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Il mito della "Lost Cause"
Testo di Stefano Senesi

Pubblicato il 24/11/2009

L'appellativo "lost cause" prende il nome da un libro di Edward Pollard pubblicato nel 1866, un anno dopo la fine della guerra civile. A ruota di questo libro sorse un movimento storiografico e di pensiero teso a raccontare gli avvenimenti e lo svolgimento della guerra civile americana. Tale movimento ebbe origine nel sud e cercava di giustificare le cause di una sconfitta che era, per gli appartenenti a questa corrente di pensiero, inevitabile praticamente fin dall'inizio. Il nord era per loro, più forte più ricco più "tutto" e l'aver protratto il conflitto per quattro lunghi anni era, per gli aderenti alla lost cause, motivo di orgoglio e quasi di vanto. Una delle menti più attive di questo movimento fù l'ex generale Early che trà l'altro prese di mira l'ex braccio destro del gen. Lee, il gen. Longstreet per il suo comportamento nella battaglia di Gettysburg ritenendolo il responsabile principale di tale sconfitta ed affermando che gli esiti di quella battaglia misero la parola fine alla causa della confederazione. Probabilmente queste ragioni addotte da Early erano speciose, la più grande responsabilità di Longstreet fù , forse, quella di "rivoltar la gabbana" alla fine della guerra, passando nelle fila del partito repubblicano ed assumendo anche incarichi ufficiali. Oltretutto se dopo Gettysburg la guerra era praticamente persa come affermano i gli aderenti alla lost cause, perchè il sud avrebbe combattuto ancora per due lunghi sanguinosi anni ? Per dissanguarsi ancor di più? Di contro il gen. lee, fù letteralmente "divinizzato" da tale movimento. Ma non andiamo oltre e ritorniamo al nocciolo della questione, se un nocciolo veramente esiste. E’ lampante che il mito della lost cause abbia influenzato una parte degli storici e la storiografia della Guerra civile, parte che andrebbe riesaminata sotto una luce un pò diversa. Con ogni probabilità, il sud non era "un paese delle fiabe", aveva meno risorse rispetto al nord, ma non era certo battuto in partenza. Probabilmente il mito della lost cause ha un pò annacquato la realtà storica: non ci furono solo eroi nel sud, ma anche generali incompetenti, politici inadatti, divergenze frà i vari stati che contribuirono a far nascere una coalizione fragile che durante la guerra invece di cementarsi si frantumò piano piano sotto i colpi di cannone nordisti. Probabilmente il mito della "lost cause", è stato un mezzo, amplificato ad arte, per nascondere errori compiuti da diverse branche dell'establishment" confederato. E’ possibile la realtà storica sia meno romantica ma più cruda di quella creata da tale corrente storico letteraria.
Molte volte la storia di una guerra raccontata poco dopo il suo termine, "a caldo", per così dire, può essere ancora permeata da echi emotivi, rancori ancora dissepolti, interessi politici ed economici vari, che ostacolano più o meno involontariamente gli esatti resoconti del conflitto che si vuol narrare. Mi sembra che questa riflessione calzi bene anche e sopratutto alla "lost cause".
I sudisti entrarono in guerra nella convinzione che in pochi mesi e poche battaglie, avrebbero messo "al tappeto" i loro nemici (cosa che pensavano anche i nordisti a loro prò, ovviamente...). Invece la confederazione uscì battuta senza appelli dal conflitto. C'era quindi da spiegare e giustificare ai loro futuri figli ed eventualmente al mondo intero, le ragioni di questa sconfitta originata da una errata ed ottimistica previsione da parte dei sudisti ed ecco che prese piede questa corrente che spiegava o tentava di spiegare i perchè di una sconfitta senza che loro stessi, i vinti, ne uscissero disonorati anzi, alla fine, quasi da veri e propri eroi. Il vincitore si adeguò di buon grado a questa corrente storica e di pensiero, se erano stati degli eroi gli sconfitti, figuriamoci come erano stati bravi loro che avevano vinto !! Sono passati 144 anni dalla fine della guerra civile ed il mito della "lost cause" ancora sopravvive !! Non è che tale mito sia un concentrato di inesattezze, credo che contenga anche delle verità. Però insieme alle suddette verità vi sono delle inesattezze create ad arte che solo uno studio più approfondito può farle venire alla luce narrando con la miglior imparzialità possibile, quello che fù lo svolgimento reale della guerra civile americana. Negli Usa questo conflitto suscita ancora ad oggi tanti echi emotivi, figuriamoci negli anni immediati del dopoguerra! A quei tempi non sarebbe stata possibile neanche a volerlo, una divulgazione imparziale degli avvenimenti bellici e di come era la società sudista prima dello scoppio del conflitto.
Penso che il dipingere tale società come una civiltà stile "magna grecia" con quell'alone di romanticismo e gaiezza in cui tutti vivevano felici d'amore e d'accordo, non esclusi gli schiavi in qualche caso, sia una cosa affascinante, ma non corrisponda tanto alla realtà. . Questo modo di raccontare la storia, si è talmente radicata che è giunta fino ai giorni nostri ed ancora influenza il pensiero di tanti appassionati ed addetti ai lavori. All'atto pratico, più brutto ma forse più veritiero, il sud era cosa un pò diversa da quanto la "lost cause" vuol farci credere:vi era un elite di ricconi (pochi), i grandi proprietari terrieri, che faceva il bello ed il cattivo tempo, a margine vi era tutta la popolazione del sud: gente povera, in tanti casi quasi nullatenente, poco (anche per nulla talvolta) istruita, nella maggior parte dei casi vestita di abiti fatti in casa e tessuti con la rocca, in molti neanche avevano la possibilità di comprarsi un paio di calzature. Tutta questa popolazione ben poco aveva da spartire con quella società i cui componenti erano privilegiati molte volte anche solo per nascita, circondata da quell'"allure" cavalleresca, stile "via col vento", in cui dominava il lusso e l'agio. Solo pochi ricchi potevano permettersi di fare i "cavalieri". La stragrande maggioranza della popolazione del sud, aveva ben altro a cui pensare. Probabilmente a fine conflitto, sono stati proprio gli ex "cavalieri" a creare od almeno ad alimentare il mito della "lost cause". Volevano far conoscere al mondo la storia di una civiltà da loro ritenuta superiore, soppressa con la forza delle armi.
Il sud in effetti era un entità a parte nell’unione, con la sua classe intellettuale che però ragionava in termini e forse, vedeva le cose in maniera distaccata dalla realtà. Questo mondo crollò a seguito della sconfitta subita in guerra. Il nocciolo fù forse proprio questo: non esistendo più, la descrizione di questo mondo fù "colorata ed infiocchettata" da parole, descrizioni ed aggettivi che però alterarono la realtà delle cose.
Vennero messi in risalto gli aspetti positivi di quella realtà e degli uomini che lottarono per difenderla con valore, ma si tacque sulla condizione sociale della maggior parte della popolazione, come sugli errori che vennero fatti nel periodo bellico: politici, militari ecc… Questo articolo non ha la presunzione di riscrivere la storia, ha solo lo scopo di far conoscere quel che è stata una corrente che la storia l’ha effettivamente scritta. Riuscirà la storiografia in generale della guerra civile americana a stabilire dove finì la leggenda ed iniziò la realtà ?