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•Le bandiere da battaglia Confederate, parte I: le bandiere statali e nazionali
Testo di Matteo Fontana

Pubblicato il 20/06/2014

Introduzione
Nei primi mesi della guerra civile americana vennero impiegate dai reparti confederati una vasta gamma di bandiere, uniche e fantasiose. Di fatti a differenza dei mesi successivi dove solo reggimenti e battaglioni con un numero minimo di compagnie avevano un colore reggimentale spesso regolamentato dall'alto comando, nella fase iniziale ogni singola compagnia tendeva a portarne uno proprio. Se consideriamo anche che molte compagnie cominciarono a formarsi negli ultimi anni del 1850 risulta evidente che è praticamente impossibile descrivere l'aspetto di tutte queste bandiere appositamente realizzate per un'unità. Questi vessilli erano spesso dipinti da artisti professionisti, altre volte realizzate dalle donne dei soldati e poi donate in cerimonie pubbliche. Raffiguravano simboli patriottici, motti e ogni sorta di fantasiosa combinazione di colori, figure e stelle. Quando le varie compagnie vennero poi aggregate per formare i reggimenti che entrarono in servizio nell'esercito confederato, parte di queste bandiere vennero depositate e conservate, altre furono portate al fronte e mai utilizzate e altre ancora furono scelte per rappresentare il reggimento. Nel corso della guerra alcune unità continuarono a ricevere e ad utilizzare questi tipi di bandiera, ma rappresentano una percentuale bassissima del totale. I primi colori vennero infatti gradualmente rimpiazzati innanzitutto dall'introduzione quasi contemporanea di appositi colori statali e della prima bandiera nazionale. Entrambe le novità non si rivelarono però una scelta efficace come bandiere da battaglia e nonostante sopravvissero per lungo tempo e in alcuni casi fino alla cessazione delle ostilità, apposite bandiere furono adottate. Ciononostante alcune unità proseguirono ad impiegare colori di stato e le successive bandiere nazionali confederate come bandiera da battaglia, quasi sempre apportando delle modifiche al disegno del vessillo civile. Lo scopo di questo articolo è proprio mostrare l'aspetto dei colori statali e nazionali utilizzati come bandiere da battaglia da una porzione dei reggimenti, battaglioni e guarnigioni confederate.
Potrebbe essere utile consultare prima gli articoli "Le bandiere nazionali degli Stati Confederati d'America (Apri)" e "Le bandiere degli Stati secessionisti (Apri)", dove vengono trattate l'origine e i significati delle bandiere nazionali e statali del Sud.

Le bandiere di stato in campo militare
Tra il 1861 e il 1862 alcuni stati aderenti alla Confederazione avevano adottato nei decenni precedenti delle bandiere da battaglia ufficiali per la propria milizia di stato. Altri modificarono o crearono tali regolamentazioni con la secessione, quando adottarono bandiere di stato e appositi modelli militari per i propri volontari. Solo i governi di Virginia e North Carolina si impegnarono e riuscirono a fornire ai propri reggimenti tali bandiere, altri come ad esempio Mississippi, Louisiana, Georgia, South Carolina, Missouri e Texas fecero solo sforzi minimi per creare tali bandiere ma diversi reggimenti appartenenti a tali stati si fecero realizzare, o ricevettero in dono, colori ispirati alle direttive statali.
In Alabama ad esempio, dove non venne adottata nessuna bandiera ad eccezione di quella della convenzione secessionista, non esisteva una bandiera di stato utilizzata dalle truppe. Osservando gli originali preservati nelle collezioni americane risulta però che qualche compagnia e reggimento utilizzò delle bandiere in parte ispirate al sigillo di stato e in parte al vessillo della convenzione. Per esempio la compagnia I del 1st Alabama Infantry ricevette in dono una copia leggermente diversa di tale bandiera, con i disegni del fronte e del rovescio invertiti. Quindi sul fronte appariva su campo blu una pianta di cotone affiancata da un serpente in procinto di mordere, sormontati dal motto "NOLI MI TANGERE" (Non mi toccare). Sul rovescio la Libertà teneva nella mano destra una bandierina con il nome della compagnia al posto di quello dello stato e otto stelle anziché una. Su questo lato appariva anche una dedicata da parte delle donne che la donarono. Quella della compagnia E del 6th Alabama Infantry riprendeva invece solo sul rovescio il disegno concepito per la bandiera della convezione. In questo caso la Libertà era dipinta nell'atto di spezzare delle catene, affiancata dal motto "Tyrany is Hateful to the Gods" (La Tirannia è odiosa agli occhi degli Dei). La compagnia D del 4th Alabama aveva una bandiera risalente al 1860, prima ancora della secessione dello stato e dell'adozione della bandiera della convenzione. Sul fronte in un campo blu era dipinta in uno scudo una pianta di cotone con un serpente alle radici, sotto il motto "NOLI ME TANGERE" (Non mi toccare). Alla base dello scudo un cartiglio rosso con il nome della compagnia mentre sul lato rovescio un altro scudo con all'interno il sigillo di stato dell'Alabama e nel cartiglio sottostante una dedica delle donne che presentarono la bandiera. Basata sull'utilizzo del sigillo di stato vi era anche la bandiera della compagnia C del 3rd Alabama Cavalry. Sul fronte appariva in un campo blu il profilo dorato di una stella. All'interno, in un cerchio, il sigillo di stato e ai lati un cartiglio rosso con il motto "States Rights" (Diritti degli Stati). Di queste, forse solo la bandiera della compagnia E del 6th Alabama fu usata come colore reggimentale e fino alla fine della guerra, le altre non vennero impiegate in battaglia. E' possibile che altre unità dell'Alabama adottarono bandiere del genere come colori reggimentali ma non c'è nulla che indichi bandiere da battaglia statali diffuse in maniera significante, il che significa che le unità di quello stato preferirono ripiegare sull'uso di bandiere da battaglia o nazionali confederate [1].

