi di Bragg rimanevano solo i numerosi volontari kentuckiani, uno degli elementi stessi che determinarono l'invasione confederata dello stato. Ma dove si trovavano queste masse di volenterosi per le quali i confederati si erano portati dietro armi ed equipaggiamenti? Nelle stime di Bragg gli servivano almeno 50.000 nuovi volontari per controllare il Kentucky ma questi numeri erano ben lontani dell'essere raggiunti. In una lettera del 25 settembre in cui informava le autorità a Richmond rivelava infatti che il "Generale Smith si è assicurato circa una brigata -nemmeno la metà delle nostre perdite per varie cause. Abbiamo 15.000 armi e nessuno che le utilizzi. A meno che avvenga presto un cambiamento dovremo presto abbandonare il Kentucky alla sua cupidigia". I ripetuti proclami non servirono a mobilitare le masse, nemmeno l'istituzione di un campo d'addestramento gestito dal popolare kentuckiano nonché generale Simon B. Buckner ebbe successo. L'unica alternativa per portare nuove reclute nei ranghi confederati era applicare la coscrizione già in vigore negli altri stati della Confederazione. Fu a questo punto, il 28 settembre 1862, che Bragg decise di recarsi a Frankfort per dedicarsi a faccende non prettamente militari. Questa decisione è sovente soggetta a pensanti critiche e il nostro Professor Raimondo Luraghi ben rappresenta questo pensiero nella sua opera liquidando così la vicenda: "Il generale Bragg stava sciupando il proprio tempo a Frankfort per le formalità di insediamento del Governatore filo-confederato, Hawes. Niente era ancora perduto per lui: se solo egli avesse volto tutti i suoi pensieri al reale obbiettivo, quello cioè di muovere incontro a Buell e dargli battaglia, le prospettive sarebbero state ottime..., Bragg poteva porre in campo tante truppe quante Buell glie ne stava spingendo contro." Alla luce dei fatti precedentemente esposti la decisione di Bragg non era così insensata. Di fatti quando lasciò l'armata confederata tutti i rapporti fornitigli indicavano i federali paralizzati dentro Louisville e cosa più importante, l'insediamento del governatore Richard Hawes era fondamentale per porre rimedio alla mancata mobilitazione dei kentuckiani. Per rinfoltire i ranghi delle inferiori forze confederate tanto da poter affrontare Buell e controllare il Kentucky era necessario arruolare con la coscrizione i cittadini e per farlo in modo legale era necessaria la presenza di un governo confederato nello stato. Bragg non abbandonò l'Armata del Mississippi per recarsi all'inaugurazione di Frankfort per scopi propagandistici o in cerca di gloria, ma con il preciso obbiettivo di creare le condizioni per rendere legale la coscrizione, creare una forza d'occupazione e riprendere l'offensiva con le armate sudiste giunte nello stato prima che i federali si fossero riorganizzati a Louisville. Di fatti il 2 ottobre comunicava al presidente Jefferson Davis che "Non vedo speranza che nell'atto di coscrizione e propongo di imporlo immediatamente dopo l'inaugurazione del governo civile provvisorio sabato 4". In sostanza la scelta di dedicarsi all'instaurazione di un governo civile ha una sua logica, fu una mossa mirata a convincere il Kentucky che la Confederazione era entrata in Kentucky con l'obbiettivo di restare e questa nuova certezza avrebbe già di per sé potuto stimolare gli arruolamenti volontari. Ultimo ma non trascurabile motivo per lasciare Bardstown e recarsi a Frankfort era l'opportunità di poter finalmente incontrare Kirby Smith. Questi dopo il 21 settembre invece di accogliere le richieste di Bragg per concentrarsi e attaccare Louisville aveva marciato nella direzione opposta per intrappolare il generale George Morgan in fuga dal passo di Cumberland. Il 24 settembre i federali venivano avvistati poco a sud est di Lexington in fuga verso il fiume Ohio ma con la strada sbarrata dalle forze di Humphrey Marshall. Mentre Smith concentrava le sue forze con quelle di Marshall a Mount Sterling, probabilmente distratto "dalla vecchia rivalità con Morgan e le paure di perdere prestigio in Kentucky" sostiene lo storico Thomas Connelly, Smith riuscì a farsi scappare i federali che aggirarono ad est i confederati e raggiunsero la salvezza incalzati solo dalla cavalleria del colonnello John H. Morgan. Da sottolineare che l'unica cosa ottenuta con questo movimento era separare ulteriormente le sue forze da quelle di Bragg in un momento critico della campagna, privando così Bragg delle truppe necessarie ad affrontare Buell. Solo in un secondo momento il piccolo esercito di Smith si recò a Frankfort.
