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•L'invasione del Missouri e la battaglia di Pilot Knob
Testo di
Claudio Auditore
Pubblicato il 12/10/2013

Questo articolo fa parte di una serie realizzata per coprire l'intero raid di Price in Missouri. Si consiglia pertanto di consultarlo assieme alle altre pagine dedicate alla campagna nella sezione "Le battaglie" del sito web.

Inizia il movimento
Per coprire la partenza e il movimento di Price, il Generale Shelby che lo attendeva in Arkansas settentrionale, doveva condurre alcuni attacchi ai federali. Come al solito compì egregiamente il proprio dovere, catturando sei piccoli forti con centinaia di prigionieri, distrusse 10 miglia di binari e inflisse pesanti perdite al nemico. Price cominciò il movimento verso Nord il 30 agosto, il giorno prima aveva assunto il comando delle due divisioni. La prima fase della campagna andò bene, il suo Corpo passò sotto il naso dei federali (sopra Little Rock anziché sotto come previsto dal piano perché pensava che le voci o eventuali informatori avessero messo in allarme il nemico) e si avviò quindi verso il Missouri. Il generale federale Steele, in comando in Arkansas, riteneva impossibile per un esercito sostenersi in Arkansas settentrionale o in Missouri, quindi era convinto che ci sarebbe stato un attacco verso Little Rock. Convinzione che fu rafforzata dall’avanzata della fanteria del distretto, composta dalle divisioni Churchill e Parsons, dalle posizioni che tenevano a Camden. In realtà Magruder che come ricordiamo era il nuovo comandante dell’Arkansas, stava spostando le divisioni per difendere lo Stato lasciato scoperto dalla partenza di Price, in seguito sarebbe stato rinforzato anche dalla divisione Polignac richiamata dalla Louisiana, ma appena Steele capì quali erano i reali intenti dei confederati, era troppo tardi per lanciarsi all’inseguimento, Price in questa prima parte del piano aveva ingannato il nemico. Il 18 settembre si congiunse con le brigate di Shelby e seguì le istruzioni di Smith per organizzare le sue forze, chiamò quest’organizzazione militare forte di 12000 uomini “Armata del Missouri”, essa appariva formidabile ed era probabilmente la più grande concentrazione di cavalleria messa in campo dalla Confederazione, ma analizzandola in dettaglio presentava notevoli lacune. Circa mille uomini erano senza cavalcatura, più della metà di essi era mal addestrata o addirittura non aveva mai fatto addestramento prima di allora, erano mal vestiti ed equipaggiati, i 14 cannoni che Price portava con sé erano di piccolo calibro e soprattutto una grossa percentuale delle nuove reclute era disarmata. Come detto in precedenza c’era l’eccellente brigata di ferro, quindi meno formidabili ma composte di veterani, le brigate di Cabell e di Clark, ma quest’ultima era piagata dalle malattie, poi c’era la brigata di Slemons che forse non era il massimo, ma almeno era composta da uomini che erano in sella da parecchio tempo. Infine le quattro brigate di reclute dalle quali non ci si doveva aspettare molto. A seguito dell’armata anche un corteo di politicanti del Missouri, tra i quali il Governatore Reynolds, che inizialmente non intendeva partecipare alla spedizione fino a che il successo fosse assicurato per non incappare in una farsa simile a quella avvenuta in Kentucky durante l’invasione di Bragg due anni prima. Dopo la riorganizzazione degli uomini e aver ferrato muli e cavalli, il 19 settembre l’Armata si mise in movimento su tre colonne, Shelby a sinistra, Fagan al centro e Marmaduke a destra, lo stesso giorno entrò in Missouri, Price vi mancava da 31 mesi. Il comandante federale in Missouri era un vecchio avversario di Price a Iuka e Corinth, il generale Rosencrans che sconfitto a Chickamauga era stato trasferito lontano dai fronti principali della guerra. Sentito della probabile avanzata di Price, aveva notato l’aumento delle attività dei guerriglieri e fu informato che le donne del Missouri stavano confezionando uniformi per i soldati ribelli. Per la difesa aveva a disposizione solo 11000 miliziani sparsi in piccoli gruppi per lo stato. Sperava però che Steele avrebbe intercettato i ribelli, ma sappiamo che Price passò indisturbato il fiume Arkansas. Appena saputo che Shelby si era unito a Price, chiese a Washington la divisione A. J. Smith, che battuta nella campagna della primavera precedente, era in viaggio per raggiungere Sherman. I 4500 veterani furono dirottati a St. Louis e sebbene la divisione non ebbe una parte attiva durante la campagna, fu importante per la difesa del Missouri.