Se tra le truppe di Arkansas e Florida non sembra che si diffuse alcuna bandiera da battaglia statale, in Georgia il codice dello stato redatto nel 1861 prevedeva una bandiera da battaglia per le unità militari:

"1092.Ogni qualvolta che un sufficiente numero di milizia da costituire un reggimento o battaglione sarà distaccato per servire oltre i confini dello Stato, dovrà essere fornito, dal Governatore, con due bandiere - quella reggimentale porterà le armi dello Stato..."

Le armi dello stato non erano altro che il sigillo ufficiale adottato nel 1798 e la bandiera quella ampiamente utilizzata anche in campo civile ma mai ufficializzata. Essa consisteva nel sigillo posto su un semplice campo colorato. E' probabile che la Georgia non fornì nessuna bandiera di questo tipo alle proprie truppe ma molte compagnie e reggimenti finirono per riceverla in dono da gruppi femminili, da qualche associazione o facendola realizzare e pagandola di tasca propria. Sono molti i giornali dell'epoca che descrivono bandiere del genere e Howard M. Madaus, autore di diversi libri di vessillologia, ha raccolto in un articolo alcune di queste testimonianze. Solitamente le bandiere avevano un campo blu, bianco, rosso o verde. Il sigillo di stato appariva solo su un lato mentre nell'altro spesso erano raffigurati diversi elementi ma soprattutto la designazione dell'unità, una dedica e qualche motto. Bandiere di questo tipo furono quindi presentate a molte unità nel 1861 e qualcuna potrebbe essere stata usata nei successivi anni di guerra, basti pensare al fatto che una delle bandiere utilizzate dalla guarnigione di Savannah e catturata nel 1864 era proprio una bandiera con campo rosso su cui vi era il sigillo di stato in bianco [2].

La particolare situazione di Kentucky e Missouri non avrebbe permesso a questi due stati, anche se avessero adottato delle bandiere di stato, di procurane delle versioni militari per i loro reggimenti al fronte. Nel caso del Kentucky è possibile che qualche compagnia o reggimento impiegò per qualche periodo delle bandiere su cui era riportato il sigillo di stato ma le bandiere di cui abbiamo traccia rivelano che i soldati di questo stato ricorsero sempre alle bandiere nazionali confederate o alle varie bandiere da battaglia adottate dall'esercito. Solo nel caso del Missouri la milizia di stato adottò ufficialmente una bandiera con l'Ordine Generale No. 8 del 5 giugno 1861, emanato dal maggior-generale Sterling Price:

"III.Ogni reggimento adotterà la bandiera di Stato, realizzata in merino blu, 6 per 5 piedi, con il sigillo del Missouri in oro su entrambi i lati.
Ogni compagnia a cavallo avrà un guidone, che sarà di merino bianca, 3 per 2 piedi e mezzo, con le lettere M.S.G. in oro su entrambi i lati".

La bandiera consisteva quindi in un semplice campo blu su cui appariva in giallo il sigillo di stato adottato nel 1822. Sembrerebbe che dieci di queste bandiere per la fanteria furono realizzate nel 1861 ma solo una fu consegnata. E' possibile che qualcuna di queste bandiere fu utilizzata nella battaglia di Carthage del 1861 ma per tutta la guerra il grosso delle unità del Missouri utilizzò bandiere nazionali e diversi modelli da battaglia confederati [3].
Una situazione simile a quella del Kentucky si ripropose invece in Maryland. Lo stato
rimase ufficialmente nell'Unione ma una parte della popolazione sostenne la causa secessionista e alcuni cittadini si arruolarono nell'esercito confederato. Sembra però probabile che non siano state create o proposte bandiere di stato e secessioniste. Alcune unità tuttavia utilizzarono delle bandiere su cui era riportato il sigillo di stato, come il 1st Maryland Infantry che la ricevette in dono dalle donne di Baltimora. Questa bandiera militare aveva un campo blu su cui era dipinto a colori una variante dell'elaborato sigillo del Maryland: uno scudo recante a quarti alterni i simboli araldici del primo governatore di Baltimora. A destra dello scudo si trova in piedi un marinaio e a sinistra un soldato. Al di sotto appare un cartiglio con il motto "Crescite et Multiplicamini". Anche il 2nd Maryland Infantry utilizzò una bandiera simile con un campo blu su cui era dipinto l'emblema dello stato, in questo caso però era affiancato da due prime bandiere nazionali confederate. Si tratta comunque di bandiere del 1861 e che probabilmente furono solo donate e mai usate sul campo.

In Louisiana il pellicano intento a nutrire i suoi piccoli appariva sul sigillo di stato e in via non ufficiale su alcune bandiere. Con la secessione dello stato la pratica di inserire il sigillo su un campo blu o bianco si fece sempre più diffusa, a volte dipingendo il pellicano all'interno di una stella. Anche se non fu mai la bandiera di stato ufficiale durante la guerra, alcune compagnie e battaglioni adottarono tale bandiera nei primi mesi di guerra. L'11 febbraio 1861 la Louisiana decise di abbandonare il vecchio simbolo e venne approvato il disegno di una nuova bandiera. Questa ricordava quella degli Stati Uniti, con tredici strisce orizzontali alternate tra blu, bianco e rosso, un cantone rosso con una sola stella gialla al suo interno. Il governo della Louisiana non fornì mai alle proprie truppe questo tipo di bandiera ma alcune unità la adottarono, in due casi apportandovi quasi la stessa variazione. Si tratta di una bandiera catturata dalle forze federali a Port Hudson e quella donata alla French Legion, una compagnia di volontari di New Orleans. Della seconda esiste una dettagliata descrizione riportata da un giornale dell'epoca:

"Una splendida bandiera, presentata alla French Legion dalla signora Gueble, è stata consacrata ieri sera presso la Jackson Square. La bandiera è di preziosa seta, e una combinazione della bandiera della Francia e della Louisiana. Il cantone nell'angolo superiore esibisce un tricolore francese, la stella dello stato blasonata nella barra centrale" [4].

