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del fucile austriaco Lorenz durante la guerra civile
americana
•L'impiego del fucile austriaco Lorenz durante la guerra
civile americana
Testo
di Matteo
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dell'autore)
Pubblicato
il 05/05/2018
Introduzione
Durante la guerra civile americana, uno dei modelli di
fucile a canna rigata più utilizzati dagli eserciti
confederati e unionisti, secondo solo agli Springfield di
produzione americana e gli Enfield di importazione
britannica per numero di esemplari, fu l'austriaco Infanteriegewehr
Muster 1854 (e, successivamente, il modello 1862),
comunemente noto come fucile Lorenz. Quest'arma non fu
protagonista solo del conflitto americano, ma anche della
più vicina a noi seconda guerra d'indipendenza italiana del
1859. In questo breve articolo verrà trattato esclusivamente
il modello comune del 1854, rivisto nel 1862, tralasciando
le versioni Dornstuetzen, Jaegerstuetzen ed
Extra-Korps.
L'arma
Il Lorenz nacque dalla necessità di ammodernare il moschetto
principale in dotazione all'esercito austriaco, in
particolare introducendo un sistema di percussione a capsula
più efficiente e una canna rigata, che permettessero
l'impiego dei più recenti proiettili ogivali. Fu così che il
tenete dell'esercito austriaco Josef Ritter von Lorenz ideò
un proiettile detto a compressione con particolari
scanalature alla base. Al momento dello sparo, tali
scanalature si "accartocciavano" contro il resto del
proiettile, causandone un accorciamento ma, al contempo, un
allargamento. Questo consentiva al proiettile di aderire
perfettamente alla rigatura della canna, garantendo una
maggiore gittata, stabilità e precisione al tiro. Il sistema
ideato da Lorenz era simile, ma non identico, a quello del
più noto proiettile Minié, che ebbe vasto impiego sui campi
di battaglia della guerra di secessione e che è ben
conosciuto dagli appassionati della storia del conflitto.

Il fucile Lorenz e
rispettiva baionetta.
Dall'innovazione di Lorenz nacque il fucile Infanteriegewehr
M. 1854, dotato di una canna in ferro lunga 95
centimetri, ottagonale alla culatta e tonda alla bocca, con
quattro rigature interne. Sul lato superiore della canna era
solitamente inciso il nome del produttore, ma osservando gli
esemplari originali si riscontra una certa variabilità nella
posizione di questi marchi.
Il calibro dell'arma era di 13,9 millimetri, equivalenti a
.54 pollici (per coerenza con le fonti americane, nei
calibri successivi si utilizzeranno esclusivamente unità di
misura americane). La cassa del fucile era realizzata
generalmente in legno di faggio rosso, robusto e durevole,
ed era unita alla canna tramite due fascette e un bocchino,
assicurati da molle a lamina. La lunghezza complessiva
dell'arma arrivava a poco più di 130 centimetri, con un peso
di circa 4 chilogrammi.
Il modello del 1854 fu prodotto in due varianti: il
cosiddetto Tipo I, con tacca di mira fissa; il Tipo II,
dotato di un alzo con ritto e cursore tarato fino a una
distanza massima di 675 metri. Sulla batteria, molte delle
quali provenivano da modelli di moschetti precedenti che
venivano modificate e adattate al nuovo fucile, veniva
riportato l'anno di produzione dell'arma, omettendo il primo
numero "1" (ad esempio, 854, 855, 856, ecc.). Se il fucile
superava i requisiti di qualità richiesti dall'esercito
imperiale e veniva acquistato, la batteria veniva
ulteriormente marcata con l'incisione dell'aquila bicipite
asburgica.
Nel 1861, il fucile subì una lieve revisione. La cassa
cominciò a essere prodotta in legno di noce, in sostituzione
del faggio, mentre per la canna si passò dal ferro
all'acciaio. La batteria venne lievemente ridisegnata e
migliorata meccanicamente, finendo per assomigliare molto a
quella del fucile britannico Enfield. Il sistema di mira fu
semplificato, e il fucile fu prodotto solo con tacca di mira
fissa. Infine, le dimensioni della canna furono leggermente
modificate, e il peso dell'arma si ridusse di poco,
mantenendosi comunque attorno ai 4 chilogrammi.
Il Lorenz fu dotato anche di una sua baionetta a lama
cruciforme, lunga quasi 50 centimetri. Questa lunghezza,
lievemente superiore rispetto alle baionette dei fucili
concorrenti delle nazioni rivali, compensava le dimensioni
leggermente inferiori del fucile stesso.

Dettaglio della batteria di
un fucile Lorenz che riporta il numero 860. Si tratta
quindi di un'arma prodotta nel 1860.
L'utilizzo in America: l'Unione
Con la secessione degli stati del Sud e l'inizio delle
ostilità nel 1861, l'Unione fu costretta a chiamare alle
armi 75.000 volontari. Incapace di armare un numero così
elevato di uomini con le proprie riserve e con la produzione
nazionale di armi, il governo di Washington inviò
temporaneamente degli agenti in Europa per acquistare armi.
