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•Le bandiere degli Stati secessionisti
Testo di Matteo Fontana

Pubblicato il 23/05/2014

Introduzione
Gli Stati Confederati d'America non nacquero immediatamente dopo la secessione degli Stati del Sud, e nessuno di questi dopo che abbandonò l'Unione entrò direttamente nella nuova nazione. I primi a lasciare gli Stati Uniti si dichiararono formalmente repubbliche indipendenti, altri non si spinsero oltre a sciogliere i vincoli con il governo federale e ad iniziare le trattative per entrare in una nuova unione. Ad ogni modo la secessione e la sovranità politica che veniva rivendicata rese necessario agli occhi di molti la creazione di bandiere che rappresentassero le nuove Repubbliche o semplicemente la decisione di secedere dell'Unione. Infatti nessuno degli stati del Sud nel 1860-1861 possedeva una propria bandiera stabilita per legge, eccetto forse il Texas. Alcuni si erano solamente dotati di un sigillo di stato ma non avevano mai avuto la necessità di creare uno stendardo che li rappresentasse. Altri ancora possedevano delle bandiere non ufficiali. Molte di queste bandiere create o modificate nel 1860-1861 divennero per la prima volta bandiere di stato ufficiali e furono impiegate, spesso con ulteriori modifiche, dalle unità militari confederate. In alcuni casi vennero mantenute in uso nell'esercito fino alla fine della guerra. Lo scopo di questo articolo non è trattare l'utilizzo militare delle bandiere statali o dei simboli legate ad esse, ma rintracciare la storia e l'adozione di questi vessilli da parte dei singoli stati o delle rispettive convenzioni secessioniste. Per motivi pratici le bandiere saranno presentate in ordine alfabetico per stato, e non cronologico.

La "Bonnie Blue Flag"
Prima di analizzare i colori di ogni singolo stato è necessario dedicare un breve paragrafo a se stante per la "Bonnie Blue Flag", letteralmente la "Graziosa Bandiera Blu". Come appena detto in fase introduttiva e come sarà più volte ripetuto in seguito, gli Stati del Sud al momento della secessione non possedevano bandiere ufficiali. Tutti però erano accomunati da un emblema, che era condiviso pienamente nell'immaginario della popolazione meridionale e in particolar modo dagli aderenti ai movimenti secessionisti. Questo simbolo del Sud e della sua libertà era appunto la "Bonnie Blue Flag". Essa viene fatta risalire al 1810, quando gli abitanti delle contee sud-orientali della Louisiana, e parte di quelle meridionali di Mississippi e Alabama, si ribellarono alla Spagna dando vita alla Repubblica della Florida Occidentale. La signora Melissa Johnson realizzò una semplice bandiera con campo blu su cui spiccava una stella solitaria bianca, questo vessillo venne utilizzato dalla piccola compagnia di cavalleria comandata dal marito della Johnson. La bandiera fu issata a Baton Rouge e vi rimase fino al 10 dicembre quando il territorio della breve Repubblica fu assorbito dagli Stati Uniti [1]. La bandiera fu nuovamente utilizzata nel 1836 quando la Repubblica del Texas la adottò come colore nazionale. Questa versione aveva però una stella gialla ma sembra che durante l'esistenza della Repubblica furono utilizzate diverse varianti della bandiera, con campo e stella di colori diversi [2]. Infine alla vigilia della guerra civile, essendo stato simbolo dell'indipendenza di due repubbliche del Sud, la bandiera divenne il naturale emblema dei secessionisti. La "Bonnie Blue Flag" tra il 1860 e il 1861 comparve sotto diverse forme in tutti gli stati che abbandonarono l'Unione, in alcuni casi, come si vedrà, sarà ufficialmente proposta come bandiera di stato, in altri verrà utilizzata in maniera più informale.

Alabama
Lo stato dell'Alabama non aveva mai adottato una bandiera ufficiale ma solo un sigillo nel 1819. Questo consisteva in una mappa dell'Alabama appesa ad un albero, nella quale erano mostrati i fiumi dello stato. Quando l'11 gennaio 1861 la Convenzione secessionista si radunò a Montgomery per decidere di abbandonare l'Unione, il deputato William L. Yancey fu incaricato dalle donne della capitale di presentare ai suoi colleghi una bandiera realizzata da Francis Corra, un disegnatore locale di bandiere militari. Dopo un discorso di Yancey e aver visionato la bandiera il presidente della convenzione prese la decisione di adottarla:

"Risolto, che la bandiera sia d'ora in poi issata sul Campidoglio, ogni volta che la convenzione sarà in seduta pubblica."

Questa decisione ha portato ad una errata interpretazione. Molti ancora sostengono che quel giorno venne adotta la bandiera di stato dell'Alabama. In realtà è chiaro che venne semplicemente adottato uno stendardo per rappresentare la Convenzione secessionista, da utilizzarsi solo quando questa si riuniva nella capitale dell'Alabama. Di fatto non vi è traccia di questo vessillo tra le leggi e le carte ufficiali dello stato. Oltretutto il suo impiego fu estremamente limitato, innanzitutto perchè il grande modello presentato alla Convenzione fu impiegato solo fino al 10 febbraio e poi ritirato, in secondo luogo perchè sono davvero pochi i casi in cui è possibile documentare l'utilizzo di tale vessillo o di una variante. E' possibile documentare due bandiere simili a quella adottata l' 11 gennaio, ma avevano pesanti modifiche che riprendevano il disegno del sigillo di stato e oltretutto risalivano addirittura all'anno precedente. Un altro paio di bandiere più simili al modello presentato alla convenzione vennero usate da alcune compagnie di volontari. Ma quale era il disegno della bandiera secessionista della Convenzione dell'Alabama?

"[Sul fronte una] rappresentazione della Dea della Libertà, nella sua mano destra una spada sguinata, nella sinistra, una piccola bandiera con una stella. In un arco proprio sopra a questa figura ci sono le parole, 'Alabama-- Idependent Now and Forever'. Sul rovescio c'è una pianta di cotone, con un serpente a sonagli arrotolato alle radici. Immediatamente sopra il serpente ci sono le parole 'Noli me tangere'. Sullo stesso lato appare il sigillo di stato dell'Alabama."

La bandiera aveva quindi due facce. L'Alabama Department of Archives and History che oggi possiede e preserva la bandiera issata sul campidoglio di Montgomery, fornisce una descrizione e delle illustrazioni lievemente diverse, in cui ad esempio il motto latino sul rovescio apparirebbe al disotto della pianta di cotone. Purtroppo le condizioni della bandiera sono molto delicate e non è permesso vederla nemmeno ai ricercatori. Sappiamo che il campo di entrambe le facce era blu e che probabilmente sul rovescio appariva anche il sigillo di stato. Tuttavia un giornale della seduta della Convenzione, pubblicato lo stesso anno, sembrerebbe indicare che prima dell'adozione di questa bandiera ve ne fosse già un'altra non ufficiale a rappresentare lo stato dell'Alabama. I delegati fanno riferimento in un paio di occasioni ad un vessillo con una sola stella, proprio come quello tenuto in mano dalla "Libertà" nel disegno offerto dalle donne di Montgomery. Pare poi che a Mobile, lo stesso giorno della secessione, appena appresa la notizia la folla abbia issato una bandiera con la stella solitaria. Potrebbe essere che in Alabama la "Bonnie Blue Flag", o un vessillo molto simile, fosse divenuta la bandiera di stato popolarmente riconosciuta. Sembra probabile a questo punto che una sorta di bandiera con una stella solitaria, assieme al sigillo di stato, siano stati i principali simboli dello stato durante le prime fasi della guerra a discapito della complessa bandiera della convenzione, almeno fino all'avvento dei colori nazionali confederati [3].