Entrambe le due bandiere erano quindi realizzate secondo il modello adottato dalla Louisiana ma sostituendo il cantone rosso con la stella gialla con un tricolore francese. L'utilizzo di bandiere statali da parte delle unità della Louisiana fu comunque limitato, di quelle che possiamo osservare ancora oggi negli archivi quasi tutte seguono i modelli da battaglia confederati o le bandiere nazionali.
In Mississippi si creò una situazione simile. Lo stato di fatti adottò una bandiera ufficiale ma non la fornì mai alle proprie truppe. Essa consisteva in un campo bianco su cui era raffigurato un albero di magnolia. Un cantone blu con una stella bianca occupava l'angolo superiore e una striscia rossa correva lungo il bordo della bandiera. La posizione e l'estensione del bordo rosso sembra che venissero interpretate in diversi modi, posizionandolo a volte su i quattro lati e altre volte solo all'estremità opposta al cantone. Tre bandiere militari ispirate a quella di stato riportano queste caratteristiche, ma si differenziano invece dal disegno originale in altri modi. Ad esempio nella bandiera del 3rd Mississippi al posto dell'albero vi è un fiore di magnolia, un'altra appartenuta ai "Lamar Rifles" (una compagnia del 11th Misissippi Infantry) esibisce sulla faccia frontale un'elaborata variante dell'intero vessillo di stato. Oltre ad essere invertito orizzontalmente (con il cantone nell'angolo in alto a destra), il cantone non ha forma quadrata e sul campo bianco compaiono l'aquila del sigillo di stato, dei campi di cotone e l'albero di magnolia. Non è chiaro quante unità del Mississippi utilizzarono questi tipi di bandiera, piuttosto che altri modelli recanti una stella solitaria o l'aquila del sigillo di stato. Le bandiere utilizzate dai reggimenti di questo stato e conservate in varie collezioni rivelano che nel corso della guerra furono impiegati prevalentemente modelli nazionali o da battaglia confederati.

Il North Carolina è un raro caso in cui uno stato dopo la secessione adottò una bandiera statale e fece in modo che i propri reggimenti la ricevessero. Il 22 giugno 1861 la la legislatura approvò la bandiera, che doveva consistere in una barra verticale rossa larga un terzo della bandiera. A lato di questa due barre orizzontali, una blu ed una bianca. Al centro della barra rossa si trovava una stella bianca che era circondata dalle date "May 20th, 1775" sopra e "May 20th, 1861" sotto. Ad agosto lo stato stipulò un contratto con un privato in Virginia per la realizzazione di dieci bandiere di seta per i primi dieci reggimenti di fanteria, cavalleria e artiglieria. L'aspetto di queste bandiere differiva leggermente da quello previsto nelle leggi dello stato. Erano di fatti a due facce, sul fronte nella barra rossa erano inseriti tre cartigli. Quello superiore riportava il numero reggimentale, quello centrale la scritta "N. Carolina" e quello inferiore "State Troops". Sui bordi della barra rossa era poi dipinta una cornice dorata. Sul rovescio, sempre nella barra rossa decorata con una cornice dorata, al centro era posta una stella a sei punte, sopra e sotto due cartigli che riportavano le date previste per la bandiera di stato. Le successive bandiere furono realizzate direttamente dallo stato presso le sue strutture utilizzando stamigna e seguendo più fedelmente il disegno originale. L'unica variazione era in basso alla barra rossa dove veniva inserita in bianco la designazione reggimentale. Quasi tutti i reggimenti dello stato dovrebbero aver ricevuto questa bandiera almeno una volta durante la guerra, solitamente al momento dell'organizzazione dell'unità. Tali bandiere rimasero in uso in alcuni casi fino alla fine della guerra e probabilmente parte delle forze operanti in North Carolina, e provenienti dallo stesso stato, le ricevettero anche in stadi avanzati del conflitto [5]. Va detto anche che alcune unità nei primi mesi della guerra preferirono usare o ricevettero altre bandiere, in particolare sono sopravvissuti alcuni modelli con un campo blu su cui era dipinto il sigillo dello stato.