Tra questi, il colonnello George L. Schuyler visitò diverse
nazioni europee prima di giungere a Vienna, presso il
governo austro-ungarico. Qui riuscì a stipulare un primo
contratto con l'arsenale di Vienna per l'acquisto di 70.048
fucili M1854, in giacenza presso la capitale austriaca, al
vantaggioso prezzo di 15,10 dollari al pezzo.
La speranza di avviare una sufficiente produzione di armi
negli Stati Uniti, così da interrompere le importazioni di
armi estere, tra cui gli stessi M1854 austriaci -
considerati peraltro un'arma di seconda classe dall'Ufficio
d'Ordinanza dell'esercito federale, svanì rapidamente. La
situazione divenne infatti critica con la chiamata alle armi
di ulteriori 300.000 volontari per l'Unione nel 1862. Per
fronteggiare questa nuova necessità, nel luglio del 1862 il
governo inviò in Europa come agente federale Marcellus
Hartley, affidandogli in particolare l'incarico di procurare
fucili Enfield, possibilmente di produzione britannica.
Tuttavia, Hartley ricevette anche l'autorizzazione ad
acquistare altri 100.000 fucili similari, considerati di
qualità inferiore, tra cui il Muster 1854 austriaco.
In uno dei suoi rapporti, Hartley riferisce dell'acquisto di
circa 30.000 fucili, insieme alle relative baionette, a
Vienna. Si trattava probabilmente di Lorenz Tipo II, venduti
al prezzo di 16 dollari al pezzo. Secondo Hartley, l'accordo
fu concluso appena prima che un agente confederato,
anch'egli interessato al lotto, potesse finalizzarlo.
Attraverso operazioni di questo genere, il governo degli
Stati Uniti arrivò a importare più di 220.000 fucili Lorenz,
spendendo oltre 2.500.000 dollari per queste armi
austriache. Secondo studi più recenti, l'Unione acquistò
esclusivamente fucili del modello M1854, mentre il più
moderno M1862 non venne mai venduto agli americani, almeno
non direttamente dal governo austriaco. Infatti, i fucili Lorenz M1854/1862 furono
ampiamente prodotti non solo dall'arsenale imperiale di
Vienna, dove nascevano le armi di qualità più elevata, ma
anche da numerosi fornitori privati della città e di altri
centri come Ferlach. Inoltre, il Lorenz fu persino
riprodotto presso le armerie di Liegi, in Belgio.
Tra i principali fornitori di questi fucili, i cui marchi
erano incisi sul lato superiore della canna, che fecero
affari con i governi americani vi furono Ignaz
Florienschuetz, Zeilinger, Ferdinand Freuwirth, Anna &
Karl Joseph Oesterlein, Carl Heiser, E. Umfahrer &
Pirko. Questi produttori privati, approfittando del
conflitto in America, specularono sulla crescente domanda,
vendendo armi di qualità inferiore. Alcuni tentarono di
imitare il Lorenz M1862, riciclando parti di vecchie armi e
producendo così fucili simili ai più affidabili Lorenz, ma
di qualità nettamente inferiore.
L'utilizzo in America: la
Confederazione
Se il Nord industriale incontrò difficoltà a procurarsi armi
durante le fasi iniziali e per buona parte del conflitto, la
Confederazione dovette affrontare problemi ancora più
significativi. Per colmare il proprio fabbisogno bellico, il
governo sudista si affidò al suo abile agente europeo, Caleb
Huse, incaricandolo di acquistare armi dalle nazioni del
Vecchio Mondo. A partire dalla primavera del 1862, Huse
iniziò a esplorare il mercato austriaco.
Entro la fine dello stesso anno, la Confederazione acquisì
circa 27.000 fucili M1854, probabilmente direttamente
dall'arsenale di Vienna. Nell'estate del 1863, alle
Bermuda - una base confederata fondamentale per le
operazioni dei violatori di blocco - il governo sudista
aveva in giacenza quasi 70.000 fucili Lorenz, in attesa di
essere trasportati sulle coste meridionali. Sembra che
l'ultimo carico di questi fucili destinato alla
Confederazione si arrivato nel luglio del 1864, contenuto in
68 casse.
Si stima che la Confederazione abbia importato, nel corso
della guerra, oltre 100.000 fucili Lorenz. Una buona parte
di essi fu inviata al fronte occidentale, dove, tra il 1863
e il 1864, l'Armata del Tennessee ne fece ampio uso. Nella
primavera del 1864, i fucili Lorenz rappresentavano il 32%
del totale delle armi impiegate da questa armata.
Va inoltre sottolineato che, all'inizio del 1863, l'esercito
confederato si trovò nella necessità di organizzare speciali
battaglioni di tiratori, o sharpshooter. Al maggiore Eugene
Blackford del 5° Alabama Fanteria fu affidato il compito di
valutare quale arma fosse più adatta a equipaggiare queste
unità. Durante i test, prese in considerazione anche
l'austriaco M1854. Sebbene l'arma si rivelasse inadeguata
per soddisfare i requisiti specifici dei tiratori scelti e
fosse scartata a favore di altre, Blackford trovò comunque i
fucili Lorenz precisi ed efficaci.