Arkansas
Lo stato dell'Arkansas lasciò l'Unione il 6 maggio 1861, fino ad allora non aveva mai avuto una bandiera ufficiale e nemmeno un sigillo di stato. Solo il 3 maggio 1864 ne venne adottato uno. Non vi è traccia sui giornali dell'epoca o tra la corrispondenza dei cittadini dell'esistenza di una bandiera non ufficiale che rappresentasse lo stato. Sembra probabile che nei quattordici giorni che passarono tra la secessione e l'ammissione alla Confederazione, lo stato non adottò alcun vessillo e che durante il conflitto non venne sentita la necessità di crearne uno. Oltretutto quando lo stato abbandonò l'Unione, gli Stati Confederati d'America erano stati già fondati e la prima bandiera nazionale adottata. Le bandiere sopravvissute, o di cui esistono descrizioni, appartenenti ai primi reparti di volontari non riportano particolari simboli o emblemi ma si rifanno piuttosto alla "Stelle e Barre" confederata, il che potrebbe far ipotizzare che i secessionisti dell'Arkansas si affidarono subito alla bandiera confederata. Tuttavia nei mesi della secessione pare che come in tutti gli altri stati del Sud fosse utilizzata una bandiera con una stella sola, ma non avrebbe rappresentato esplicitamente lo stato (come nel caso dell'Alabama) ma il Sud e la secessione in generale [4].

Florida
Anche il piccolo e quasi disabitato stato della Florida non aveva mai posseduto una bandiera ufficiale quando il 10 gennaio 1861 secedette dall'Unione. Solo nel 1845, quando lo stato venne ammesso nell'Unione, una colorata e fantasiosa bandiera fu presentata al governatore (ma questa non ebbe alcun successo) e nel 1846 fu introdotto un sigillo di stato. Tra il 1860 e il 1861, in prossimità della secessione vennero realizzate delle bandiere secessioniste. Tra queste vi erano sicuramente delle "Bonnie Blue Flag" poiché ad esempio il 12 gennaio 1861, quando la milizia di stato accompagnata da quella dell'Alabama occupò la base navale di Pensacola, venne issata una bandiera con campo bianco, o giallo chiaro, su cui compariva una stella. La più nota e documentata bandiera secessionista è però quella donata dalle donne di Broward's Neck al governatore Madison S. Perry. Fu però il nuovo governatore eletto, John Milton, a presentarla alla convenzione secessionista il 10 gennaio. Sebbene non fu mai adottata come bandiera di stato, il vessillo venne ospitato per tutta la guerra nella Camera del Rappresentanti del parlamento della Florida. Sul lato sinistro della bandiera vi era un cerchio contenente tre stelle blu grandi bordate di rosso, ognuna contenenti le rispettive iniziali M, SC e F. Queste dovevano quindi rappresentare gli stati secessionisti di Mississippi, South Carolina e Florida. Al di sotto di queste, altre dodici stelle disposte ad arco rappresentavano probabilmente i rimanenti stati schiavisti che, si sperava, avrebbero presto lasciato l'Unione. Sopra al cerchio comparivano in nero le parole "The Rights of the South at all Hazards!". Il tutto era su un campo bianco mentre l'altra metà della bandiera era occupata da quattordici strisce orizzontali bianche, rosse e blu.
Di carattere più ufficiale fu la bandiera adottata dalle truppe dello stato stazionate a Pensacola. Su disposizione del loro comandante, il colonnello William H. Chase, venne realizzato un vessillo pressoché identico alla bandiera nazionale degli Stati Uniti. Essa consisteva in tredici strisce orizzontali bianche e rosse e si distingueva da quella dell'Unione solo per il cantone, nel quale compariva una singola grande stella bianca. Questa bandiera dovrebbe essere rimasta in uso a Pensacola fino al settembre del 1861, allora il parlamento della Florida adottò uno stendardo ufficiale.
Di fatti l'8 febbraio 1861 era stato approvato un atto dalle autorità della Florida che autorizzavano il governatore ad adottare un'uniforme per le truppe di stato e una bandiera statale. Dopo mesi di lavoro e poco prima della scadenza del suo mandato, il governatore Perry presentò la sua scelta il 13 settembre 1861. Alla fine di quell'anno la prima bandiera nazionale confederata era oramai ampiamente entrata in uso ed aveva pesantemente influenzato la realizzazione del vessillo della Florida. Esso non era altro che una "Stars and Bars" le cui tre barre orizzontali (rossa, bianca, rossa) erano di uguale lunghezza poiché il cantone blu non occupava solo l'angolo superiore sinistro, ma l'intera altezza della bandiera. Al suo interno al posto delle stelle compariva un nuovo sigillo di stato, ovvero un ovale con un bordo esterno bianco su cui appariva in alto la scritta "In God is our Trust" e in basso "Florida". All'interno, sullo sfondo, era rappresentato il Golfo del Messico solcato da dei vascelli, mentre in primo piano stava una quercia. Ai piedi di questa erano posti un fascio di fucili, un cannone, un tamburo, una catasta di proiettili e un cannone a cui erano appoggiate delle bandiere confederate. Eccetto che per un prototipo, pare che questa bandiera non venne mai utilizzata, probabilmente a causa del cantone estremamente complesso e dell'adozione delle bandiere nazionali confederate [5].

 

Georgia
La Georgia abbandonò l'Unione il 19 gennaio 1861. Quel giorno sul campidoglio di Milledgeville venne ammainata la bandiera degli Stati Uniti ed issato un vessillo bianco su cui era posto il sigillo di stato. Questo risaliva al 1798 ed era stato preceduto da almeno altre quattro versioni realizzate durante la rivoluzione e il periodo coloniale. Aveva due facce, su una compariva un tratto di costa dove si trovava una nave con la bandiera degli Stati Uniti ancorata vicino ad un molo. Un contadino che arava i campi e una barca che portava al vascello i prodotti della Georgia completavano la scena. L'altro fronte del sigillo prevedeva originariamente tre colonne che sorreggevano un arco sul quale era incisa la parola "Constitution". Quindi i tre pilastri che simbolicamente sostenevano la costituzione rappresentavano il potere legislativo, giudiziario ed esecutivo. Alle basi delle tre colonne dovevano essere rispettivamente incise le parole "Wisdom", "Justice" e "Moderation" (saggezza, giustizia e moderazione). Alla destra della terza colonna doveva essere raffigurato un uomo con la spada sguainata, a rappresentare la forza militare schierata a difesa della costituzione. Nel 1799 questo disegno venne leggermente modificato per rendere le parole inscritte sulle colonne leggibili, che vennero pertanto inserite su dei cartigli posti sopra le colonne. Era questo il sigillo di stato che comparve sulla bandiera issata a Milledgeville nel 1861.
Tuttavia quella del campidoglio non era la bandiera ufficiale, poichè come il resto degli stati secessionisti anche la Georgia non ne aveva mai adottata una. A riprova di ciò vi è il fatto che il 23 gennaio ad esempio, quando la milizia prese il controllo dell'arsenale federale di Augusta, venne issata una bandiera bianca con una singola stella rossa a cinque punte. Si trattava in questo caso di una variante della "Bonnie Blue Flag". Contemporaneamente i giornali dell'epoca rivelano come civili e compagnie militari adottarono nei giorni precedenti e immediatamente successivi alla secessione delle bandiere molto simili a quella degli Stati Uniti e in qualche caso dei vessilli che riprendevano il palmetto, simbolo del South Carolina. Venne perfino creato qualche esemplare di bandiera, ispirato secondo alcuni ad un modello della Georgia risalente al periodo rivoluzionario , sui cui appariva un serpente a sonagli in procinto di mordere, accompagnato solitamente da un motto come "Non mi toccare" o "Non mi calpestare". Sostanzialmente era molto simile al retro della bandiera della convenzione secessionista dell'Alabama. Questo tipo di bandiera, o un vessillo simile, venne menzionato in un articolo di giornale di Savannah che lo criticava perché troppo simile alla bandiera dell'Unione e auspicava l'adozione del sigillo di stato.
Quest'ultima testimonianza ci fa supporre che una bandiera con il sigillo di stato simile a quella di Milledgeville fosse la più apprezzata in Georgia. Soprattutto alla luce del fatto che furono molte le bandiere realizzate seguendo tale principio dalle associazioni di aiuto ai combattenti e dalle donne delle varie comunità, bandiere destinate prevalentemente alle compagnie di volontari che si stavano formando per l'imminente guerra. I numerosi articoli di giornale descrivono bandiere con diverse lievi modifiche al sigillo di stato, posto su campi di colore prevalentemente blu oppure bianchi, rossi e in alcuni casi verdi. Spesso venivano aggiunte delle stelle o altri motti e nelle versioni militari di questi vessilli solitamente il retro riportava un disegno completamente diverso e prevalentemente volto a indicare la designazione dell'unità. Ad ulteriore conferma che queste bandiere ebbero un forte impatto sulla popolazione della Georgia vi è il fatto che sul Codice dello stato che entrò in vigore dal gennaio del 1862 venne stabilito che ogni reggimento in servizio fuori dalla Georgia ricevesse dal governatore due bandiere, di cui una proprio con il sigillo dello stato. Un articolo del New York Times descrisse una bandiera del genere come nuovo vessillo della Georgia, lasciando intendere erroneamente che fosse stato ufficialmente adottato:

"La nuova bandiera della Georgia è di stamigna blu, al cui centro c'è un arco sostenuto da tre pilastri, "Wisdom, Justice, and Moderation", con una persona in uniforme rivoluzionaria che tiene nella mano destra l'estremità del cartiglio. La pianta di cotone occupa una spazio nell'angolo inferiore."