I combattimenti per Pilot Knob
Il 23 settembre Rosencrans ricevette notizia che l’Armata del Missouri aveva eluso Steele ed era a Nord del fiume Arkansas, quindi concentrò le truppe in quelle località che credeva essere un obiettivo militare per i confederati. Il 24 un rapporto gli comunicava che Shelby era sotto Pilot Knob, 86 miglia a sud di St. Louis. Ordinò la generale T. Ewing di fare una ricognizione in forze verso quel luogo, mandò due brigate di Smith sulla ferrovia per De Soto, chiamò in servizio la guardia cittadina di St. Louis e ottenne i servigi di parecchi reggimenti dell’Illinois con la ferma di 100 giorni. Price aveva proprio intenzione di investire St. Louis e la località dove si dovevano concentrare le sue divisioni, era Fredericktown, in Missouri sud-orientale. Arrivato insieme alla divisione Shelby, aveva ricevuto notizia dai suoi informatori, che Smith aveva a St. Louis 8000 uomini, ma nelle sue retrovie altri 1500 fanti erano a Pilot Knob e costituivano una minaccia. Il 25 conferì con i suoi comandanti di divisione, Shelby che aveva il rango più basso per anzianità di servizio parlò per primo, lui intendeva puntare dritto su St. Louis senza curarsi della guarnigione di Pilot Knob che essendo formata da fanteria non poteva minacciare le loro truppe montate, gli altri due divisionari erano del parere opposto, Price si allontanò senza aver dato ordini. Durante la notte si decise a non lasciare la guarnigione alle sue spalle, seguendo il consiglio di Fagan e Marmaduke, arrivò anche a pensare che non fosse possibile assediare St. Louis, mentre la cattura di Pilot Knob avrebbe, non solo portato armi, vestiti ed equipaggiamenti per l’Armata, ma la facile vittoria avrebbe alzato il morale degli uomini e alzato lo spirito dei simpatizzanti in tutto lo stato. La mattina del 26 Shelby fu inviato a nord a distruggere i ponti e interrompere la strada ferrata per impedire l’afflusso di rinforzi. Le divisioni Fagan e Marmaduke mossero sulla strada che conduce ad Arcadia, due miglia a sud di Ironton. La divisione Fagan che guidava l’avanzata nel tardo pomeriggio raggiunse un passo montano chiamato ‘Shut-In Gap’ importante strategicamente, situato a qualche miglio da Arcadia. L’intenzione di occupare il passo, svanì di fronte alla tenace resistenza di alcuni picchetti federali, ai quali si aggiunsero dei rinforzi che respinsero i confederati con pesanti perdite. Alcune compagnie federali ben trincerate avevano respinto un’intera divisione, le operazioni di Price non cominciavano certo bene. A capo della guarnigione di Pilot Knob era il generale unionista Ewing, che chiamato da Rosencrans, era arrivato circa a mezzogiorno, aveva portato seco alcune compagnie della sua divisione, ed insieme ad alcuni miliziani e cittadini volontari aveva meno di un migliaio di uomini (contro i 1500 rapportati a Price), era deciso a tenere il più a lungo possibile e ritardare il nemico nonostante la disparità di forze. A Shut-In Gap aveva portato una parte degli uomini per contendere l’avanzata al nemico. La mattina del 27 settembre Fagan, insieme alla divisione Marmaduke che l’aveva affiancato, rinnovò l’attacco, dopo un duro combattimento, i federali soverchiati dal numero furono spinti in Arcadia, Ironton e infine a Pilot Knob e qui presero posto a Fort Davidson. Il Forte era un bastione protetto da sacchi di sabbia sui parapetti con 16 bocche da fuoco di vario genere, compresi alcuni mortai, intorno ad un fossato, e vari