In South Carolina era dal 1839 che la milizia di stato utilizzava una bandiera con campo blu su cui era raffigurato il palmetto, albero simbolico dello stato. La legislatura dello stato adottò il 28 gennaio 1861 una bandiera del genere come colore ufficiale ma nelle settimane precedenti, con l'entusiasmo della secessione e la mobilitazione di milizia e volontari, bandiere con il palmetto vennero issate ovunque in South Carolina. Lo stato non fornì mai bandiere del genere alle proprie unità ma volontari e milizia presero ugualmente ad utilizzarle. Presso il Charleston Museum e il South Carolina Confederate Relic Room and Military Museum sono conservati diversi esempi di queste bandiere. Una delle più importanti "palmetto flag", fu probabilmente quella delle Palmetto Guards, una compagnia di milizia di Charleston. Quando dopo il bombardamento di Fort Sumert la bandiera degli Stati Uniti venne ammainata, fu il colore di questa compagnia ad essere issato il 14 aprile 1861. Era costituita da un campo bianco su cui era dipinto un palmetto stilizzato, con tronco marrone e chioma verde. A completare il vessillo vi era una stella rossa nell'angolo superiore. Presso il museo di Charleston è preservata un altra bandiera simile risalente alla guerra civile originariamente appartenuta ad una compagnia di milizia. In questo caso il palmetto è completamente verde e la stella azzurra. Altrettanto famosa è la bandiera impiegata inizialmente dal 1st South Carolina Rifles, basata sul disegno della bandiera di stato adottata nel gennaio 1861. Consisteva in un campo blu scuro su cui spiccava un palmetto bianco e una mezzaluna nell'angolo superiore sinistro. Sempre in bianco al centro della bandiera appariva la scritta che riportava la designazione del reggimento e che girava attorno alla palma. Alle radici dell'albero era riportata la data di presentazione della bandiera. Anche una delle compagnie del 2nd South Carolina Rifles ricevette in dono una bandiera simile, con il palmetto in oro e il nome della compagnia attorno ad esso. Sotto un motto in latino, sempre in oro. Al 1st South Carolina Infantry del colonnello Maxcy Gregg fu donata nel novembre del 1861 una bandiera a due facce. Sul fronte un campo bianco dove era disegnato un palmetto, in un angolo un crescente e ai piedi dell'albero numero e nome di reggimento. Sul retro la bandiera aveva il campo verde con al centro il motto "Pro Patria, 1861" (per la patria), all'interno di una ghirlanda di foglie dorate. Anche il 7th South Carolina Battalion Infantry utilizzò una bandiera basata sul vessillo di stato ufficiale, con una palmetto e un crescente bianco su campo blu, accompagnati dalla designazione reggimentale. Bandiere simili si riscontrano anche tra l'artiglieria, per esempio la Wagner Light Artillery fu dotata di una bandiera che rispettava alla lettera il disegno approvato dalla legislatura dello stato. Un'altra batteria, la Calhoun Artillery, usava un colore simile con un palmetto al centro di un campo blu. Sopra una stella e il motto "READY" (pronti) e sotto il nome dello stato. La compagnia H del 4th South Carolina Cavalry utilizzò una versione un po' più complessa, con un palmetto alle cui radici si trova un serpente. Sotto all'albero un arco di quattordici stelle arancioni o rosse che lo avvolgevano parzialmente, infine due cartigli con inscritti il nome della compagnia e il motto "LIBERTY OR DEATH" (libertà o morte). Esiste anche un guidone di cavalleria della compagnia D del 2nd South Carolina Cavalry basato sulla bandiera di stato. Realizzato a coda di rondine come i guidoni regolamentari federali, ha un campo blu bordato di bianco con un crescente e un palmetto bianchi. Il centro del guidone e il palmetto sono attraversati dal motto "DUM SPIRO SPERO" (finché respiro, spero). Anche se queste bandiere di stato furono utilizzate dalle unità militare in un numero degno di considerazione, con la dispersione dei reggimenti sui vari fronti e l'introduzione di bandiere nazionali e da battaglia confederate il loro uso divenne sempre meno comune [6].

Molti texani nel 1861 sembravano non sapere bene quale fosse esattamente la loro bandiera di stato. Nella breve esistenza della Repubblica del Texas, lo stato aveva adottato due bandiere nazionali. La prima, quella del 1836 nota anche come "Burnett Flag" consisteva in una grossa stella gialla su un campo azzurro. Una versione simile di questa bandiera era conosciuta in tutto il Sud anche come "Bonnie Blue Flag" ed essendo un emblema secessionista aveva cominciato ad essere sventolata un po' ovunque. La seconda bandiera texana fu adottata nel 1839 ed era identica a quella ancora in uso oggi. Entrambe le bandiere erano soprannominate "Lone Star Flag" (bandiera dalla stella solitaria) ed entrambe utilizzate dai secessionisti dello stato. In Texas non era prevista una bandiera per la milizia di stato, la legislatura non stabilì mai che le proprie truppe dovessero utilizzarne una e il governo locale di conseguenza non ne fornì mai ai propri volontari, tuttavia abbiamo traccia di alcune unità che scelsero di adottare i colori statali come badiera da battaglia. I rinomati Terry's Texas Rangers, o 8th Texas Cavalry fu una di quelle unità che adottò una variante della bandiera del 1836. Nella loro bandiera la stella era bianca e posta al rovescio, sopra in bianco appariva il soprannome dell'unità. Il tutto era su un campo blu. La compagnia K del 6th Texas Infantry iniziò la guerra con una bandiera simile ma la stella bianca era sormontata dal motto "FIAT JUSTITIA, ROUAT COELUM" (sia fatta giustizia, anche se i cieli dovessero cadere), mentre sotto appariva il nome della compagnia. Lo stesso reggimento più tardi modificò una bandiera del cosiddetto modello Hardee, dipingendo una stella rossa all'interno di un cerchio bianco posto al centro del campo blu del vessillo. Ad ogni punta della stella corrispondeva una lettera, a formare la parola "TEXAS". Ad utilizzare invece la bandiera del 1839 erano reggimenti entrati nella leggenda come il 1st Texas Infantry della brigata Hood. In questo caso nella barra verticale blu al cui centro si trovava una stella, vennero inseriti gli onori di battaglia per Seven Pines e Gaines Farm. Anche sulle barre orizzontali vennero inseriti gli onori, su quella bianca quello di Elthams Landing e su quella rossa Malvern Hill. Purtroppo non vi sono molte altre informazioni riguardo a bandiere del genere. Sembrerebbe quindi che i texani preferirono adottare le bandiere nazionali o da battaglia confederate, solitamente apportandovi delle particolari modifiche per evidenziare la loro origine, a discapito del colore statale.