Un altro articolo di giornale della Georgia, descrive invece la bandiera issata il 4 febbraio 1861 presso gli uffici della dogana di Augusta probabilmente:

"Ieri all'una, la Bandiera della Georgia è stata issata sull'asta della Dogana, ed è stata accolta dalle gioiose urla degli ufficiali della Dogana e dai cittadini nelle strade vicine... La bandiera è bianca, bordata di rosso. Nel centro del campo bianco è rappresentato il sigillo di stato della Gerogia. Cinque stelle rosse, con la stella blu della Georgia sopra al tempio, e circondata da un'aureola formano un arco che si estende dai due angoli inferiori della bandiera. Sopra a tutto c'è l'Occhio della Provvidenza."

Anche se mai riconosciuta ufficialmente come bandiera di stato, questo modello di vessillo nelle sue numerose varianti fu l'emblema civile e militare della Georgia più usato durante la guerra civile. Come accadde altrove, molto probabilmente questo stendardo fu poi quasi completamente abbandonato con la diffusione delle bandiere nazionali confederate, ma è noto che alcuni reparti militari continuarono ad impiegarle fino alla fine della guerra [6].

Kentucky
Anche il Kentucky non adottò mai una bandiera di stato ma solo un sigillo nel 1792. Durante la crisi del 1860-1861 non venne formata nessuna Convenzione per dibattere sulla secessione e lo stato rimase nell'Unione proclamando la neutralità. Un governo filo-sudista parallelo a quello ufficiale si instaurò inizialmente a Bowling Green dichiarando la secessione e il 10 dicembre 1861 fu ammesso negli Stati Confederati. Il 16 gennaio 1862 venne creato un nuovo sigillo ma nessuna bandiera di stato venne mai adottata e nemmeno risulta essere stato impiegato un vessillo in via informale.

Louisiana
Quando nel 1812 la Louisiana entrò nell'Unione adottò un sigillo di stato raffigurante un pellicano sul suo nido intento a nutrire dei pulcini. Sopra alla testa dell'animale appariva la bilancia della giustizia e sul bordo del sigillo il motto "Union, Justice and Confidence" (Unione, Giustizia e Fiducia). Nei decenni successivi non venne mai adottata una bandiera ma quando necessario un vessillo su cui era apposto il sigillo di stato veniva regolarmente utilizzato. Il fermento secessionista del Sud nel 1860 portò la necessità tra i cittadini dello stato di creare degli stendardi con cui rappresentare la sovranità della Louisiana. Ancor prima della secessione del South Carolina, cominciarono quindi ad essere realizzate delle bandiere volte a rappresentare lo spirito indipendente del Sud e in particolare della Louisiana. Ad esempio nel novembre del 1860 su un giornale di Baton Rouge apparve un articolo intitolato "La prima bandiera del Pellicano", dove veniva data la descrizione di uno di questi vessilli:

"La bandiera è di una preziosa seta blu con spesse frange argentate attorno ai bordi. Nel centro c'è una grossa stella rossa sfumata con oro, al suo centro il sigillo di stato della Louisiana. Sopra alla stella ci sono le seguenti parole in lettere dorate su campo rosso: 'Equality in the Union' e immediatamente sotto la stella ci sono le parole, 'Or Indepence out of it'."

Questa bandiera è carica di significato. La stella solitaria su campo blu ricorda la "Bonnie Blue Flag", indiscutibile simbolo della sovranità meridionale. Il pellicano al suo centro rivela al contempo il desiderio di identificare il singolo stato della Louisiana fra tutti gli altri. Il motto "Eguaglianza nell'Unione, o Indipendenza fuori da essa" esprimono la determinazione dello stato a lasciare l'Unione se necessario. Quando il 20 dicembre il South Carolina fu il primo stato a secedere, l'entusiasmo si propagò in tutto il sud. Il giorno seguente a New Orleans si fece ampiamente festa nelle strade e un'altra bandiera fece la sua comparsa:

"...la bandiera della Louisiana è stata issata dalla finestra del terzo piano, nelle stanze della Southern Rights Association, al numero 72 di Camp Street, tra le urla di una folla riunita... La bandiera è, coma l'originale bandiera della Louisiana, di un bianco puro, con l'aggiunta al centro di una stella rossa, contenente al suo centro l'emblematico pellicano."

Questa bandiera era sostanzialmente identica alla precedente e variava solamente nei colori. Risulta oramai evidente che il pellicano, già contenuto nel sigillo di stato, è divenuto un emblema universalmente riconosciuto della Louisiana e accompagnato dalla stella un simbolo della sovranità dello stato. Di fatti quando lo stato secedette il 26 gennaio 1861 le bandiere del pellicano erano ormai, nelle numerose varianti (spesso il pellicano non era dentro una stella), ampiamente utilizzate. Come accaduto in altri stati secessionisti si riscontra poi l'uso di bandiere molto simili a quella degli Stati Uniti con un numero diverso di stelle e strisce, solitamente quindici. Proprio una bandiera con quindici stelle vene issata sul campidoglio di Baton Rouge quando i rappresentanti dello stato si riunirono il 21 gennaio per iniziare a parlare della secessione. Il giorno della secessione invece, il governatore Thomas O. Moore fece ingresso nell'aula campidoglio dove era radunata la convenzione, accompagnato da una bandiera su cui era raffigurato il pellicano. Sebbene apprezzato da molti, alcuni membri della convenzione secessionista ritennero il pellicano un simbolo inappropriato per rappresentare la Louisiana. Raffigurato nel gesto di nutrire i propri pulcini secondo alcuni racchiudeva l'ideale dell'Unione ed era di cattivo gusto. Venne pertanto formato un comitato per creare una bandiera statale, a detta dei giornali composto da un celta, un creolo e un sassone: John K. Elgee, A.B. Roman e Claiborne C. Briscoe. In seguito alla presentazione di un rapporto stilato dal comitato fu ufficialmente adottata una bandiera l'11 febbraio 1861, che così venne descritta nei suoi significati dai giornali:

"...la bandiera è stata issata nella convenzione e salutata con un caldo applauso e l'approvazione dalle anticamere e dalle gallerie, diverse donne erano presenti... [la bandiera] è composta da tredici strisce blue, bianche e rosse, alternate, a rappresentare le tredici vecchie colonie, così come anche il tricolore della bandiera di Francia- il cantone è un quadrato rosso con una stella giallo chiaro a rappresentare i colori della bandiera di Spagna- raggruppando così assieme tre nazionalità, simboliche delle origini dello Stato".

Questo era invece il testo ufficiale passato dai delegati di Baton Rouge:

"Un'Ordinanza
Per Stabilire la Bandiera per lo Stato della Louisiana.
Noi, il popolo dello Stato della Louisiana riuniti in convenzione, ordiniamo e stabiliamo, che la bandiera dello Stato della Louisiana debba consistere e sia composta da tredici strisce orizzontali dei colori di seguito descritti, e che siano disposti nel seguente ordine, cominciando dalla linea superiore o bordo della bandiera, vale a dire: la prima striscia blu; seconda, bianca; terza, rossa; quarta, bianca; quinta, blu; sesta, bianca; settima, rossa; ottava, bianca; nona, blu; decima, bianca; undicesima, rossa; dodicesima, bianca; tredicesima, o striscia inferiore, blu.
Ordiniamo e stabiliamo inoltre che ci sarà nell'angolo superiore, o principale, della bandiera un cantone quadrato, il colore sarà rosso, e i lati uguali all'ampiezza di sette strisce, e che nel centro di questo cantone ci sarà una stella della dovuta e proporzionata misura, con cinque raggi o punte; e che il colore di detta stella sia giallo chiaro.
Ordiniamo e stabiliamo inoltre che detta bandiera, e nessun'altra, sarà la bandiera nazionale dello Stato della Louisiana."