Del tutto ignaro di quello che si stava preparando a Louisville e deciso a incrementare il numero di soldati confederati presenti in Kentucky, il 28 settembre il generale Bragg lasciò la sua armata a Bardstown sotto il comando del suo secondo, il vescovo e generale Leonidas Polk. Nell'improbabile caso in cui i federali si fossero mossi da Louisville e lo avessero attaccato lasciò disposizioni a Polk in cui gli ordinava di ritirarsi su Bryantsville.

L'Armata dell'Ohio si riorganizza
Quando l'invasione confederata del Kentucky ebbe inizio si rese necessario per i federali effettuare una riorganizzazione militare-amministrativa per poter rispondere adeguatamente al nemico. Il 19 agosto il Dipartimento dell'Ohio veniva riorganizzato ponendo al suo comando il maggior-generale Horatio G. Wright. Il generale aveva un curriculum notevole: diplomato secondo nella sua classe di West Point aveva servito nel corpo del genio e a metà del 1862 aveva già visto l'azione sul fronte orientale. Sebbene mancasse di certe qualità indispensabili per un comandante militare, era dotato di una grande abilità organizzativa ed amministrativa. Il 23 agosto il generale giunse a Louisville trovandovi una piccola guarnigione circondata dal caos. Si mise subito al lavoro chiedendo ai governatori dei vicini stati dell'Illinois, Indiana e Ohio nuovi reggimenti. Quando il generale Kirby Smith comparve oltre il Cumberland Gap diretto a Lexington, Wright fu colto di sorpresa. Per rimediare all'inaspettata avanzata confederata ordinò alcuni di questi nuovi reggimenti a Lexington dove già altre unità sotto il comando del generale William Nelson (inviato da Buell per organizzare le difese in Kentucky) si stavano radunando. Ma questi reggimenti non giunsero in tempo per partecipare alla piccola battaglia di Richmond e iniziarono una precipitosa ritirata assieme alle sconfitte forze di Nelson verso Frankfort. Con Nelson ferito era necessario trovare un rimpiazzo per guidare la colonna ma i generali Charles Cruft e James S. Jackson a cui venne proposto il compito di gestire la ritirata rifiutarono l'incarico indicando piuttosto il capitano Gilbert come l'uomo più adatto. Carles Champion Gilbert aveva studiato a West Point ed era un veterano della guerra contro il Messico. Fino allo scoppio della guerra civile aveva servito sulla frontiera e presso l'accademia di West Point, ma il nuovo conflitto lo portò sul campo di battaglia al comando di una compagnia di regolari come capitano durante la battaglia di Wilson's Creek. Già a Shiloh ricopriva l'incarico di ispettore generale dell'Armata dell'Ohio e ad agosto assieme al generale Nelson fu inviato in Kentucky. Gilbert rimaneva pur sempre solo un capitano ma Wright aggirò illegalmente i cavilli burocratici nominandolo facente funzione di maggior-generale e ponendolo alla testa dei federali in fuga. Questa forza dopo una marcia disastrosa entrò esausta a Louisville il 5 settembre. Qui Gilbert veniva posto al comando dell'intera guarnigione di Louisville ricevendo anche una nomina a brigadier-generale dal presidente Lincoln non confermata però dal congresso. Quest'acozzaglia di reclute tuttavia non era sufficiente a proteggere la città con ancora l'armata di Buell così lontana, pertanto dopo ripetuti appelli venne concessa a Wright una divisione dell'armata di Grant a Corinth, per la precisione la veterana divisione del generale Gordon Granger. Nelle settimane successive le reclute di Louisville continuarono ad essere pesantemente addestrate, nuove fortificazioni vennero erette sul perimetro della città e una parte dei reggimenti vennero inviati a Cincinnati quando la divisione sudista di Henry Heth sembrò decisa ad attaccare. Poco dopo il ritorno dei reggimenti inviati in soccorso di Cincinnati, il 24 settembre giunsero a Louisville le prime unità dell'Armata dell'Ohio.
