HOME>STRATEGIA E BATTAGLIE>Dug Gap: l'occasione sprecata

•Dug Gap: l'occasione sprecata
Testo e mappa di Matteo Fontana

Pubblicato il 10/09/2013, in occasione del centocinquantesimo anniversario

Introduzione
Il 4 luglio 1863, mentre l'invasione confederata della Pennsylvania falliva con la ritirata da Gettysburg e mentre l'ultimo bastione sudista sul fiume Mississippi cadeva in mani federali con la resa di Vicksburg, l'Armata del Cumberland del generale Unionista William Starke Rosecrans terminava la sua campagna nel Tennessee Orientale nel completo anonimato. Mentre l'Unione incassava a caro prezzo i successi di Vicksburg e Gettysburg, Rosecrans aveva vinto la battaglia per Tullahoma in modo brillante, con una campagna di sola manovra era riuscito a giungere a poco più di 100 chilometri di distanza dal vitale nodo ferroviario di Chattanooga. Certamente i federali erano stati favoriti dall'avversario. L'Armata del Tennessee confederata aveva appena messo in scena il suo spettacolo peggiore con un alto comando completamente in frantumi. Il comandante sudista, Braxton Bragg, era stato del tutto incapace di far fronte all'avanzata nemica a causa anche di gravi problemi di salute e probabilmente di una fortissima depressione. I suoi sottoposti avevano dimostrato un'eguale impreparazione di fronte alle mosse nemiche e persino disinteresse per le operazioni in corso. L'Armata del Tennessee era malata, proprio come il suo comandate mostrava tutti i sintomi della frustrazione e della rassegnazione. Con l'avvento di agosto e il sopraggiungere di settembre si apriva però una nuova campagna nella quale Bragg e la sua armata avrebbero potuto riscattarsi, oppure dove Rosecrans avrebbe potuto proseguire nel suo grande trionfo. Per i confederati si materializzò un'opportunità davvero unica tra un passo sulla montagna Pigeon chiamato Dug Gap e il Davis's Cross Roads, un crocevia ai piedi della montagna. Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2013 in occasione del 150° anniversario degli eventi narrati.