trinceramenti che erano colmi d’acqua per le piogge dei giorni precedenti, il campo di tiro era eccellente in qualsiasi direzione, Ewing aveva fatto ripulire tutta la zona intorno al forte facendo tagliare gli alberi. Price intendeva ottenere la resa della guarnigione mediante il bombardamento del Forte, ma alcuni civili locali andarono da lui con la bandiera bianca dicendogli che il Forte non poteva essere cannoneggiato perché i federali tenevano all’interno dei prigionieri e fra loro un certo numero si simpatizzanti sudisti inoltre molte donne e bambini vi avevano trovato rifugio e potevano rimanere uccisi. Senza controllare la notizia Price seguì l’idea di Fagan (“prenderò il forte in 20 minuti”) e di Marmaduke (“con due cannoni ci metterò anche meno”). I due cannoni chiesti furono posti sulle Sheperd’s Mountain, la brigata Dobbin fu inviata a tagliare la ritirata, infine Price personalmente fece presente la necessità di un attacco simultaneo delle due divisioni una a fianco all’altra. Price chiese due volte la resa, ma il generale del Kansas rifiutò, alla due del pomeriggio i cannoni apersero il fuoco contro il forte, piazzati male, non fecero alcun danno, mentre i colpi di contro-artiglieria zittirono le bocche da fuoco confederate. Venne l’attacco a piedi delle due divisioni, queste incontrarono un inferno di piombo e i ranghi furono sconquassati da rocce e tronchi che volavano ovunque. Fagan sbucò nella pianura seguito dietro da Marmaduke, il primo ordine non era stato rispettato, le due divisioni non erano in linea! La destra di Fagan formata dalle reclute cedette in maniera vergognosa e gli uomini scapparono verso Pilot Knob, solo la sinistra, con la brigata veterana di arkansasiani di Cabell, continuava a caricare il nemico, questa si fermò solo per ricaricare i fucili. Per ogni passo in avanti, la brigata subiva pesanti perdite, ma questo non fermava i ragazzi dell’Arkansas che continuavano ad avanzare, appena arrivarono al fossato, gli uomini furono bersagliati da ogni direzione, fu allora che la brigata stremata e decimata fu costretta a ritirarsi in gran disordine fino a Pilot Knob, il valoroso generale Cabell ebbe il suo cavallo colpito. La divisione Marmaduke che avanzava dietro la divisione Fagan aveva subito solo leggere perdite, ma le reclute della brigata Freeman si buttarono a terra nel greto di un torrente bestemmiando e implorando per la loro sorte, tutto il fuoco dei federali si riversò allora sulla brigata di veterani di Clark, che ebbe la stessa sorte della brigata Cabell, arrivata al fossato con pesanti perdite, fu costretta a ritirarsi in gran confusione. Il terreno era coperto di morti e di feriti che urlavano e gemevano per la sofferenza, nel frattempo Price in persona stava radunando gli uomini dell’Arkansas. Fagan che non era poi un pessimo comandante, umiliato e arrabbiato chiese a Price di poter rinnovare l’attacco (mentre gli uomini di Marmaduke fino la sera non si mossero dal loro riparo nel torrente), ma Price non pensava ad altri attacchi per quel giorno, e Cabell in seguito disse: ” fu una decisione dannatamente saggia”. Quella notte mentre i demoralizzati confederati stavano bivaccando, furono ordinate delle scale di legno ai genieri del capitano Mackey, mentre al generale Shelby fu ordinato di tornare in fretta all’Armata e di portare con se i cannoni, ma per ragioni sconosciute gli ordini mai arrivarono e il generale continuò a distruggere ponti e binari come da ordini