La situazione personale di Don Carlos Buell a Louisville era critica. Non solo tra i suoi ufficiali e soldati serpeggiava malcontento e sfiducia nei suoi confronti, ma anche a Washington il governo stesso era giunto al limite della sopportazione. Sopratutto i repubblicani più radicali criticavano aspramente la condotta di Buell, troppo simile a quella di George B. McClellan. Era troppo prudente, mentre continuava ad evitare di affrontare il nemico aveva sistematicamente perso buona parte delle conquiste fatte dall'Unione mettendo in pericolo gli stati del nord. Alcuni, persino tra i ranghi della sua armata, cominciavano a considerarlo un traditore. Lincoln stesso ormai esasperato faceva recapitare il 24 settembre al generale George Thomas degli ordini segreti nei quali gli si comunicava che se Buell non avesse immediatamente intrapreso azioni offensive contro i confederati, il generale Thomas avrebbe dovuto prendere il comando dell'Armata dell'Ohio. Ma Thomas chiaramente non desiderava accollarsi una simile responsabilità, rispondendo che al momento Buell stava preparando un'offensiva e che non era appropriato un cambio di comando in simili circostanze.
Buell conscio di rischiare di perdere a breve il comando decise di abbandonare la sua prudenza e la sua propensione a piani ben congeniati per affrontare in battaglia al più presto i confederati. Ma prima era necessario riorganizzare la sua armata e i 32.000 uomini (comprendenti anche la veterana divisione inviata da Grant) radunati da Wright e che egli avrebbe comandato sul campo. Purtroppo per Buell il generale Nelson, un suo fedele sostenitore che avrebbe dovuto ricoprire un incarico importante nella sua armata e che in quei giorni si era ripreso dalla ferita di Richmond, venne assassinato il 29 settembre dal generale Jefferson C. Davis. Fu pertanto costretto a rivedere i ruoli ricoperti da alcuni generali nella sua nuova armata. Il posto di secondo in comando venne riservato a George Henry Thomas. Thomas era nato in Virginia e si diplomò all'accademia di West Point nel 1840 servendo nelle guerra contro i Seminole e il Messico. Allo scoppio della guerra era maggiore di cavalleria ma raggiunse rapidamente il grado di brigadier-generale venendo trasferito in Kentucky. A Mill Springs aveva sconfitto il fratello confederato del generale unionista Thomas L. Crittenden che con lui si trovava a Louisville e dopo aver brevemente comandato l'Armata del Tennessee in seguito alla rimozione di Grant a Corinth, era stato trasferito a Nashville entrando per la prima volta in conflitto con il generale Buell, nella fase iniziale dell'invasione sudista durante l'episodio di Altamont/McMinnville. I rapporti tra i due non erano idilliaci ma Thomas sembrava disposto a collaborare.
Buell decise anche di riorganizzare l'Armata dell'Ohio su tre corpi: il I Corpo sarebbe stato guidato dal maggior-generale Alexander McCook (divisioni James s. Jackson, Lovell H. Rousseau, Joshua W. Sill), il II Corpo dal maggior-generale Thomas L. Crittenden (divisioni William Sooy Smith, Horatio P. Van Cleve, Thomas J. Wood) e il III Corpo che sarebbe dovuto andare a Nelson fu assegnato al nuovo generale Gilbert (divisioni Albin Schoepf, Robert B. Mitchell, Philip H. Sheridan). Sebbene l'obbiettivo di Buell fosse di assegnare ad ogni brigata tre reggimenti di veterani e uno di reclute ciò non fu sempre possibile, la divisione del generale Jackson era ad esempio formata interamente da reclute mentre quella di Sheridan dai veterani inviati da Grant. Ad ogni modo il primo ottobre 1862 l'armata era pronta per eseguire la nuova offensiva ideata da Buell.