Da Chattanooga a Dug Gap
Dopo aver preso Tullahoma, per Rosecrans e l'Armata del Cumberland il prossimo obbiettivo era chiaro: prendere Chattanooga, possibilmente intrappolandovi l'armata confederata. Il generale nordista proseguì con lo schema già usato nella campagna precedente ovvero quello di utilizzare il XXI Corpo del generale Thomas L. Crittenden per far credere ai sudisti di voler prendere la città attaccando da nord nord-ovest mentre al centro il XIV Corpo di George H. Thomas e sulla destra il XX Corpo di Alexander M. McCook sarebbero piombati da ovest (dopo aver attraversato il fiume Tennessee in Alabama) sul fianco e nelle retrovie di Bragg.
Quando Bragg venne a conoscenza del fatto che elementi federali stavano attraversando il Tennessee sul suo fianco sinistro non fu più in grado di capire se il nemico avrebbe colpito in direzione di Crittenden o tagliando le sue retrovie ad ovest e a sud. L'unica opzione contemplabile era evacuare Chattanooga e muoversi per colpire Rosecrans non appena questo fosse uscito dalle montagne della Georgia Settentrionale. Prima di giungere a questa decisione però Bragg inviò una serie di ordini contraddittori ai suoi subordinati ordinando prima di attaccare in un punto, poi di ritirarsi, spostando brigate nelle retrovie per poi riconcentrarle a Chattanooga. Questi elementi ci permettono di capire che dopo la sconfitta di Tullahoma Bragg continuava a versare in uno stato di caos mentale. I suoi problemi di salute e di depressione continuavano ad essere seri e il generale non aveva idea né di come reagire all'offensiva federale, né di quale fosse l'esatta dislocazione e direzione dei tre corpi nordisti . Il 6 settembre finalmente vennero emanati gli ordini per muovere l'Armata del Tennessee verso Rome, in Georgia, con la speranza che prima di giungere in tale località il nemico offrisse l'opportunità di affrontarlo e distruggerlo. I Corpi di Leonidas Polk e Daniel H. Hill iniziarono la ritirata via Rossville su La Fayette con destinazione finale Summerville. Parallelamente il Corpo di William H.T. Walker seguito da quello di Simon B. Buckner si sarebbe dovuto dirigere su Greysville e Ringgold. Citando lo storico Peter Cozzens, "la decisione di abbandonare Chattanooga e dare battaglia a Rosecrans come fosse uscito da dietro Lookout Mountain fu intelligente. Che Bragg e i suoi luogotenenti lo avessero pienamente realizzato o no, Rosecrans aveva già efficacemente aggirato il loro fianco sinistro. Aver tentato di tenere la città - con una divisione o con l'intera armata - non sarebbe servito a nulla. Crittenden probabilmente avrebbe potuto riattraversare il Tennessee prima che Bragg organizzasse un attacco, e Bragg mancava dei ponti di barche necessari ad attraversare il fiume. Oltretutto, senza un'effettiva opposizione in Tennessee Orientale, Burnside avrebbe potuto facilmente virare verso sud e tenere occupata l'Armata del Tennessee mentre Rosecrans fosse avanzato verso Rome e Atlanta. Infine Bragg rimaneva in forte inferiorità numerica." Anche se Bragg non era in grado di comprendere appieno le mosse del nemico e non sapesse come affrontarlo, per il momento prese l'unica decisione giusta nelle circostanze in cui si trovava.
Dopo aver preso Chattanooga Rosecrans decise di proseguire la sua campagna incalzando i confederati in ritirata e rifiutando il suggerimento di Thomas di concentrare e riorganizzare le forze federali presso la città prima di riprendere i movimenti. Il 9 settembre fu ordinato pertanto a Crittenden di lasciare solo una brigata nella città e inseguire con il resto del corpo i confederati in direzione di Ringgold e Dalton. McCook dall'estrema destra avrebbe puntato su Summerville bloccando i confederati che sarebbero stati travolti dal corpo di Thomas nella zona di La Fayette. Ma perchè Thomas aveva tentato di opporsi a questa manovra? Innanzitutto c'è da dire che in quei giorni la situazione si stava ribaltando negli alti comandi delle due armate contrapposte. Se fino ad allora era stato Bragg ad aver perso il controllo strategico della situazione, adesso era Rosecrans che stava perdendo lucidità. In seguito ai successi di Tullahoma e Chattanooga il comandante federale si era ormai convinto che l'Armata del Tennessee fosse completamente demoralizzata e incapace di reagire alle sue truppe unioniste, oramai penetrate sino in Georgia senza nemmeno combattere. In secondo luogo sembra che Rosecrans, rassicurato dalle sue certezze circa l'ineffettività delle truppe sudiste, abbia totalmente trascurato il terreno su cui si trovava ad operare. Crittenden infatti da Chattanooga stava avanzando isolato verso sud-est poiché a separarlo dal corpo di Thomas vi erano le catene di montagne di Missionary Ridge e di Lookout Mountain che correvano in direzione nord-sud. Anche una volta superata Lookout Mountain al passo di Stevens's Gap, Thomas non avrebbe potuto soccorrere agevolmente il XXI Corpo passando nella valle tra il Missionary Ridge e Pigeon Mountain. A peggiorare le cose il XX Corpo di McCook stava marciando ancora più a sud per attraversare la Lookout Mountain al Winston's Gap. Il centro non era quindi in grado di supportare le ali e queste due erano talmente distanti da rendere impossibile persino le comunicazioni. I tre corpi d'armata federali si muovevano coperti dalle montagne, è vero, ma erano pericolosamente isolati.


L'area delle operazioni e le manovre dei due schieramenti.