La Virginia, assieme al North Carolina, fu uno stato che adottò una bandiera ufficiale e cercò di fornirla alle proprie unità militari. La bandiera adottata il 30 aprile 1861 consisteva in un campo blu con un cerchio bianco al centro. Nel cerchio doveva essere riportato su entrambe le facce l'emblema dello stato, ovvero la Virtù personificata in una donna vestita da amazzone che calpestava un tiranno. Sempre nel cerchio era riportato in un cartiglio il motto dello stato "SIC SEMPER TYRANNIS" (così sempre ai tiranni) e in alto la parola "VIRGINIA". Prima ancora che la Virginia si mobilitasse per fornirle direttamente ai propri volontari, diversi cittadini si misero privatamente all'opera per farne realizzare degli esemplari da donare ai familiari sotto le armi. Questa pratica proseguì praticamente per tutta la guerra e quindi affianco alle bandiere da battaglia della Virginia prodotte dallo stato, è facile trovare dei modelli forniti su iniziative indipendenti o risalenti agli anni precedenti la guerra con varianti di un certo rilievo. Ad esempio i Rockbridge Rifles, futura compagnia K del 4th Virginia Infantry, ricevettero in dono all'inizio del 1860 una bandiera con campo di colore giallino. Al centro dentro un cerchio era dipinto il sigillo di stato, al di sopra un cartiglio blu con il nome della compagnia e sotto un altro di coloro rosso. Anche alla compagnia A del 5th Virginia Cavalry fu donato uno stendardo giallo con una versione leggermente modificata dell'emblema, dove non appariva il tiranno ma il motto "LIBERTY OR DEATH" (libertà o morte). Sotto era stato dipinto un cartiglio rosso con il nome della compagnia. La compagnia E del del 4th Virginia Cavalry utilizzò uno stendardo a due facce con campo color giallo. Sul fronte all'interno di un cerchio rosso era dipinto il sigillo di stato. Due cartigli sopra e sotto ad esso riportavano il nome dello stato e il motto "SIC SEMPER TYRANNIS". Il rovescio era realizzato alla stessa maniera ma al posto del sigillo era raffigurato il volto di Pocahontas, nei cartigli era indicato il nome della compagnie e la contea di origine. Il grosso delle bandiere militari di stato fu comunque realizzato con il campo di colore blu e seguendo il disegno stabilito, sia dai privati che dal governo della Virginia. Spesso però osservando gli originali si riscontrano delle piccole differenze dovute all'ampio numero di artigiani e artisti che le realizzarono. Per esempio nello stendardo della compagnia A del 2nd Virginia Cavalry e nella bandiera della compagnia B del 13th Virginia Infatry (donate dalle donne delle rispettive contee di Botetourt e Culpeper) il sigillo di stato non era dipinto all'interno di un cerchio bianco ma in elaborate cornici dorate. Le donne di Richmond donarono invece uno stendardo alla compagnia H del 3rd Virginia Cavalry dove il cerchio era realizzato in modo imperfetto e nella sua cornice riportava nome e motto della Virginia. Lo stendardo della compagnia H del 4th Virginia Cavalry aveva invece il sigillo di stato piuttosto stilizzato. Probabilmente le bandiere più standardizzate e aderenti alla normativa del 30 aprile furono realizzate sotto il diretto controllo dello stato e iniziate ad essere fornite ai reggimenti virginiani alla fine del 1861. Infatti il 30 ottobre, nei pressi di Centreville, il governatore John Letcher consegnò personalmente diversi esemplari durante una parata militare di circa 10.000 uomini. Così ricorda l'episodio il maggiore confederato John W. Daniel in una lettera alla sorella:

"Ieri il Governatore Letcher ha presentato la bandiera di Stato a ogni reggimento della Virginia. Il reggimento e la cerimonia sono stati osservati da quasi tutti i generali e i più distinti ufficiali di questo dipartimento dell'Armata..."

Anche il capitano Charles Blackford del 2nd Virginia Cavalry ricorda con qualche dettaglio in più l'episodio:

"Tutti i reggimenti della Virginia a breve distanza da questo posto sono stati radunati attorno ad uno dei forti e le bandiere di stato presentate dal Governatore Letcher. Suppongo che ci fossero circa diecimila truppe ammassate e tutti i generali, colonnelli e ufficiali di staff, creavano uno spettacolo impressionante. Le bandiere sono davvero belle e tutte uguali, così ogni reggimento della Virginia combatte ora sotto la stessa bandiera"

Fino alla fine della guerra lo stato della Virginia continuò a fornire ad alcuni reggimenti bandiere di questo tipo e presso la collezione del Museum of the Confederacy di Richmond sono preservate diverse bandiere militari di stato catturate dai federali negli ultimi scontri della guerra, a dimostrazione che questi vessilli non vennero realizzati e donati solo come bandiere cerimoniali, ma come bandiere da battaglia. Non tutte sono identiche, alcune hanno una frangia bianca sui tre lati, in altre è color oro, su molte non vi è più e su alcune è solo su un lato. Su certe bandiere i cartigli con nome e motto di stato all'interno del cerchio bianco sono di colore rosso sopra e blu sotto, in altre sono invertiti. In altri casi ancora attorno al cerchio bianco che riporta il sigillo sono stati aggiunti dei cartigli con il nome del reggimento e gli onori di battaglia, oppure il cerchio non è bianco ma ha uno sfondo dipinto a colori [7].