La bandiera adottata ufficialmente dalla Louisiana era quindi molto simile a quella degli Stati Uniti e a quella usata dalle forze della Florida a Pensacola. Tuttavia l'utilizzo e la disposizione dei colori la rendeva più distinguibile. Le strisce orizzontali alternate fra blu, bianco e rosso dovevano ricordare le origini francesi della popolazione dello stato nonché simboleggiare speranza, virtù e valore. Il rosso del cantone e il giallo della stella posta al suo interno erano un tributo alle origini spagnole di un'altra fetta dei cittadini della Louisiana. Nelle settimane successive all'adozione, la bandiera fu issata sugli edifici pubblici dello stato e probabilmente venne utilizzata anche da alcune unità militari. Nonostante l'amarezza di alcuni per l'eliminazione del pellicano e la decisione di molti di continuare ad utilizzare bandiere con il vecchio sigillo di stato, il nuovo vessillo conobbe un discreto successo tra il 1861 e il 1862, ma anche in Louisiana l'arrivo delle bandiere nazionali e da battaglia confederate determinò il graduale abbandono del colore di stato. Va infine notato che secondo alcuni un altro tipo di bandiera venne utilizzato in Louisiana. Esso consisterebbe in un tricolore francese, blu, bianco e rosso, sulla cui barra di colore blu erano collocate in un angolo sette stelle bianche disposte in circolo. Non sembrano esserci prove che dimostrino l'utilizzo di questa bandiera, almeno non come vessillo di stato.

Mississippi
Attualmente non si trovano molte informazioni sulle bandiere del Mississippi. Di certo vi è il fatto che il Mississippi fu un altro di quegli stati che non adottò mai una bandiera ufficiale, almeno non fino al 1861. A differenza degli altri stati secessionisti, probabilmente il Mississippi non poté ripiegare sul suo sigillo di stato perchè era costituito da un aquila americana che ricordava decisamente quello degli Stati Uniti. Con un emblema così "Unionista" si dovette ripiegare su altri simboli. La "Bonnie Blue Flag" nel suo originale schema di colori, blu e bianco, sembrerebbe aver avuto una particolare influenza sui cittadini del Mississippi. Di fatti quando il 9 gennaio la convenzione secessionista riunita a Jackson adottò l'ordinanza per abbandonare l'Unione, il presidente W.S. Barry si alzò e inizio a sventolare uno di questi vessilli. La "Bonnie Blue Flag" fu realizzata dalla signora Amanda C. Smythe, moglie di un ricco proprietario terriero di Jackson. Pare che fu questo episodio ad aver ispirato Harry McCarthy nel creare l'omonima canzone che divenne presto uno degli inni più suonati e cantati nella Confederazione. Nonostante il successo di questo stendardo, i delegati del Mississippi ritennero opportuno creare un Comitato per la realizzazione di una bandiera statale e di un nuovo sigillo. Il 26 gennaio il comitato riferì su entrambi i punti. La bandiera proposta rimase in uso fino al 1894:

"Il comitato speciale ... raccomanda come bandiera appropriata la seguente:
Una bandiera con campo bianco, un albero di magnolia nel centro, un cantone blu nell'angolo superiore sinistro con una stella bianca al centro, la bandiera è da rifinire con un bordo rosso e una frangia rossa all'estremità della bandiera."

L'idea della "Bonnie Blue Flag" venne quindi ripresa e trasformata nel cantone. Sul vessillo spiccava però ora la magnolia, un albero simbolico dello stato e ancora oggi uno degli emblemi ufficiali del Mississippi. Non è chiaro quante bandiere realizzate secondo questo disegno vennero prodotte e impiegate. Vennero date diverse interpretazioni sulla dimensione e posizione del bordo rosso che doveva essere posto "all'estremità della bandiera", con il risultato, secondo alcuni, che una sola barra verticale all'estremità opposta al cantone fosse la soluzione più comune. Purtroppo si sono salvate solo pochissime bandiere di questo tipo, ma tra queste prevale invece l'usanza di applicare il bordo rosso su tutti e quattro i lati. Una bandiera catturata dal 2nd Iowa Cavalry a Boonville e conservata presso gli archivi di stato dello Iowa, potrebbe essere di origine civile o militare. Ad ogni modo rispecchia le direttive della convenzione ma il bordo rosso sembra essere parecchio spesso e di conseguenza il cantone blu e l'albero di magnolia risultano più piccoli. Ciò significa che nel momento della realizzazione queste bandiere potevano subire delle modifiche, sopratutto in campo militare. Così come il grosso delle unità militari dello stato adottarono le bandiere da battaglia e nazionali confederate, anche in ambito civile il vessillo di stato fu in larga parte rimpiazzato [8].

Missouri
La situazione del Missouri alla vigilia della secessione era estremamente delicata e simile a quella di altri stati di confine come Maryland e Kentucky. Sebbene nel primo l'Unione mantenne saldamente il controllo e nel secondo i cittadini dello stato preferirono dichiararsi neutrali, in Missouri la situazione si evolse in modo diverso. In special modo nelle contee sud-occidentali, i sentimenti della popolazione filo-sudista trovarono sfogo in manifestazioni pubbliche e assemblee secessioniste. Sappiamo che nel 1860 il Missouri non aveva nessuna bandiera di stato ufficiale ma solo un sigillo.
Questo risaliva al 1822 e consisteva in due orsi grizzly in piedi sulle zampe posteriori, sormontati da ventiquattro stelle disposte ad arco, che reggevano uno scudo rotondo. All'interno dello scudo erano disegnati una mezzaluna, sotto un grizzly bianco e a fianco di questi due l'aquila americana. Sul bordo dello scudo appariva il motto "United we Stand, Divided we Fall". Ai piedi dei due orsi vi era un cartiglio con inciso il motto "Salus populi suprema lex esto", sotto l'anno 1820 in numeri romani (MDCCCXX).
I cittadini secessionisti dello stato sentirono fin da subito il bisogno di esibire il loro sentimento. Nei primi mesi del 1861 cominciarono pertanto ad essere ammainate delle bandiere Statunitensi per essere rimpiazzati con dei vessilli rappresentati la secessione o la sovranità del Missouri. Come accadde in altri stati, i primi tipi di bandiera che apparvero riprendevano quella dell'Unione con le solite e necessarie modifiche:

"...la vecchia bandiera stellata fu ammainata dall'asta del villaggio, tutte le stelle rimosse eccetto una, e poi issata nuovamente come la bandiera del Sovrano Stato del Missouri..."

Nella notte tra il 3 e il 4 marzo 1861 alcuni cittadini si arrampicarono sul tetto del tribunale di St. Louis e issarono una bandiera secessionista che sarebbe stata identica a quella degli Stati Uniti, eccetto che per il cantone che conteneva una singola stella e il sigillo di stato del Missouri. Poco distante, una compagnia di milizia secessionista missouriana issò sul proprio quartier generale un'altra bandiera:

"Sulla cupola del tribunale è stata messa in mostra anche una bandiera Americana con una sola stella -ammesso che una roba del genere possa essere definita bandiera Americana- e il sigillo di stato del Missouri... Il ridicolo simbolo è stato issato clandestinamente nella notte, e rapidamente rimosso appena scoperto. Ma la bandiera dei Minute Men -un crescente, una croce e una singola stella su un striscia oblunga blu- ha svegliato un'intensa e quasi universale indignazione."