Soldato della Compagnia A
del 12th Michigan Infantry armato di un fucile Lorenz.
Library of the Congress.
L'opinione delle truppe
Sulla qualità del fucile austriaco Muster 1854, comunemente
detto Lorenz, emersero pareri estremamente discordanti nel
corso della guerra civile. Non è raro imbattersi in giudizi
diametralmente opposti espressi da soldati confederati e
unionisti sulla loro esperienza con questa arma.
La prima fonte di critiche negative risiedeva spesso in una
generalizzazione riguardante le armi austriache. Sia
l'Unione sia, soprattutto, la Confederazione importarono,
oltre ai Muster 1854, una certa quantità di moschetti molto
più antiquati, spesso convertiti dal sistema a pietra
focaia a quello a percussione. Molti di questi erano ancora
ad anima liscia, mentre altri furono successivamente rigati
nel tentativo di ammodernarli. Tuttavia, nell’uso comune, le
armi austriache venivano spesso identificate genericamente
come tali, senza distinguere il modello. Di conseguenza,
molti dei commenti negativi si riferivano probabilmente a
moschetti e fucili obsoleti di origine austriaca piuttosto
che ai Lorenz stessi.
Un secondo elemento critico riguardava la qualità delle armi
vendute. Alcuni lotti di Lorenz che furono ceduti dal
governo di Vienna erano vecchie eccedenze e il governo
approfittò della guerra per liberarsi delle armi peggiori
rimaste negli arsenali. Questo permise all’Austria di
ottenere fondi utili alla produzione di esemplari più
moderni, come il modello 1862. A ciò si aggiunse l’attività
speculativa del settore privato, che pur di concludere
contratti con i governi americani produsse esemplari di
qualità nettamente inferiore, o vendette partite di armi più
scadenti magari già rifiutate dallo stesso esercito
austriaco. Il
colonnello Schuyler, l'agente inviato in Europa dal governo
federale, evidenziò questo problema già nel novembre del
1861 quando scrisse a Washington che "i governi tedesco,
francese e austriaco stanno vendendo gli scarti dei loro
arsenali agli speculatori. Molte di queste vecchie armi
sono vendute a prezzo così economico che vengono comprate
solo per utilizzarne le batterie. Una grande quantità di
fucili austriaci sono in rilavorazione in Belgio e
altrove, prevalentemente, temo, per il nostro mercato. In
tutto ciò non vi è danno, ammesso che il Governo sappia
cosa sta comprando e quanto valgano queste armi."
Va fatta infine un'ulteriore importante osservazione. Come
accennato in precedenza, il Lorenz era un fucile progettato
per proiettili calibro .54, che però non corrispondevano
esattamente al calibro .54 americano, le cui misure reali
erano leggermente inferiori. Di conseguenza, sebbene fosse
possibile utilizzare con le armi austriache proiettili
calibro .54 americani, ciò avveniva a scapito
dell'accuratezza del tiro. In alcuni casi poi, sopratutto
tra i produttori privati che specularono sulla vendita di
queste armi, le canne dei fucili vennero modificate per
adattarli al calibro .58 comunemente utilizzato in America
mentre molte altre volte le condizioni assai dilapidate di
alcune armi usate resero necessaria la rilavorazione della
canna. Tali operazioni non vennero sempre eseguite in
maniera ottimale, con gravi ripercussioni sulle prestazioni
dell'arma.
Queste circostanze portarono i Lorenz a essere impiegati sui
campi di battaglia del Nord e del Sud in una vasta gamma di
calibri: dal .54 originale a varianti come .55, .57, .58,
.59 e persino .60. È evidente come un fucile progettato per
funzionare in modo ottimale con un preciso tipo di
proiettile finì per essere utilizzato in condizioni
completamente diverse, compromettendo, talvolta gravemente,
le sue prestazioni.
Conclusioni
Il fucile Infanteriegewehr
Muster 1854 fu un'arma fondamentale per gli eserciti della
guerra civile americana. Senza le massicce importazioni
dall'Austria, non sarebbe stato possibile armare una
percentuale significativa delle truppe con un'arma
considerata di buona qualità. Tuttavia, la vendita di lotti
di scarsa qualità e l'impiego improprio di alcuni esemplari
limitarono drasticamente l'efficienza di questo modello sul
continente americano, contribuendo a costruire una
reputazione negativa che non rifletteva sempre le effettive
caratteristiche dell’arma.
Fonti
William B. Edwards, Civil War Guns
Earl J. Coates & Dean S. Thomas, An Introduction to
Civil War Small Arms
Henry Woodhead - Echoes of Glory Arms and Equipment of the
Union
Earl J. Coates, Michael J. McAfee, Don Troiani - Regiments
and Uniforms of the civil war
Joe Bilby, The Lorenz
(http://www.washingtonbluerifles.com/bilbylorenz.htm)
Alexander Vasquez, Notes on the Austrian M1854 Infantry
Rifle (http://www.washingtonbluerifles.com/austrian.htm)

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