originari. La grande vittoria di Ewing che con un migliaio di uomini fermò i 7000 delle divisioni confederate non aveva certo reso la sua posizione meno pericolosa e decise di evacuare fino a Mineral Point via Potosi, dove stavano due reggimenti della divisione Smith. Alle tre del mattino cominciò la ritirata delle forze nordiste, proprio nella zona presidiata dai 1500 uomini dalla brigata Dobbin che doveva intercettare il nemico in ritirata, una ghiotta occasione per i confederati, incredibilmente il colonnello Dobbin non intervenne ritenendo di avere davanti un corpo di truppe amiche! Appena Price seppe che il nemico era sfuggito ordinò l’inseguimento, ma le truppe confederate si mossero solo a mezzogiorno circa. Le truppe di Ewing raggiungevano quasi nello stesso momento Caledonia dove incontrarono qualche elemento avanzato di Shelby con cui ebbero una scaramuccia. Saputo da un prigioniero che Shelby aveva occupato Potosi e Smith si era ritirato da Mineral Point, Ewing cambiò direzione di marcia: obbiettivo Rolla. La divisione di Shelby fu unita a quella di Marmaduke, l’intera forza posta sotto il comando di quest’ultimo, andò all’inseguimento di Ewing, per tutto il giorno del 28 non riuscirono ad avere la possibilità di scontrarsi con le forze di Ewing se non per qualche scarica di fucileria. Anche il giorno 29 trascorse all’inseguimento del nemico, infine quella sera il generale federale si fermò alla cittadina di Harrison per una pausa in attesa degli aiuti da Rolla, le esauste truppe si preparavano per la difesa fortificando come meglio potevano Harrison. Shelby e Marmaduke, quest’ultimo senza la sua divisione (rimasta indietro per stanchezza!), discutevano il da farsi, conclusero che un attacco fosse inutile, non ritenendo le truppe di Ewing una minaccia, tornarono indietro lasciando un velo di truppe a simulare un assedio. Le truppe in seguito tornarono da Price e il generale del Kansas riuscì a mettersi in salvo. Per due volte Price provò ad attaccare il nemico trincerato e per due volte fu respinto, le due divisioni (Fagan e Marmaduke) soffrirono circa 500 perdite, purtroppo in gran parte delle brigate veterane. Gli uomini della divisione Marmaduke furono ritenuti inaffidabili, mentre la divisione Fagan fu alleggerita dagli elementi più validi ed era rimasta con il nucleo formato da reclute, il morale a terra degli uomini provocò numerose diserzioni fra i nuovi soldati, che tornavano alle loro case in Missouri ed in Arkansas. La sola divisione del generale Shelby poteva essere definita un’unità militare degna di tale nome. L’ispezione del Forte, quando passò in mani confederate, evidenziò la debolezza delle difese e che con delle truppe preparate e ben coordinate dai due comandanti, avrebbe potuto essere facilmente preso. Price commise l’errore di voler prendere la cittadina di Pilot Knob, quando poteva essere aggirata, come suggeriva Shelby, senza fare perdere tempo e uomini all’armata, al contrario non può essere colpevolizzato sull’essersi fatto scivolare il nemico fra le dita, aveva infatti piazzato bene la brigata Dobbin per questo motivo. Cominciava la seconda parte del raid, inviati alcuni reparti di Shelby a operare una finta a St. Louis, il 29 settembre cominciò la marcia in direzione Jefferson City.

Fonti
Official Records of the War of the Rebellion
Albert Castle - General Sterling Price and the Civil war in the west
Robert L. Kerby - Kirby Smith Confederacy, the Trans-Mississippi South, 1863-1865