Mappa 1: l'offensiva di Buell e le posizioni confederate

L'insubordinazione di Polk a Bardstown
Il carismatico e famoso Leonidas Polk aveva frequentato l'accademia di West Point diplomandosi nel 1827. Durante gli studi aveva conosciuto ed era diventato grande amico di Albert Sidney Johnston e del futuro presidente confederato Jefferson Davis. Non aveva particolarmente brillato all'accademia e poco dopo essersi graduato abbandonò l'esercito federale preferendo prendere i voti nella chiesa episcopale. Entro il 1841 era divenuto vescovo della chiesa episcopale della Louisiana oltre che piantatore di scarso successo. Allo scoppio della guerra civile il suo vecchio amico Jefferson Davis che nutriva grande stima per il vescovo gli chiese di entrare nell'esercito confederato. Sebbene non avesse alcuna esperienza militare eccetto gli studi di West Point e alcuni mesi di servizio nell'artiglieria federale raggiunse rapidamente il grado di maggior-generale il 25 giugno 1861. Inviato nella valle del Mississippi per sovrintendere alla realizzazione di una linea difensiva nel settore, sviluppò subito un certo disprezzo per la gerarchia militare gradendo ben poco l'autorità dell'altro grande amico del presidente Davis e suo vecchio compagno di West Point, il generale Albert S. Johnston. E fu proprio Polk a violare la neutralità del Kentucky occupando la città di Columbus nel 1861, dimostrando poi scarsa collaborazione e comunicazione con Johnston durante l'avanzata federale sul fiume Tennessee non fornendo alcun aiuto nella vicenda di Fort Henry e Fort Donelson. Alla battaglia di Shiloh comandò per la prima volta un corpo d'armata (anche se all'ora e anche durante la campagna in KY non si chiamavano così, ma Ali-Wing) e come altri protagonisti di quelle confuse giornate contribuì a creare ritardi nella marcia verso il campo di battaglia e a lanciare assalti scoordinati durante lo scontro. Dopo un inizio cordiale, tra Bragg e Polk, tutto cambiò rapidamente. Nel giro di qualche settimana Bragg giunse a considerarlo sempre più un incompetente. Ma Polk era l'ufficiale con l'anzianità più alta nella sua armata e pertanto anche se con rammarico Bragg dovette lasciare a lui il comando quando si assentò per dirigersi a Frankfort nel settembre del 1862.
Prima di dirigersi nella capitale confederata dello stato Bragg decise di fare visita al quartier-generale di Kirby Smith a Lexington. Durante il viaggio si fermò presso la cittadina di Danville dove fu informato della ritirata dei federali di Morgan dal passo Cumberland verso le montagne del Kentucky Orientale. A Danville fu allietato anche dalla comparsa della divisione del generale Carter L. Stevenson lasciata di guardia al passo e ora libera di muoversi dopo la fuga dei nordisti. Infine in città giunse anche il generale kentuckiano William Preston utilissimo, sperava Bragg, per quello che i confederati si apprestavano a fare nello stato. Secondo lo storico Kenneth W. Noe fu allora che Bragg si prese di nuovo d'animo abbandonando i pessimistici piani di ritirata e ordinando di conseguenza a Polk il 30 settembre di avanzare con l'Armata del Mississippi a Taylorsville. Qui sarebbe stato raggiunto dalle brigate di Patrick R. Cleburne e Preston Smith che si trovavano a Shelbyville, rimpiazzate a loro volta nella cittadina poco ad ovest di Frankfort dalla divisione Stevenson. Questo movimento era volto a creare uno schieramento tra Shelbyville e Bardstown in grado di coprire tutte le strade che da Louisville ad est conducevano a Frankfort o a Danville a ovest, oltre che a fornire una posizione più favorevole per attaccare Louisville. Il primo ottobre Bragg continuò il suo viaggio giungendo a Lexington e incontrando di persona Kirby Smith: ora Bragg assumeva finalmente il comando di tutte le forze sudiste schierate in Kentucky.
Ma proprio in quei giorni l'Armata dell'Ohio (75.000 uomini circa) era tutt'altro che inattiva. Infatti il primo ottobre lasciò Louisville divisa in quattro colonne con l'obbiettivo di colpire i confederati di Bragg a Bardstown, ultima posizione nota dei sudisti, o a Danville dove Buell era convinto che si sarebbero ritirati. Le divisioni Ebnezer Dumont e Joshua W. Sill del corpo del generale Alexander M. McCook per un totale di circa 22.000 uomini avrebbero condotto una finta su Frankfort marciando attraverso Shelbyville. Le altre forze federali avrebbero raggiunto Bardstown tramite separate vie: il resto del corpo di McCook avrebbe quindi avanzato su Taylorsville, quello di Charles C. Gilbert su Mt. Washington e quello di Thomas L. Crittenden avrebbe intrapreso la via più meridionale passando per Shepherdsville. Su tutto il fronte le unità federali avanzarono lentamente piagate dal calore, la scarsità di acqua e dai continui attacchi dei picchetti sudisti. Rapporti e segnalazioni false o errate contribuirono poi a mascherare il vero schieramento confederato tanto che a Taylorsville il 4 ottobre McCook ottenne false informazioni da disertori sudisti secondo i quali a Bardstown si trovavano concentrati 60.000 uomini in attesa di Buell, con Kirby Smith pronto a investire le retrovie nordiste. Altri rapporti rivelavano una grossa concentrazione confederata a Frankfort dove i sudisti erano pronti a travolgere la divisione di Sill a Shelbyville, altri ancora indicavano i sudisti in ritirata su Danville come invece sperava Buell. Questa confusione contribuì a rallentare l'avanzata federale.