Sono diverse le descrizioni che parlano di questo vessillo, secondo alcuni aveva un campo rosso, per altri i tre elementi decorativi erano bianchi e altri ancora non nominano la striscia oblunga; di certo questo vessillo attirò molta attenzione. La mezza luna criticata da alcuni perchè simbolo musulmano potrebbe essere invece stata presa in prestito dalla bandiera del South Carolina, il primo stato a secedere dall'Unione. Di fatti in altre zone del Missouri vennero utilizzate delle bandiere che riprendevano gli elementi utilizzati dal South Carolina, in particolar modo il palmetto. Invece a Monticello, alla fine di aprile, si preferì fare affidamento al sigillo di stato. Sembrerebbe addirittura che venne creato un vessillo precursore della bandiera adottata nel 1913. Un giornale locale descrive infatti una bandiera secessionista issata sul tribunale della città:

"...composta da tre strisce - rosso, bianco e blu. Su un lato è disegnato il sigillo di stato del Missouri e una stella; sull'altro un'aquila e una stella".

Ovviamente il disegno preciso di questa bandiera non è chiaro, ma effettivamente la descrizione ricorda molto la bandiera ufficiale ancora in uso oggi ma con cui non ha alcun legame. Sembra quindi che la pratica di applicare il sigillo di stato su un campo colorato sia stato il rimedio più praticato e già sperimentato negli anni precedenti, tanto che la milizia di stato ne adottò ufficialmente un modello del genere. Il caso del Missouri quindi ricorda molto quello della Georgia, dove in campo militare venne ufficialmente adottata una bandiera che consisteva nel sigillo di stato, bandiera che era ampiamente usata anche in campo civile ma che la legislatura non aveva regolamentato per quell'uso.Va ricordato in conclusione che durante tutto il 1861, al fianco delle varie bandiere secessioniste del Missouri, vennero ampiamente utilizzate varie versioni della prima bandiera nazionale confederata, stando ai giornali una delle modifiche più comune era l'uso di quindici stelle [9].

North Carolina
Se non consideriamo Kentucky e Missouri, che secedettero in condizioni particolari, il North Carolina fu tra gli ultimi degli stati meridionali a lasciare l'Unione il 20 maggio 1861. Nei mesi precedenti la popolazione non rimase certamente inattiva e sebbene in larga parte non era pienamente sostenitrice della secessione, vennero ugualmente realizzate delle bandiere a rappresentare la sovranità dello stato, prevalentemente destinate alle unità di milizia che si stavano formando in vista della crisi. Sino ad allora anche il North Carolina non aveva mai ufficialmente adottato una bandiera ma dai tempi coloniali esisteva un sigillo di stato e delle bandiere non regolamentate avevano rappresentato lo stato in pace e in guerra. Sul sigillo in uso a metà del 1800 erano raffigurate due donne, a sinistra la Libertà e a destra la Dea Ceres, simbolo della fertilità e dell'abbondanza agricola dello stato. La Libertà teneva nella mano destra la Dichiarazione di Indipendenza e nella sinistra un bastone sulla cui punta era appeso un berretto frigio. Ceres aveva tre spighe nella mano destra e nella sinistra una cornucopia straripante di prodotti del North Carolina. Sullo sfondo delle montagne, la pianura e la costa. Proprio questo sigillo con diverse variazioni venne spesso utilizzato su campi di colore blu o bianco a partire dalla guerra con il Messico del 1848. Con la secessione degli stati del sud e del North Carolina stesso queste bandiere continuarono ad essere impiegate, in alcuni casi applicandovi anche motti secessionisti o circondando il sigillo di stelle per rappresentare gli stati che avevano lasciato l'Unione. E' possibile poi documentare almeno un caso in cui il sigillo venne posto all'interno del cantone della prima bandiera nazionale confederata.
Ma fu il 20 maggio, durante la riunione della convenzione secessionista che decise di abbandonare l'Unione, che il delegato John D. Whitford per la prima volta propose alla legislatura dello Stato di adottare una bandiera ufficiale:

"Che la bandiera di questo Stato sia un campo blu con una V bianca sopra di esso, e una stella, circondata dalle parole, 'surgit astrum, May 20th, 1775'."

Il disegno fu probabilmente ideato da Whitford stesso ma non ci sono documenti che spieghino il significato della V e del motto, traducibile probabilmente con "Astro nascente". La data 20 maggio 1775 faceva invece riferimento alla controversa dichiarazione d'indipendenza di Mecklenburg, che secondo alcuni sarebbe stata firmata prima di quella degli Stati Uniti a Charlotte, in North Carolina. Il presidente della convenzione ritenne allora opportuno istituire un apposito Comitato per discutere e realizzare la bandiera di stato. Whitford stesso ricoprì il ruolo di presidente e fu affiancato da Richard H. Smith, William A. Graham, Kenneth Rayner, William Foy, Warren Winslow e John W. Cunningham. Nonostante la presenza di Whitford, il gruppo si sarebbe rivolto a Wiliam G. Brown, un artista di origini inglesi. Questi realizzò un suo modello di bandiera che alla fine il comitato decise di presentare alla legislatura dello stato. Il disegno piacque e il 22 giugno 1861 con la risoluzione No. 20 fu adottato ufficialmente come bandiera di stato:

"E' ordinato da questa Convenzione, Che la Bandiera del North Carolina consista in una cantone rosso con una stella bianca al suo centro, e con l'iscrizione sopra alla stella, in forma di semicerchio, 'May 20th, 1775,' e sotto la stella, in forma di semicerchi, 'May 20th, 1861.' Che ci siano due barre di uguale altezza, e la lunghezza del cantone sia uguale alla barra, l'altezza del cantone uguale ad entrambe le barre: la prima barra dovrà essere blu, e la seconda bianca; e la lunghezza della Bandiera sarà un terzo più lunga della sua altezza."

Sostanzialmente il disegno proposto da Brown e approvato dallo stato non era che una modifica della bandiera del Texas, con i colori invertiti e l'aggiunta delle date, sopra e sotto la stella, in cui il North Carolina si dichiarò indipendente. Le donne di Raleigh realizzarono e donarono una di queste bandiere al governatore dello stato John Ellis nel luglio del 1861 ma sembra che in campo civile questa bandiera non fu molto utilizzata. Sono invece molti i reggimenti dello stato che ricevettero bandiere realizzate secondo questo modello o con lievi modifiche. Di fatti il North Carolina sembra essere l'unico stato del Sud che dopo aver ufficialmente adottato una bandiera si impegnò concretamente per fornirla alle proprie unità militari. Queste bandiere avevano solitamente il numero del reggimento posto in basso sul cantone rosso, in alcuni casi la stella e le due scritte erano rimpiazzate da tre cartigli blu contenenti la designazione dell'unità, altre ancora avevano una stella a sei punte. Nonostante la diffusione in campo militare di questi vessilli, le bandiere da battaglia confederate rimpiazzarono presto i vessilli di stato e sulle fortezze ed edifici pubblici presero a sventolare i colori nazionali del Sud. Oggi, leggermente modificata nei colori e nell'aggiunta di altri elementi, questa è ancora la bandiera di stato del North Carolina [10].