Ultimi movimenti
A costituire l'avanguardia del XIV Corpo di Thomas (che muoveva al centro dello schieramento di Rosecrans) vi era la divisione del maggior-generale James Scott Negley. Dopo aver passato quasi tutta la giornata del 9 settembre a superare faticosamente il passo di Stevens's Gap sulla Lookout Mountain, gli uomini di Negley si apprestavano a giungere al Bailey's Cross Roads, un crocevia ai piedi della montagna. Di fronte a loro una piccola valle o conca nota come McLemore's Cove, in fondo ad essa il crocevia stradale chiamato Davis's Crossroads e infine di nuovo le alture con la Pigeon Mountain e il passo di Dug Gap. Il generale federale non condivideva la sicurezza del suo comandante d'armata circa l'inattività del nemico e come Thomas iniziò a realizzare di essere isolato, oltretutto l'altra divisione del corpo (quella del brigadier-generale Absalom Baird) doveva ancora attraversare il passo di Stevens e non poteva quindi supportarlo in caso di necessità. All'alba del 10 settembre, un preoccupato Thomas decise di recarsi personalmente sul posto per sovrintendere alle manovre. Nel frattempo però gli uomini di Negley avevano preso a muoversi e rimasero assai sorpresi quando la loro avanzata cominciò ad essere rallentata da pesanti scaramucce. I rapporti non segnalavano forti presenze di truppe confederate nell'area e solo qualche voce suggeriva della presenza di un intero corpo d'armata sudista oltre la Pigeon Mountain. Con l'inizio delle prime decise scaramucce giunse la segnalazione di un cittadino unionista che riferiva del movimento di truppe presso il Catlett's Gap. Da questo passo situato più a nord sulla Pigeon Mountain rispetto al Dug Gap, poteva spuntare una terribile minaccia per il fianco sinistro di Negley che ora riusciva anche a vedere dei movimenti di fanteria nel passo di fronte a lui. Il comandante di divisione decise di fermare l'avanzata che poco dopo, con l'arrivo di Thomas, venne definitivamente cancellata. Thomas decise anche di inviare ordini alla divisione Baird affinché avanzasse rapidamente verso Negley e alle divisioni dei generali John Milton Brannan e Joseph Jones Reynolds (rimasti più indietro) di attraversare al più presto la Lookout Mountain al passo di Cooper's Gap e raggiungere gli uomini di Negley. Alle 9:00 del mattino del 10 settembre Thomas informava il quartier-generale dell'armata che il XIV Corpo cessava l'avanzata per raggrupparsi. La notizia deluse profondamente il generale Rosecrans che fece scrivere da un suo aiutante un dispaccio nel quale rimproverava il suo comandante di corpo e lo informava che "La vostra avanzata avrebbe dovuto minacciare La Fayette ieri sera". D'altronde le informazioni raccolte da Rosecrans rivelavano che i sudisti erano praticamente in rotta, sull'orlo di essere spazzati via. Ma Rosecrans non era consapevole di star mandando i suoi uomini verso una trappola potenzialmente letale. Bragg stava infatti disseminando le strade alle sue spalle di falsi disertori con storie molto incoraggianti per le orecchie di Rosecrans, storie di diserzioni di massa e di un'armata sudista completamente battuta.