Il 2 ottobre Bragg mentre incontrava Kirby Smith a Lexington venne raggiunto da alcuni rapporti provenienti da Shelbyville. Veniva riferito che i federali in forze stavano costringendo alla ritirata Cleburne. Bragg si convinse che Buell stesse puntando a Frankfort e decise di reagire. Le forze di Kirby Smith presso la città (20.000 uomini circa) avrebbero dovuto trattenere i federali e Polk già in movimento avrebbe dovuto via Bloomfield attaccare sul fianco i nordisti. "Mio caro generale: un telegramma da Frankfort indica che il nemico muove in forze su Shelbyville. Potrebbe essere una ricognizione, ma se fosse un vero attacco li abbiamo in pugno. Domani dovremo essere a Frankfort con tutte le nostre forze. Tenetevi pronti, con razioni cucinate, a colpirli sul fianco. Con Smith in fronte e la nostra valorosa armata sul fianco non vedo alcuna speranza per Buell se è così avventato da venire avanti. La mia sola paura è che non sia vero. Vi invierò cavalleria appena questo movimento sarà appurato. Mantenetevi informato con avanguardie verso Shelbyville, e se trovaste una grossa forza in movimento su Frankfort colpitela senza ulteriori ordini, lasciando il vostro fronte e i fianchi ben coperti." Così Braxton Bragg istruiva il generale Polk sulla manovra, che come sottolinea lo storico Thomas Connelly ricorda quella eseguita da Robert E. Lee a Second Manassass dove Stonewall Jackson aveva bloccato i federali di Pope sino all'arrivo sul loro fianco del corpo di James Longstreet. Nel pomeriggio Bragg scrisse nuovamente a Polk confermando che Buell stava mirando a Frankfort e che "Se possiamo combinare i nostri movimenti è certamente perduto." Riguardo al progetto di Frankfort e del governatore Hawes, Bragg decise di proseguire con l'inaugurazione ugualmente spinto probabilmente dalla sua inflessibilità e dalla nuova ventata di ottimismo che lo stava attraversando.
Nonostante Polk ricevette gli ordini di muoversi già il 30 settembre non si mise mai in marcia. A bloccare ulteriormente il vescovo contribuì la sua cavalleria che la sera del primo ottobre gli aveva segnalato l'apparizione di forze federali in movimento verso Shepherdsville, Taylorsville e Mount Washington. Il 2 ottobre l'avanzata federale veniva confermata e un altro dispaccio lo informava che Cleburne a Shelbyville era stato costretto a ritirarsi. Polk di conseguenza inviò due lettere a Bragg: la prima lo avvisava della minaccia su Bardstown e la seconda che l'avanzata sembrava essersi interrotta sottolineando invece la pressione sul fronte di Cleburne. Anche il secondo più importante generale dell'armata di Bragg a Bardstown, ovvero William J. Hardee, decise di scrivere al suo comandante. Secondo Hardee il generale Buell stava conducendo di fronte a Bardstown una finta per sferrare il vero colpo su Lexington. Il 3 ottobre Polk che aveva nel frattempo ricevuto l'ordine di attaccare la colonna federale diretta a Frankfort decise di convocare a consiglio i suoi generali tra cui anche Hardee per discutere della fattibilità della manovra vista la possibile presenza di forze nemiche a Taylorsville. "L'incontro fu solo una formalità, poiché Polk si recò già determinato a disobbedire all'ordine" sostiene Thomas Connelly. Il carismatico ufficiale non ebbe problemi a convincere i suoi sottoposti, solo il generale Patton Anderson insistette nel seguire le direttive di Bragg. La decisione fu infine presa: Polk si sarebbe ritirato verso Danville e poi su Bryantsville mentre Hardee si sarebbe diretto a Harrodsburg. Invece di chiarire al proprio comandante l'entità della minaccia federale su Bardstown e i motivi della ritirata, Polk scrisse alle 15:00 del 3 ottobre una vaga lettera a Bragg nella quale riferiva che "Nelle ultime ventiquattro ore la situazione sul mio fronte e fianco sinistro si è evoluta in un modo... da rendere non solo sconveniente ma impraticabile obbedire all'ordine". Probabilmente Polk non si rendeva pienamente conto della dimensione delle forze federali che si avvicinavano alla sua posizione a causa anche del fallimento delle spie confederate nello scoprire quali fossero le mosse di Buell e dello scoordinato uso della cavalleria che stavano facendo i sudisti.