South Carolina
Il simbolo più antico utilizzato per rappresentare la Carolina del sud è senz'altro il crescente. I cittadini dello stato non possono che ricordare con orgoglio la bandiera blu con una mezzaluna bianca nell'angolo superiore sinistro ideata ed issata dal colonnello William Moultrie durante la difesa di Charleston nel 1776. Da allora questo simbolo rimase indissolubilmente legato ad un altro protagonista della sconfitta britannica: il palmetto. Il legname di quest'albero caratteristico dello stato era stato infatti utilizzato per realizzare il forte sulla Sullivan's Island, forte che contribuì a salvare la città dall'attacco inglese. Bisognerà però aspettare il 1839 e la guerra contro il Messico del 1848 per vedere i due elementi raffigurati assieme su una bandiera con campo blu, vessillo adottato ufficialmente dalla milizia di stato.
Verso la fine del 1860 e in particolare da novembre, ci fu una vera e propria esplosione di bandiere secessioniste in South Carolina e in particolare a Charleston. La maggior parte vengono descritte dai giornali come dei vessilli rossi con un palmetto e una stella solitaria in un angolo. Alcuni parlano anche di una mezzaluna affianco alla stella. Il 13 novembre, dopo aver accertato la vittoria di Lincoln nelle elezioni, anche a Columbia venne ammainata la bandiera degli Stati Uniti dal campidoglio e rimpiazzata con un vessillo su cui appariva il palmetto. Contemporaneamente venne issata a Charleston una bandiera bianca con un palmetto verde e il motto "Animis Opibusque Parati". Il New York Times parla di una bandiera simile, forse la stessa, issata sul Merchants Hotel di Charleston, con un palmetto verde e una stella rossa su campo bianco, accompagnati dal motto "Animus opibus que parite". Un altro stendardo ancora aveva il campo rosso ma il palmetto giallo con al centro della bandiera una stella e una mezzaluna. Quando poi il 20 dicembre 1860 la convenzione dello stato adottò l'ordinanza di secessione, una grosso gagliardetto rosso con una stella solitaria al centro e una mezzaluna nell'angolo superiore sinistro venne issata sugli uffici della dogana.
La stessa convenzione secessionista avrebbe adottato il giorno della separazione dell'Unione una bandiera ufficiale con cui rappresentare la secessione e i delegati. Essa consisteva in una croce di San Giorgio blu. Sulla croce vi erano quindici stelle bianche, una per ogni stato schiavista e quella centrale più grossa, a rappresentare il South Carolina. Il campo era di colore rosso e nell'angolo superiore sinistro formato dalla croce erano collocati un crescente e un palmetto bianchi. Sembra che la contea di Chester abbia adottato nello stesso periodo una bandiera uguale ma con i colori invertiti (croce rossa e campo blu) e le cui stelle non erano allineate.
Questa decisione evidentemente non fu considerata definitiva e non adatta a rappresentare lo stato poiché il 17 gennaio 1861 venne organizzato un comitato congiunto, composto da dodici delegati, incaricato di realizzare una bandiera di stato ufficiale. Il 25 del mese una prima proposta fu presentata alla legislatura dello Stato: la bandiera doveva consistere in una campo bianco su cui spiccava al suo centro un palmetto di colore verde. Un cantone blu avrebbe ospitato al suo interno una mezzaluna bianca. La proposta venne riformulata portando il campo da bianco a rosso e il palmetto a colori naturali. Entrambe le idee furono respinte ma il giorno seguente, modificando leggermente questo disegno si giunse ad una decisione. I politici dello stato adottarono una bandiera con campo blu, una mezzaluna bianca veniva posta nell'angolo superiore sinistro e al centro della bandiera, su un ovale bianco, appariva in oro il palmetto. Nelle settimane seguenti i giornali annunciarono l'adozione di questa bandiera che fu sicuramente realizzata in diversi esemplari. Ma una volta adottata, si ritenne opportuno modificare la bandiera e già il 28 gennaio si stabilì che il palmetto dovesse essere bianco e posto direttamente sul campo blu. Fu infine precisato che le punte della mezza luna fossero rivolte verso l'alto. Questa rimase la bandiera di stato per tutta la durata della guerra, adottata con le necessarie modifiche da alcune unità militari. Ancora oggi la bandiera del 1861 è il vessillo di stato ufficiale.
Non c'è dubbio che la bandiera del South Carolina ebbe una forte influenza sui movimenti secessionisti e sulle bandiere di stato del resto del Sud. Infatti si riscontra la comparsa di bandiere con il palmetto in quasi tutti gli stati del sud e persino in alcune città del nord, dove simpatizzanti del South Carolina e della causa secessionista issarono delle bandiere ispirate a quelle utilizzate a Charleston [11].

Tennessee
Lo stato del Tennessee fu tra gli ultimi ad abbandonare l'Unione. In aggiunta, parte della popolazione era composta da Unionisti e i primi tentativi di secessione fallirono. Probabilmente per questi motivi in Tennessee non si assistette nel periodo a cavallo tra il 1860 e il 1861 a una grande esibizione di bandiere secessioniste e nessun particolare modello sembra sia stato utilizzato dai cittadini dello stato per rappresentare la loro volontà di vedere un Tennessee sovrano. Con l'adozione della prima bandiera nazionale confederata il 4 marzo 1861, copie di questo vessillo cominciarono ad essere issate nelle città dello stato e dopo la secessione ufficiale approvata con referendum l'8 giugno, la pratica proseguì con più entusiasmo.
Il 25 aprile 1861, mentre la legislatura dello stato era in attesa del voto degli abitanti sul futuro del Tennessee, il senatore Tazewell B. Newman propose una risoluzione con cui veniva proposta una bandiera di stato da adottare. Sino ad allora il Tennessee non ne aveva mai adottata una e l'unico emblema che contraddistingueva lo stato era il sigillo. Creato nel 1796 consisteva in un fondale bianco nella cui parte superiore erano raffigurati in successione un aratro, un fascio di frumento e una pianta di cotone. Sopra a questi si trovava il numero romano XVI poiché il Tennessee fu il sedicesimo stato ad entrare nell'Unione, al di sotto la parola "Agricolture", a indicare l'origine agricola della sua economia. Nella metà inferiore del sigillo compariva una barca in navigazione e sotto di questa la scritta "Commerce". La proposta di Newman consisteva nell'adottare la prima bandiera nazionale confederata e modificare il cantone blu togliendo le stelle e rimpiazzandole con il sigillo. La proposta fu inoltrata ma non fu mai più discussa. Tuttavia l'idea di Newman uscì dal parlamento del Tennessee poiché almeno tre reggimenti (16th, 18th e 32nd Tennessee Infantry) dello stato utilizzarono delle bandiere realizzate seguendo questo disegno. Non sembrano però esserci prove di un suo utilizzo informale come bandiera di stato [12].

Texas
All'atto pratico nella prima metà del 1800 il Texas era l'unico degli stati secessionisti ad aver adottato ufficialmente una bandiera che lo rappresentasse. Come detto nei paragrafi di apertura di questo articolo, il 10 dicembre 1836 l'indipendente repubblica del Texas adottò una bandiera con una stella dorata su campo azzurro come colore nazionale. Questa bandiera probabilmente ispirata alla "Bonnie Blue Flag" del 1810 rimase in uso anche con diverse varianti come bandiera nazionale e militare fino al 25 gennaio 1839 quando fu introdotto un nuovo modello:

"La bandiera nazionale del Texas consisterà in una striscia perpendicolare larga un terzo dell'intera lunghezza della bandiera, con una stella bianca a cinque punte al centro, e due strisce orizzontali di uguale larghezza e lunghezza, la striscia superiore bianca, quella inferiore rossa, lunghe due terzi dell'intera lunghezza della bandiera".

Questa proposta fu avanzata dai rappresentanti William H. Wharton e Oliver Jones assieme ai significati che i colori avrebbero dovuto avere: bianco per la pace, rosso per la guerra e blu per la fratellanza. La mozione venne approvata e la bandiera divenne ufficialmente il vessillo dello stato, anche se qualsiasi descrizione e spiegazione dei suoi significati non venne all'epoca ufficialmente accettata e allegata alle leggi che codificarono la bandiera. Quando nel 1845 lo Stato entrò nell'Unione, la bandiera continuò ad essere mantenuta.
Alla vigilia della secessione degli stati meridionali, anche in Texas ci fu da parte dei cittadini un nuovo entusiasmo e bisogno di rappresentare il proprio stato e la sua sovranità. Oggi i texani sono fra tutti gli americani i cittadini più orgogliosi della propria bandiera di stato, comunemente chiamata "The Lone Star Flag" (la bandiera dalla stella solitaria), una bandiera ampiamente conosciuta non solo negli Stati Uniti, ma nel mondo intero. Sembra però che i texani del 1860, pronti a secedere dall'Unione, non sapessero bene quale fosse la bandiera della Repubblica del Texas recentemente annessa agli Stati Uniti, anche se già la chiamavano con il suo soprannome, "bandiera dalla stella solitaria". Di fatti su alcuni giornali texani apparvero degli articoli negli ultimi mesi del 1860 in cui si cercava di fare chiarezza al riguardo:

"Un amico ci ha chiesto ieri, quali fossero i colori della "Lone Star Flag". Non essendo in grado di rispondere al momento, abbiamo pensato che forse una risposta corretta sarebbe interessante per la maggioranza della nostra gente che non l'ha mai vista... La bandiera dalla stella solitaria fu adottata come bandiera nazionale del Texas dal Congresso, allora in sessione a Columbia, 10 dicembre 1836. Abbiamo copiato la descrizione dal Telegraph del 22 dicembre 1836:
'Sia inoltre stabilito, ecc. che per il futuro ci sarà una bandiera nazionale, da chiamare Bandiera Nazionale del Texas, la cui forma consisterà in un campo azzurro con una grossa stella dorata al centro."