In sostanza quindi, le bandiere da battaglia di stato videro il loro periodo d'oro tra il 1861 e il 1862. Nei primi giorni di mobilitazione quando ancora non esistevano colori nazionali o da battaglia confederati, le bandiere di stato furono un inevitabile ripiego, l'unica altra alternativa era l'uso di vessilli di fantasia appositamente realizzati per l'unità. Sebbene non tutti gli stati del Sud con la secessione adottarono una bandiera ufficiale e ancora meno ne sancirono una per usi militari, bene o male un po' ovunque si era già ricorsi nei decenni precedenti ad appositi vessilli ispirati ai sigilli e agli emblemi per l'uso di milizia e volontari. L'avvento della prima bandiera nazionale confederata e la sua adozione in campo militare influì senza dubbio a limitare la diffusione delle bandiere di stato, unitamente al fatto che solo North Carolina e Virginia procedettero a far realizzare e distribuire numeri consistenti delle loro bandiere militari. In tutti gli altri casi la fornitura di bandiere di stato alle unità militari fu dovuta all'intraprendenza e ai gusti di coloro che le commissionarono per conto dell'unità che le avrebbe ricevute. Il generale Joseph E. Johnston, al comando della principale armata confedertaa sul fronte orientale nel 1861, tentò nella seconda metà di quell'anno di far rimpiazzare le bandiere nazionali confederate usate dai suoi reggimenti con bandiere di stato. La sua proposta fallì quando all'appello rispose solo la Virginia, che fornì le bandiere di stato alle sue unità nella cerimonia del 30 ottobre. Nel giro di qualche mese l'introduzione di una bandiera da battaglia appositamente disegnata e che si diffuse rapidamente su tutti i fronti pose fine al proliferare di bandiere di stato o reggimentali con ogni sorta di aspetto e origine, limitando di conseguenza il loro impiego solo ad alcune unità e particolari teatri [8].

L'impiego della prima bandiera nazionale confederata come bandiera militare
Il 4 marzo 1861 gli Stati Confederati d'America adottarono la loro prima bandiera nazionale. Ricordava molto quella degli Stati Uniti ma a differenza della "stelle e strisce" aveva solo tre barre orizzontali di colore rosso-bianco-rosso. Nell'angolo superiore si trovava un cantone blu che conteneva sette stelle bianche disposte in cerchio. Queste dovevano rappresentare gli stati aderenti alla Confederazione e pertanto dalle iniziali sette arrivarono fino a tredici. Al momento dell'adozione il Congresso non stabilì alcuna misura o proporzione per la nuova bandiera e mai si provvedette a correggere la mancanza. Eccetto che per alcuni casi, la quasi totalità delle bandiere da battaglia realizzate seguendo il disegno del colore nazionale fu creata utilizzando le più disparate misure. Queste bandiere erano cucite o dipinte da gruppi di donne, familiari dei soldati, artisti e artigiani che di propria iniziativa o su commissione dell'unità le realizzavano, molto più raramente fu direttamente il governo sudista a commissionarle e distribuirle. Molte bandiere nazionali utilizzate come colori reggimentali o di compagnia sono state ampiamente descritte su giornali o diari dell'epoca e conservate in collezioni ed archivi. Siamo in grado di stabilire che una porzione di queste fu utilizzata fino alla fine della guerra e soprattutto che il loro aspetto spesso differiva, non solo nelle misure ma soprattutto nel disegno. Va notato che nei primi mesi di guerra alcune compagnie portarono sul campo di battaglia le loro bandiere, o che in altri casi una o due bandiere di compagnia venivano scelte come colori reggimentali e le altre inviate nelle retrovie e conservate.
Per comprendere l'aspetto delle numerose bandiere nazionali usate come colori reggimentali in battaglia è indispensabile ricorrere a degli esempi pratici. Innanzitutto va detto che vennero realizzate delle bandiere che seguivano piuttosto fedelmente il disegno stabilito dal Congresso ma che differivano per quanto concerne le stelle. Innanzitutto il loro numero poteva variare a seconda di quando furono realizzate: le prime avevano sette stelle, le ultime tredici. Ma il numero di stelle non sempre aiuta a datare una bandiera poiché anche dopo l'ammissione di Kentucky e Missouri ci fu chi continuò a realizzare e ad usare bandiere con meno di tredici stelle. Oltretutto alcuni decisero di rappresentare anche gli altri stati schiavisti che non abbandonarono l'Unione, portando di conseguenza il numero di stelle a quattordici o quindici. Era quindi possibile trovare in qualsiasi momento della guerra una bandiera con un numero di stelle variabile che andava da sette a quindici, ma osservando gli originali sembra che quelle con sette, undici e tredici fossero le più diffuse.
Oltre a variare nel numero, le stelle spesso variavano anche nel colore e nella forma. Sebbene fossero prevalentemente bianche su alcuni esemplari furono realizzate in oro o in rosso. Il Congresso poi non stabilì quante punte dovessero avere e nonostante le stelle con cinque raggi fossero universalmente accettate, in diversi casi ne furono utilizzate con più punte. Infine la variazione più comune riguardava la disposizione delle stelle nel cantone. Spesso una stella, magari più grande, era posta al centro del cerchio. Altre volte le stelle erano disposte a quadrato, lungo i bordi del cantone. Esistevano poi diverse combinazioni a croce: a croce di San Andrea, a croce greca, a croce latina. In alcuni casi la disposizione era a file, a stella o casuale. Su alcune bandiere le stelle erano equamente distanziate le une dalle altre, in alcuni casi erano piuttosto ammassate.


Come accennato prima, il governo non stabilì misure ufficiali e il vasto numero di soggetti che si occuparono di realizzarle seguirono proprie regole. Riscontriamo pertanto l'esistenza di numerose bandiere con un'evidente sproporzione tra l'altezza e la lunghezza del vessillo. In diversi casi, sopratutto quando la bandiera non era solo un vessillo cerimoniale ma piuttosto pensato per essere portato effettivamente sul campo, le dimensioni erano ridotte e tendeva ad assumere la forma quasi di un quadrato. Tendenzialmente poi le bandiere utilizzate dalla cavalleria e dall'artiglieria erano degli stendardi di misure più ridotte rispetto a quelli della fanteria. Su moltissime bandiere, oltre a verificarsi le appena citate variazioni, apparivano ulteriori elementi decorativi. Molte difatti riportavano il nome dell'unità, dei motti, delle dediche e più raramente onori di battaglia. La designazione dell'unità era più frequentemente posta sulla barra bianca, ma non esiste uno schema costante e si riscontrano bandiere con nome dell'unità e motti collocati ovunque: nel cantone in mezzo alle stelle, concentrati su una sola barra oppure con il motto e la dedica sulle barre rosse e il nome su quella bianca. Le scritte erano realizzate nei modi più disparati, andavano dalla semplice scritta in stampatello abbreviata all'elaborata scritta in corsivo. Questi elementi erano spesso inseriti in cartigli più o meno elaborati, oppure circondati da decorazioni di ogni genere e colore.