La notte del 3 ottobre Bragg giunse a Frankfort dove ricevette le due lettere del 2 ottobre di Polk assieme a quella di Hardee che gli rivelarono l'inattività delle forze a Bardstown. I suoi due generali lo informavano sì di una minaccia federale su Bardstown, ma in particolare la seconda lettera di Polk e i suggerimenti di Hardee sembravano dare più importanza ai movimenti su Shelbyville. Dopo che Kirby Smith lo informò che anche l'avanzata su Frankfort si era fermata un confuso Bragg giunse alla conclusione che probabilmente i movimenti nordisti non erano un'avanzata dell'armata di Buell ma solo una ricognizione in forze. Il piano di Buell stava riuscendo grazie anche alle difficoltà confederate di ottenere informazioni sul nemico: Bragg, Smith, Polk e Hardee non avevano idea dell'entità delle forze di fronte alle loro posizioni e di quali fossero i loro obbiettivi. Alla luce degli ultimi aggiornamenti Bragg decise di sospendere l'attacco sulla colonna federale che si trovava a Shelbyville inviando un dispaccio a Polk. Qui però gli ordinava di muoversi ugualmente nei pressi di Taylorsville nonostante nei rapporti di Polk e Hardee gli fosse stato comunicato che probabilmente i federali si trovavano in zona. Il giorno seguente, il 4 ottobre, giunse l'ultimo dispaccio di Polk che lo informava che una sua avanzata per attaccare il nemico a Shelbyville non era attuabile e che pertanto aveva deciso di ritirarsi. Lo stesso giorno Bragg presenziò all'inaugurazione del governo filo-sudista del Kentucky, proprio nel mezzo della cerimonia la colonna federale costituita dalle divisioni Sill e Dumont che aveva cacciato Cleburne da Shelbyville riprese a muoversi minacciando la città. Privato della sua armata che con Polk non si era mai mossa da Bardstown ma che anzi si era ritirata su Danville e senza nemmeno tentare di capire l'entità della minaccia, Bragg decise che la città di Frankfort non era più tenibile. Una concentrazione su Harrodsburg era l'unica opzione possibile per fronteggiare la minaccia di Buell.

Ritirata giustificata o occasione sprecata? Il parere degli storici
Secondo Grady McWhiney in particolare, se Polk avesse rapidamente avanzato da Bardstown entro il 4 ottobre avrebbe potuto facilmente effettuare un congiungimento con le forze di Smith e distruggere le due divisioni di Sill e Dumont. Durante l'avanzata Polk avrebbe potuto usare la cavalleria per coprire il suo fianco e mascherare la manovra, le colonne federali avanzanti non avrebbero costituito una seria minaccia poiché erano assai separate tra di loro ed ognuna di esse si trovava ad un giorno di marcia dall'altra. Buell non era a conoscenza in quei giorni dei movimenti e delle esatte posizioni sudiste, confidando piuttosto che Polk si ritirasse su Danville stava oltretutto avanzando piuttosto lentamente. Pertanto Polk avrebbe avuto la possibilità di muoversi e anche se il corpo di McCook si fosse trovato a Taylorsville a bloccare la strada per Frankfort "è inverosimile che i suoi 10.000 uomini, quasi per metà reclute, avrebbero potuto fermare i 20.000 veterani confederati. Meno di una settimana dopo gli uomini di McCook ruppero i ranghi quando vennero attaccati da solo 5.000 delle truppe di Polk" sostiene lo storico. Infine McWhiney precisa che se i confederati si fossero uniti a Frankfort avrebbero sì scoperto la loro base di Danville, ma altrettanto avrebbero fatto i federali lasciando vulnerabili le proprie linee di comunicazione con Louisville e la città stessa. I sudisti si sarebbero trovati in una posizione ottima per sorprendere Buell demolendo il suo piano che prevedeva di colpire i sudisti a Danville. "Il piano di Bragg basato su un'audace concentrazione Napoleonica sfortunatamente era basato su informazioni errate, tuttavia avrebbe potuto ottenere un brillante parziale successo se Polk si fosse mosso rapidamente come ordinato" concludono quasi sulla stessa linea gli storici Archer Jones ad Herman Hattaway.