Era quindi diffusa la convinzione di alcuni che la bandiera del Texas non fosse quella adottata nel 1839 e ancora oggi in uso, ma il primo vessillo scelto nel 1836 con il campo azzurro e la stella dorata. Sono numerosi i giornali che parlano tra il novembre del 1860 e i primi mesi del 1861 di "Lone Star Flag" issate un po' ovunque in Texas. In buona parte dei casi è probabile che si trattasse della prima bandiera ispirata alla "Bonnie Blue Flag" con campo azzurro, come lascia intendere un discorso del giudice della città di Marshall (tenuto durante una cerimonia in cui fu issata una bandiera) quando parla della "Stella Solitaria- cara bandiera della nostra una volta gloriosa Repubblica- vivo ancora per vedere i suoi lembi azzurri mossi dalla brezza". Diverse settimane dopo gli stessi giornali rettificarono le loro dichiarazioni riportando in maniera integrale l'atto di adozione della bandiera texana del 1839, ma è ragionevole pensare ugualmente che entrambe le bandiere fossero soprannominate "Lone Star Flag" e utilizzate entrambe come bandiera di stato dai cittadini ansiosi di secedere. Di fatti nel febbraio del 1861 un altro giornale continuava a scrivere:

"La Bandiera Nazionale del Texas- Siccome sembra esserci discrepanza di opinione su quale sia la giusta bandiera, riportiamo un atto del Congresso del 10 Dicembre 1836. Sezione seconda. 'Che per il futuro ci sarà una bandiera nazionale, da chiamare Bandiera Nazionale del Texas, la cui forma consisterà in un campo azzurro con una grossa stella dorata al centro."

Oltre alla confusione tra quale delle due vecchie bandiere nazionali fosse l'attuale vessillo del Texas e conseguente utilizzo di entrambi, sappiamo che ad un certo punto cominciarono ad apparire varianti e nuovi disegni. Come la bandiera issata a Marshall a fine febbraio del 1861 per sostituire quella del 1836 già in uso da mesi:

"Mercoledì la Bandiera dalla Stella Solitaria fluttuante sulla nostra piazza pubblica è stata ammainata e sostituita con una nuova. E' blu, con sei stelle rosse, disposte a forma di crescente, con una stella dorata più grande nel centro. Le sei stelle rappresentano gli stati secessionisti e la stella dorata grande il Texas. Questa bandiera è molto ammirata."

Un'altra bandiera del 1836 fu decorata con la scritta "Jefferson Davis", in onore di quello che era appena divenuto il primo presidente degli Stati Confederati, a cui il Texas aveva aderito il primo marzo dopo il voto popolare del 23 febbraio che aveva stabilito la secessione dall'Unione. In diverse occasioni fu poi utilizzato un preciso tipo di modifica alla bandiera di stato, ma siccome non esistono dettagliate descrizioni di questi vessilli e poiché non è chiaro quale delle due bandiere di stato (quella del 1836 o quella del 1839) fece da base per le variazioni, il suo vero aspetto non è chiaro. La variazione consisteva nell'aggiunta alla "Lone Star Flag" di altre quattordici stelle più piccole, a rappresentare i restanti stati schiavisti. La prima comparsa di questo vessillo risale forse al 5 gennaio 1861, quando ad Austin venne tenuta una parata secessionista al termine della quale venne issata una grossa bandiera:

"[La processione] ha attraversato in buon ordine le principali strade del sito del vecchio campidoglio, dove un'asta di 130 piedi era stata eretta. Sulla sua alta punta, una grande e magnifica bandiera, raffigurante la Stella Solitaria del Texas, circondata da una costellazione di stelle più piccole, rappresentanti i suoi Stati fratelli del Sud, è stata issata tra i forti applausi della folla."

Sempre a gennaio nella città di McKinney, le donne realizzarono un'altra bandiera del genere con una stella centrale circondata da quattordici più piccole. Infine il primo febbraio, dopo che venne passata l'ordinanza di secessione, un gruppo di donne della contea di Travis presentò alla convenzione una bandiera identica. Tutte le descrizioni si limitano a parlare di una stella più grande circondata da quattordici stelle più piccole, non si fa menzione di un campo tutto azzurro o piuttosto di barre bianche e rosse.
Possiamo in conclusione dire che durante la secessione e la guerra civile il Texas fu rappresentato da due bandiere. Quella ufficiale adottata nel 1839 e ancora oggi in uso non godeva della stessa fama odierna ma fu sicuramente impiegata. A riprova di ciò vi è la bandiera reggimentale del 1st Texas Infantry, uno dei più famosi reggimenti confederati, che era proprio quella di stato del 1839. Tuttavia il ricordo della bandiera del 1836 e la popolarità della "Bonnie Blue Flag" hanno al contempo goduto di ampio gradimento. In quale proporzione i due stendardi furono usati è impossibile dirlo, di certo vi è il fatto che anche con l'avvento delle bandiere nazionali confederate e di quelle da battaglia, il simbolo più rappresentativo del Texas ovvero la stella solitaria sopravvisse. Sono infatti diverse le bandiere nazionali e da battaglia modificate con l'inserimento di una stella sola o di una più grande a rappresentare la sovranità texana [13].

Virginia
In Virginia non era riconosciuta legalmente nessuna bandiera di stato. I sentimenti contrastanti della popolazione rallentarono inoltre la creazione e l'uso di vessilli secessionisti che in altri stati presero ad essere utilizzati già nel 1860. Furono pertanto sporadiche anche se sempre più frequenti, le apparizioni di bandiere puramente secessioniste o volte a rappresentare la sovranità della Virginia. Uno degli episodi più eclatanti fu quello ripreso da più giornali del Sud nel quale si raccontava che a Petersburg una bandiera con palmetto ispirata a quella del South Carolina fu issata nei primi giorni di gennaio e la notte stessa abbattuta da alcuni cittadini filo-unionisti. A febbraio del 1861 cominciarono le sedute della convenzione della Virginia per decidere sulla secessione, la legislatura prese la decisione di abbandonare l'Unione a metà aprile ma solo il referendum di maggio ufficializzò la cosa.
La decisione di secedere portò comunque alla necessità di creare una bandiera statale e pertanto i delegati iniziarono a discutere della questione. Sembrerebbe che sebbene non esistesse una bandiera ufficiale, in realtà un vessillo fosse già comunemente accettato. Di fatti tra il 1776 e il 1779 venne realizzato un sigillo di stato a due facce. Sul fronte appariva la Virtù, in forma di donna vestita come una Amazzone, che si regge su una lancia con una mano mentre con l'altra impugna una spada. Sotto ai suoi piedi un uomo dalla cui testa è caduta la corona rappresenta la tirannia, che tiene nella mano sinistra una catena spezzata e nell'altra una frusta. Al di sopra di queste figure la scritta "Virginia" e sotto ad esse il motto "Sic Semper Tyrannis". Sul retro del sigillo sono raffigurate sempre sotto forma di donne la Libertà, l'Eternità e la dea Ceres. Queste sono sovrastate dalla scritta "Perseverando". Questo sigillo era riportato su quella che era probabilmente la bandiera non ufficiale dello stato. Prove del suo utilizzo risalirebbero secondo l'archivista W.W. Scott, che scrisse una lettera sul soggetto all'inzio del '900, ai tempi della rivoluzione e ai giorni precedenti la dichiarazione di indipendenza dell'America. Durante la crisi della nullificazione nel 1833, l'allora governatore della Virginia avrebbe cercato poi di far issare a Richmond una bandiera del genere al posto di quella degli Stati Uniti. Gli stessi delegati della convenzione secessionista del 1861 fanno più volte riferimento alla "bandiera della vecchia Virginia" ed uno in particolare, John Goode, offre in un suo discorso qualche dettaglio in più:

"Se il Signor Lincoln dovesse dirmi che sono costretto a obbedire ciecamente a lui, gli indicherei quella orgogliosa bandiera che sventola ora sopra a questa camera - una bandiera che ha su un lato uno scudo, e una vergine sull'altro. La purezza di una e la forza e resistenza dell'altro, saranno abbastanza sufficienti da proteggere ogni cittadino della Virginia, nativo o adottato, contro qualsiasi politica coercitiva tentata da Abraham Lincoln".