In altre bandiere poi, il cantone era utilizzato per riportare il sigillo dello stato di origine dell'unità e non le stelle della Confederazione. Esistevano esemplari di ogni genere dove l'emblema era accompagnato da scritte, motti e stelle. Abbiamo traccia di questa pratica su bandiere appartenute ad unità del Tennessee, Virginia, Louisiana, Texas, Maryland, Mississippi, Alabama e Georgia. In modo particolare le unità di Texas e Virginia avrebbero usato bandiere sul cui cantone spiccava un sola grossa stella, a richiamare la sovranità del loro stato. Ma gli emblemi statali non erano gli unici elementi che apparivano sulla bandiera. Altre figure che richiamavano la terra d'origine, la cultura, lo spirito combattivo e patriottico dei membri del reggimento come piante di cotone, serpenti, croci, personificazioni della Libertà o dee facevano spesso la loro comparsa. Sopratutto negli esemplari più decorati, poteva capitare che la bandiera avesse due facce. Su una potevano essere riportati motti e la designazione dell'unità, sull'altra faccia il disegno base della prima nazionale. Oppure su entrambe le facce comparivano motti ed emblemi vari. Le scritte e le varie decorazioni erano solitamente dipinti, più raramente ricamati.

Infine, va tenuto conto che queste bandiere da battaglia ispirate al colore nazionale vennero realizzate con diversi materiali. Delle più preziose ed elaborate bandiere in seta si andava a quelle più pratiche in stamigna, per ricorrere poi al più economico cotone. Di conseguenza le tonalità di blu e rosso variavano, andando da un azzurro chiaro ad un blu scuro, da un rosso quasi rosa ad un rosso sangue. L'esposizione agli agenti atmosferici e la qualità dei materiali e delle tinture provocavano poi in molti esemplari l'alterazione dei colori, processo riscontrabile ancora oggi in numerose bandiere conservate presso musei e archivi e che risultano completamente sbiadite.
Sebbene più rare, va preso atto del fatto che furono realizzate anche delle bandiere ispirate alla prima nazionale ma con colori invertiti, un numero diverso di barre o con il cantone collocato in maniera differente. Il disegno della prima bandiera nazionale non fu solo utilizzato per realizzare bandiere e stendardi, ma in alcuni casi anche per i più piccoli guidoni a coda di rondine o squadrati impiegati dalle singole compagnie di cavalleria e batterie di artiglieria [9].

La seconda e la terza bandiera nazionale confederata come colori militari
Il primo maggio 1863 il Congresso confederato approvò l'adozione di una nuova bandiera nazionale. La prima si era rivelata con il passare dei mesi impopolare e soprattutto in campo militare inadatta a distinguere con chiarezza e immediatezza le truppe confederate da quelle degli Stati Uniti. All'atto pratico sul campo i comandanti avevano già iniziato ad ovviare al problema abbandonando l'idea di portare in battaglia la bandiera nazionale e cominciando ad utilizzare al suo posto appositi colori da battaglia. L'efficacia di queste bandiere e la loro regolamentazione all'interno delle varie armate e dipartimenti le portò a divenire i vessilli più utilizzati e l'introduzione del nuovo vessillo non andò affatto a rimpiazzarle, ma piuttosto ad affiancarle. La seconda bandiera nazionale consisteva in un campo bianco con un cantone rosso. Su questo era posto un saltiere, o croce di San Andrea, di colore blu con tante stelle bianche a cinque punte quanti gli stati aderenti alla Confederazione. A differenza della prima nazionale, per questa bandiera il Congresso stabilì chiaramente diversi dettagli come il numero e la forma delle stelle, che la croce blu dovesse essere bordata di bianco e che la lunghezza del vessillo dovesse essere due volte la sua altezza, con il cantone di forma quadrata e con il lato lungo quanto due terzi dell'altezza del vessillo.
Sappiamo che probabilmente solo i due stabilimenti governativi di Richmond e Staunton, in Virginia, produssero versioni della seconda bandiera nazionale per l'uso da parte di unità sul campo, mentre il resto delle bandiere di questa categoria fu creato su contratti con privati o tramite l'iniziativa di cittadini che le donarono alle unità. Osservando gli originali sopravvissuti siamo in grado di stabilire che la direttiva che stabiliva la lunghezza del vessillo come doppia rispetto all'altezza non fu sempre rispettata. Al contrario gli stessi depot governativi di Richmond e Staunton preferirono utilizzare la proporzione 2:3 e così fecero molti altri produttori. Oltre a variare nelle proporzioni e nelle misure, le bandiere da battaglia realizzate seguendo il disegno della seconda nazionale potevano differenziarsi nelle modalità in cui veniva realizzato il cantone. Ad esempio negli esemplari del Richmond Depot il saltiere era bordato di bianco anche agli angoli, mentre in altri casi non vi era alcun bordo bianco. Il numero di stelle poteva variare e su diversi esemplari manca una stella, quella posta al centro della croce. Questa era una caratteristica di alcune bandiere prodotte da un privato di Mobile, in Alabama, che nell'inverno del 1863-1864 ottenne un contratto per rifornire la brigata del generale Randall L. Gibson. Anche altre unità dell'Armata del Tennessee si rivolsero di propria iniziativa a questo produttore e ricevettero delle bandiere molto simili.
Altri esemplari della seconda bandiera nazionale furono realizzati invertendo i colori del cantone, quindi con un campo blu su cui si trovava una croce rossa. Come era accaduto poi per la prima bandiera nazionale, anche in questo caso venivano inseriti sul campo o all'interno del cantone la designazione reggimentale e gli onori di battaglia. Sul fronte ovest, dove era diffusa la pratica di riportare sulle bandiere da battaglia due cannoni incrociati qualora l'unità avesse catturato dei pezzi di artiglieria in combattimento, si proseguì ad inserire tali elementi anche sui vessilli ispirati al secondo colore nazionale. Capitava poi che le bandiere fossero dotate di frange sui tre lati, solitamente di colore bianco, oro, rosso, blu o nero.
Come la prima bandiera nazionale quindi, anche la seconda vide un discreto utilizzo non solo come bandiera civile, di guarnigione o per rappresentare un ufficiale, ma come bandiera reggimentale. Nonostante l'ampio campo bianco causasse spesso il difetto di far sembrare il vessillo una bandiera bianca di resa, la seconda nazionale fu utilizzata in campo militare fino alla fine delle ostilità e su tutti i fronti [10].