Di tutt'altro avviso è Stanley Horn che arriva praticamente ad elogiare la condotta di Polk in questa controversa vicenda giudicando il piano di Bragg di un attacco sul fianco "totalmente erroneo. Polk fortunatamente per la salvezza dell'armata, si prese la libertà di disobbedire agli ordini." Più realistiche e bilanciate sono invece le conclusioni di Thomas Connelly: "La decisione di Polk fu necessaria. La sua posizione a Bardstown stava collassando e certamente non avrebbe potuto muovere a nord come richiesto. L'errore del vescovo fu nel modo in cui riferì della decisione a Bragg... Bragg e Polk non sapevano come parlarsi. Gli ordini di Bragg erano stati vaghi e aveva fallito nello specificare cosa Kirby Smith avrebbe fatto mentre Polk colpiva sul fianco. Polk rispose con un'egualmente vaga spiegazione per la sua disobbedienza in un momento in cui Bragg necessitava di essere informato sulla situazione. La necessità per la disobbedienza fu scusabile, ma le maniere distaccate con cui Polk e Hardee si relazionarono con Bragg in quel momento critico sono imperdonabili. Sebbene potessero non rispettare Bragg, egli era ancora il loro comandante e doveva sapere cosa era andato storto. Polk non lo disse." Kenneth Noe si allinea alle tesi di Connelly e piuttosto che criticare il piano di Bragg o la decisione di ritirarsi di Polk sottolinea la grave crisi comunicativa tra Bragg, Polk e Hardee che portò all'abbandono di Bardstown, Frankfort e della linea difensiva ideata da Bragg. Nelle circostanze in cui si trovavano quindi fu meglio ritirarsi tenendo conto della mancanza di coesione nell'alto comando dell'Armata del Mississippi e Polk "può essere difficilmente considerato l'unico responsabile" del fallimento confederato in questa fase iniziale dei movimenti che portarono alla battaglia di Perryville.


Mappa 2: i confederati a difesa di Lexington e la concentrazione federale su Perryville

L'inseguimento nordista
Il 4 ottobre sulla sinistra federale il I Corpo di McCook giungeva nell'area di Taylorsville perdendo tutta la giornata del 5 a Bloomfield. Con molti uomini del suo corpo che abbandonavano i ranghi esausti o in cerca di acqua il generale preferì fermarsi e attendere informazioni ed ordini precisi alla luce del fatto che la sua cavalleria non era in grado di indicargli se i confederati a Bardstown si stavano ritirando su Frankfort o su Harrodsburg. Il 6 ottobre McCook venne raggiunto da precisi ordini di Buell che rivelavano che i confederati stavano ritirandosi ad Harrodsburg e che entro l'8 il corpo si sarebbe dovuto trovare presso la cittadina congiungendosi con la divisione di Sill in marcia da Frankfort. Ma Sill si trovava ancora a Shelbyville e quindi gli ordini vennero modificati inviando il corpo di McCook a Perryville via Mackville dove sarebbe stato raggiunto in un secondo momento dalla divisione Sill.
Il II Corpo di Crittenden al centro dell'avanzata federale aveva mosso più lentamente scontrandosi sin dal 2 ottobre con la cavalleria del colonnello John A. Wharton (che aveva preso il posto di Forrest) nell'area di Mount Washington. Solo il 4 ottobre dopo aver finalmente cacciato la cavalleria sudista gli uomini del II Corpo riuscirono ad entrare a Bardstown. Da notare che Polk si era ritirato il giorno prima ma aveva dimenticato di avvisare Wharton che rimase quasi completamente isolato. Il 5 e il 6 ottobre la colonna del II Corpo iniziò l'inseguimento dell'Armata del Mississippi verso Springfield scontrandosi quotidianamente con la cavalleria di Wheeler. Il III Corpo di Gilbert sulla strada più meridionale giunse a Shepherdsville  la mattina del 3 ottobre per virare poi ad est su Bardstown. Lungo la strada si scontrarono anch'essi con la cavalleria di Wharton ma l'avanguardia della veterana divisione del generale Sheridan giunse a Bardstown la mattina del 5. Da qui proseguirono assieme al corpo di Crittenden nell'inseguimento di Polk.