E' una chiara dimostrazione che sul campidoglio della Virginia a Richmond sventolava una bandiera su cui era posto una probabile variante del sigillo di stato. Gli ultimi giorni di aprile i delegati cercarono di capire se tali bandiere fossero mai state adottate ufficialmente e sulla necessità di averne una. Il 27 aprile una prima proposta venne presentata alla convenzione, il 30 aprile John Tyler parlò brevemente delle bandiere di stato dicendo che il disegno originale risaliva al governatore John Floyd e che all'attuale proposta vi avevano lavorato il governatore Henry Wise e il segretario dello stato. Poco dopo venne approvata una mozione che proponeva di rimpiazzare tutte le precedenti bandiere stabilendo un nuovo vessillo ufficiale corrispondente alla proposta avanzata il 27 aprile:

"E' ordinato dalla Convenzione dello Stato della Virginia, che la Bandiera di questo Stato sia d'ora in poi realizzata in stamigna, che avrà un campo blu scuro con un cerchio bianco al centro, sul quale sarà dipinto o ricamato, per mostrarsi su entrambi i lati, il Sigillo di Stato, come descritto dalla Convenzione del 1776"

Nacque così la bandiera di stato ancora oggi riconosciuta e utilizzata. Durante la guerra la bandiera di stato della Virginia vide ampio utilizzo anche in campo militare e fu senza dubbio uno dei colori di stato che resistettero meglio e più a lungo alla forte diffusione delle bandiere nazionali e da battaglia confederate [14].

Note
[1]Jeanne Frois e Larry Pardue, "Flags of Louisiana" (Pelican Publishing, 1995), pp. 46-48.
[2]Robert Maberry, "Texas Flags" (Texas A&M University Press, 2001), pp. 37-38; Charles E. Gilbert, "Flags of Texas" (Pelican Press, 1989), pp. 78.
[3]William R. Smith, "The history and debates of the Convention of the people of Alabama" (Montgomery; Tuscaloosa; Atlanta White Pfister & Co.; D. Woodruff; Wood, Hanleiter, Rice & Co., 1861), pp. 56, 119-121; Glenn Dedmondt, "The Flags of Civil War Alabama" (Pelican Publishing, 2001), pp. 13-14; Montgomery ALA, Montgomery Weekly Advertiser del 16 gennaio 1861; George H. Preble, "Origin and history of the American flag" (N.L. Brown, 1917), pp. 500.
[4]George H. Preble, "Origin and history of the American flag" (N.L. Brown, 1917), pp. 636-637; Glenn Dedmondt, "The Flags of Civil War Arkansas" (Pelican Publishing, 2009), pp. 9-26.
[5]Philip Katcher, Rick Scollins e Gerry Embleton, "Flags of the American Civil War 3: State & Volunteer" (Osprey Publishing, _), pp. 7; Allen Morris, "The Florida Handbook" (The Peninsular Publishing Company, 1987); Bruce Graetz , "Flags of the States: Florida" (2000), FOCT http://www.confederate-flags.org/confederate%20state%20flags-florida.html; Jacksonville FL, Florida Times-Union del 9 gennaio 1961.
[6]George H. Preble, "Origin and history of the American flag" (N.L. Brown, 1917), pp. 501, 630-632; Peleg D. Harrison, "The stars and stripes and other American flags" (Little, Brown & Co., 1914), pp. 319-320; Savannah GA, Weekly Savannah Republican del 22 febbraio 1861; Government of Georgia, "The code of the state of Georgia" (J.H. Seals, 1861), pp. 211-212; New York NY, New York Times del 25 marzo 1861.
[7]Baton Rouge LA, Daily Advocate del 30 novembre 1860; New Orleans LA, New Orleans Picayune del 22 dicembre 1860; Alexandria LA, The Constitutional del 16 febbraio 1861; __ Prible, "Flag of the Confederate States of America", in Southern Historical Society Papers, Volume XXXVIII (1910), pp. 247; Benson J. Lossing, "Pictorial history of the Civil War in the United States of America" (Philadelphia, G. W. Childs, 1866), Volume I, pp. 182-184; Milledge L. Bonham, "The Flags of Louisiana", The Louisiana Historical Quarterly (Vol. 2.1 del 1919), pp. 439-46.
[8]State of Mississippi, "Journal of the State Convention, and Ordinances and resolutions adopted in January, 1861. With an Appendix" (E. Barksdale, State Printers, 1861), pp. 89; George H. Preble, "Origin and history of the American flag" (N.L. Brown, 1917), pp. 633-634; Howard M. Madaus , "Flags of the States: Mississippi " (2000), FOCT http://www.confederate-flags.org/confederate%20state%20flags-mississippi.html.
[9] Henry Clay Warmoth, "War, Politics and Reconstruction: Stormy Days in Louisiana" (The Macmillan Co., 1930), pp. 13; William C. Winter, "The Civil War in St. Louis: A Guided Tour" (Missouri Historical Society Press, 1994), pp. 31-32; St. Louis MO, Daily Missouri Democrat del 5 marzo 1861; Leavenworth KS, Daily Times del 7 marzo 1861; Lagrange MO, National American del 27 aprile 1861; U.S. War Department, War of the Rebellion, A Compilation of the Official Records of the Union and Confederate Armies, 128 vols, Washington, D.C.: U.S. Government Printing Office, 1880-1901, Volume LIII, pp. 695.
[10]George H. Preble, "Origin and history of the American flag" (N.L. Brown, 1917), pp. 627-628; North Carolina Convention, "Journal of the convention of the people of North Carolina held on the 20th of May A.D. 1861" (J.W. Syme, 1862), pp. 16, 29; North Carolina Convention, "Ordinances and resolutions passed by the State Convention of North Carolina. First Session in May and June, 1861" (J.W. Syme, 1862), pp. 32;
Glenn Dedmondt, "The Flags of Civil War North Carolina" (Pelican Publishing, 2003), pp. 15-16, 21.
[11]Benson J. Lossing, "Pictorial history of the Civil War in the United States of America" (Philadelphia, G. W. Childs, 1866), Volume I, pp. 111-112; South Carolina Convention, "Journal of the Convention of the people of South Carolina" (R. W. Gibbes, 1862), pp. 158; New York NY, New York Times del 19 dicembre 1860; Charleston SC, Charleston Mercury del 16 novembre, 7 dicembre 1860; Glenn Dedmondt, "The Flags of Civil War South Carolina" (Pelican Publishing, 2000), pp. 13-19.
[12]George H. Preble, "Origin and history of the American flag" (N.L. Brown, 1917), pp. 637-638; Philip Katcher, Rick Scollins e Gerry Embleton, "Flags of the American Civil War 3: State & Volunteer" (Osprey Publishing, _), pp. 22-23; Devereaux D Cannon Jr., "The Flags of the Confederacy : An Illustrated History" (Pelican Publishing, 1994), pp. 46-47.

[13]Robert Maberry, "Texas Flags" (Texas A&M University Press, 2001), pp. 37-38; Charles E. Gilbert, "Flags of Texas" (Pelican Press, 1989), pp. 78; Texas House of Representatives , "State of Texas Flag", http://www.house.state.tx.us/about-us/state-of-texas-flag/; Indianola TX, Courier del 10 novembre 1860; Dallas TX, Dallas Herald del 21 novembre 1860; Marshall TX, Texas Republican del 24 novembre 1860, 23 febbraio 1861;La Grange TX, State Rights Democrat del 21 febbraio 1861; Austin TX, State Gazette del 12 gennaio 1861; Frank Wilson Kiel, "A Fifteen-Star Texas Flag: A Banner Used at the Time of Secession: February 1861 and March 1861", The Southwestern Historical Quarterly, Volume 103 (luglio 1999 - aprile 2000), pp. 356–365.
[14]Baton Rouge LA, Daily Advocate del 9 gennaio 1861; George H. Reese, "Proceedings of the Virginia State Convention of 1861" (Virginia State Library, 1965), Volume 1, pp. 213-214, 677-678; George H. Preble, "Origin and history of the American flag" (N.L. Brown, 1917), pp. 623-625