Come già detto la seconda bandiera nazionale avendo in teoria un campo bianco molto lungo rispetto all'altezza ed un cantone molto piccolo, veniva spesso confusa per una bandiera di resa. Anche le versioni realizzate con altre proporzioni non riuscirono mai a risolvere completamente il problema. Fu proprio un artigliere dell'esercito confederato che sottopose al Congresso una proposta per risolvere definitivamente la questione, mantenendo il disegno adottato nel 1863 con qualche lieve accorgimento. Il 4 marzo 1865 a poche settimane dall'evacuazione della capitale e dalla resa delle principali armate sudiste, la proposta fu trasformata in legge. La terza bandiera nazionale doveva avere sul campo bianco una barra verticale rossa e il cantone uguale a quello della seconda, ma di dimensioni più grandi. Non è chiaro quanto si diffuse questa bandiera come vessillo reggimentale dato che vi fu a malapena il tempo di renderne nota l'adozione prima della resa della Confederazione. Molte delle bandiere di questo tipo conservate in musei e collezioni hanno origini poco chiare, in alcuni casi si tratta di esemplari realizzati nell'immediato dopoguerra o di modifiche effettuate negli anni successivi su bandiere usate durante la guerra. Qualche esemplare fu sicuramente realizzato e impiegato, come ad esempio a Richmond, dove è possibile riscontrare le stesse caratteristiche del cantone viste nel secondo modello nazionale, e probabilmente con le stesse tipologie di modifiche fatte alla seconda bandiera nazionale (come l'inserimento del nome dell'unità, di onori di battaglia, ecc).

Note
[1]Informazioni basate sull'osservazione di originali conservati presso le collezionu del Alabama Department of Archives and History (Montgomery, ALA) e del Museum of the Confederacy (Richmond, VA).
[2] Government of Georgia, "The code of the state of Georgia" (J.H. Seals, 1861), pp. 211-212; Howard M. Madaus, "Flags of the States: Georgia" (2005), FOCT http://www.confederate-flags.org/confederate%20state%20flags-georgia.html.
[3] U.S. War Department, War of the Rebellion, A Compilation of the Official Records of the Union and Confederate Armies, 128 vols, Washington, D.C.: U.S. Government Printing Office, 1880-1901, Volume LIII, pp. 695.
[4]New Orleans LA, Daily True Delta del 28 luglio 1861.
[5]Glenn Dedmondt, "The Flags of Civil War North Carolina" (Pelican Publishing, 2003), pp. 16, 22-23; informazioni basate sull'osservazione di originali conservati presso la collezione del North Carolina Museum of History (Raleigh, NC).
[6]Glenn Dedmondt, "The Flags of Civil War South Carolina" (Pelican Publishing, 2000), pp. 13-19; informazioni basate sull'osservazione di originali conservati presso le collezioni del Museum of the Confederacy (Richmond, VA), Fort Sumter Museum (Charleston, SC), The Charleston Museum (Charleston, SC), South Carolina Confederate Relic Room and Military Museum (Columbia, SC).
[7]Informazioni basate sull'osservazione di originali conservati presso la collezione del Museum of the Confederacy (Richmond, VA); Karl Reiner, "Remembering Fairfax County, Virginia" (The History Press, 2006), pp. 115-116; lettera di John Warwick Daniel alla sorella del 31 ottobre 1861, presso i "Papers of John W. Daniel and the Daniel family" conservati alla University of Virginia Library; Philip Katcher, Rick Scollins e Gerry Embleton, "Flags of the American Civil War 3: State & Volunteer" (Osprey Publishing, _), pp. 33.
[8]Joseph E. Johnston, "Narrative of military operations, directed, during the late war between the states" (D. Appleton & Co., 1874), pp. 602.
[9]Per le modifiche apportate in campo militare alla prima bandiera nazionale si vedano le opere di Glenn Dedmondt nonché gli originali preservati nelle più importanti collezioni del Museum of the Confederacy (Richmond, VA), Alabama Department of Archives and History (Montgomery, ALA) e numerosi altri più piccoli musei e archivi di stato.
[10]Philip Katcher, Rick Scollins e Gerry Embleton, "Flags of the American Civil War 2: Confederate" (Osprey Publishing, _), pp. 11-14;Echoes of Glory, "Arms and Equipment of the Confederacy " (Time Life Education, 1992), pp. 256, 272-273; osservazioni degli originali conservati presso la collezione del Museum of the Confederacy (Richmond, VA).