Il 4 ottobre a Frankfort la cerimonia di inaugurazione del governatore Hawes era stata bruscamente interrotta dalla fuga dei confederati. Come si ricorderà nella mattinata Bragg aveva ricevuto notizia della ritirata di Polk. A questi aveva immediatamente ordinato di recarsi a Harrodsburg con entrambi i corpi dell'Armata del Mississippi. Quando venne poi deciso di evacuare la città di Frankfort Bragg scrisse nuovamente a Polk per sollecitarlo a "Raggiungere quel punto al più presto possibile", infatti anche le forze di Kirby Smith, la temporanea divisione di Cleburne ed elementi della divisione Stevenson erano stati ora diretti ad Harrodsburg per la tanto attesa concentrazione confederata. Bragg partì alla volta della cittadina giungendovi il 5 ottobre. Ma il copione già visto nella prima fase della campagna si stava ora per riproporre. Appena lasciato solo Kirby Smith interruppe la sua avanzata verso Harrodsburg decidendo di riprendersi la sua autonomia. Il 5 ottobre scriveva a Bragg che l'abbandono di Frankfort era stato troppo affrettato dato che la minaccia federale si era poi rivelata essere costituita solo dagli uomini di Sill. Ma la cavalleria di Smith lo informava erroneamente che ora il corpo di McCook si trovava tra Shelbyville e Taylorsville e che la divisione Rousseau era a Taylorsville. Questa era una grave minaccia alla città di Lexington e Smith chiedeva che le sue truppe venissero fermate a Versailles (poco ad est di Lexington).
La ritirata di Polk si stava rivelando altrettanto problematica. Invece di dirigersi su Harrodsburg la colonna confederata continuava a marciare su Danville, raggiunta poco dopo anche dal corpo di Hardee che trovando la strada per Harrodsburg troppo sconnessa chiese e ottenne il permesso da Polk per unirsi a lui nella ritirata su Danville. Quando Bragg giunse ad Harrodsburg ordinò quindi nuovamente a Polk di dirigersi verso la cittadina e non su Danville. A peggiorare la situazione fu l'uso improprio della cavalleria. Polk infatti ordinò a Wharton di recarsi a sud vicino a Lebanon per raccogliere vettovaglie ed attendere lì. Bragg invece gli ordinò di procedere immediatamente da Lebanon ad Harrodsburg dove sicuramente sarebbe stata più utile. Un confuso Wheeler per qualche motivo decise di chiedere chiarimenti ad Hardee che riferì però a Bragg. Bragg a sua volta scrisse di nuovo a Wharton dicendogli ora di recarsi a Perryville ed unirsi ad Hardee. Solo nella notte del 7 ottobre la cavalleria di Wharton si riunirà all'Armata del Mississippi che sino ad allora poté contare solo sulla cavalleria di Wheeler per coprire la ritirata e sondare il nemico che li inseguiva. Secondo Thomas Connelly "Il risultato fu che tra il 5 e il 7 ottobre Bragg non effettuò ricognizioni efficaci nel territorio ad ovest di Harrodsburg. Bragg, che arrivò ad Harrodsburg il 5, ebbe il difficile problema di localizzare l'avanzata federale. Doveva affidarsi ad informazioni di seconda mano dai suoi generali, poiché Scott, Wheeler e Wharton riferivano direttamente a Kirby Smith, Polk e Hardee". Queste informazioni indicavano una minaccia contro Kirby Smith e senza ulteriormente indagare decise di basarsi su quanto comunicato da Kirby Smith. La concentrazione su Harrodsburg venne cancellata e un nuovo schieramento per rispondere ad una minaccia su Lexington venne così disposto: la divisione Stevenson con 11.000 uomini si sarebbe schierata a Versailles, le divisioni Heth e Churchill con 7.000 uomini a Salvisa, Marshall con i suoi 4.500 uomini avrebbe difeso Lexington. Man mano che le divisioni dell'Armata del Mississippi fossero arrivate ad Harrodsburg sarebbero state inviate a nord verso Versailles. E proprio il 6 ottobre i primi uomini del corpo di Polk giungevano ad Harrodsburg dove dopo mesi ritrovavano i compagni della brigata di Cleburne. Il corpo di Hardee era invece più indietro, si fermò per la notte a riposare vicino alla cittadina di Perryville.
Il morale era alto, tutti erano convinti che presto si sarebbe combattuta la battaglia decisiva della campagna e Bragg era sicuro che questa battaglia si sarebbe sviluppata a Versailles. I federali altrettanto sicuri che era ormai solo questione di giorni prima che una battaglia decidesse le sorti degli Stati Uniti stavano invece convergendo su Perryville.

Fonti
Official Records of the War of the Rebellion, Vol. XVI, Part 1 & 2
Thomas L. Connelly. Army of the Heartland. The Army of Tennessee 1861-1862
Kenneth W. Noe, Perryville. This Grand Havoc of Battle
Grady McWhiney, Braxton Bragg and Confederate Defeat Volume 1
Archer Jones & Herman Hattaway, How the North Won. A Military History of the Civil War
Stanley F. Horn, The Army of Tennessee
Steven E. Woodworth, Jefferson Davis and His Generals. The Failure of Confederate Command in the West
General Braxton Bragg, C. S. A., Samuel J. Martin