La trappola di Bragg
Già l'8 settembre a Lookout Mountain la cavalleria confederata della divisione del generale William Thompson Martin aveva avvistato le avanguardie di Thomas nei passi di Stevens's Gap e Cooper's Gap. Costretto a ritirasi Martin ripiegò sulla Pigeon Mountain dove si mise a bloccare il più rapidamente possibile i passi di Catlett's Gap, Dug Gap e Bluebird Gap. Ad est di questi si trovava l'armata confederata in ritirata verso Rome. Per tutta la giornata del 9 settembre Bragg continuò a ricevere confusi e contraddittori rapporti dalla sua cavalleria. La retroguardia di Polk entrava in contatto con il nemico poco a sud di Chattanooga, Martin segnalava la presenza di forze federali vicino a Pigeon Mountain mentre l'esatta posizione dei corpi di Thomas e McCook non era chiara. Bragg decise quindi di fermare la ritirata verso Rome e ottenere migliori informazioni sulle posizioni nemiche. Solo nella tarda giornata del 9 nel quartier-generale di Bragg cominciarono ad essere confermate le informazioni circa la presenza di circa 4.000-5.000 federali a McLemore's Cove (ovvero la divisione Negley). McCook stava invece marciando probabilmente più a sud verso Rome e Crittenden muoveva lentamente da Chattanooga. C'era l'opportunità di intrappolare una parte del corpo di Thomas a Dug Gap, ma bisognava agire rapidamente prima che i federali sfuggissero o che intrappolassero a loro volta l'armata confederata. Bragg ordinò al maggior-generale Thomas C. Hindman (del corpo Polk) di prendere la sua divisione situata a Lee and Gordon's Mill, attraversare la Pigeon Mountain al passo di Worthen's Gap e poi marciare verso sud nella conca di McLemore's Cove. Qui si sarebbe unito alla divisione di Patrick R. Cleburne del corpo del generale D.H. Hill proveniente dal Dug Gap ad est di La Fayette. Una volta unite le divisioni, Hindman avrebbe preso il comando per attaccare i federali ai piedi del Stevens's Gap. Dopo aver comunicato verbalmente gli ordini, Bragg procedette ad inviare una copia scritta che Hindman ricevette alle 23:45 del 9 settembre: "Muoverete immediatamente con la vostra divisione a Davis's Cross Roads, sulla strada da La Fayette a Stevens's Gap. A questo punto vi metterete in comunicazione con la colonna del generale Hill, che ha ordine di muovere verso lo stesso punto, e prenderete il comando dei due contingenti uniti, oppure in accordo con il suo rango fare rapporto al comandate della colonna di Hill. Se in comando muoverete contro il nemico stimato tra i 4.000 e i 5.000 uomini, accampato ai piedi di Lookout Mountain a Stevens's Gap. Un'altra colonna nemica è segnalata presso Cooper's Gap; i suoi effettivi sconosciuti". Contemporaneamente vennero inviati anche gli ordini al generale D.H. Hill con allegati quelli appena scritti per Hindman: "Il generale Bragg ordina che inviate o conduciate, a seconda del vostro giudizio, la divisione di Cleburne ad unirsi al generale Hindman presso Davis's Cross Roads domani mattina. Hindman partirà a mezzanotte e avrà 21 chilometri da percorrere. Il comandate della colonna così unita muoverà contro il nemico accampato ai piedi di Stevens's Gap, stimato tra i 4.000 e i 5.000 uomini. Nel caso circostanze impreviste impediscano la vostra manovra informate Hindman. Un distaccamento di cavalleria dovrebbe accompagnare la vostra colonna. Hindman non ne ha. Aprite le comunicazioni con Hindman tramite la cavalleria prima di effettuare il congiungimento".

Il generale Hindman
Il maggior-generale Thomas Carmichael Hindman era nato il 28 gennaio 1828 a Knoxville, in Tennessee, ma durante la sua gioventù la famiglia si trasferì in Mississippi. Qui i suoi studi in legge vennero interrotti quando il giovane decise di arruolarsi volontario nel 2nd Mississippi Infantry per prendere parte alla guerra contro il Messico. Come sottotenente Hindman combatté in nessuna battaglia principale di questo conflitto e una volta ritornato negli Stati Uniti portò a termine i suoi studi entrando nell'ordine degli avvocati ma dedicandosi anche alla politica. Nel marzo del 1854 si trasferì in Arkansas, nella cittadina di Helena dove fece amicizia con Patrick R. Cleburne. Proprio mentre era in compagnia di Cleburne subì l'attentato di alcuni Know-Nothings che ferirono entrambi. Hindman proseguì la sua carriera politica anche in Arkansas e al momento della crisi del 1860 si rivelò un forte sostenitore della causa secessionista. Con lo scoppio della guerra divenne colonnello del 2nd Arkansas Infantry e il 28 settembre 1861 fu nominato brigadier-generale nell'esercito confederato. Dopo aver preso parte alle operazioni in Kentucky il generale Hindman fu ferito alla battaglia di Shiloh nel 1862. Subito dopo lo scontro, il 14 aprile, fu promosso maggior-generale per poi prendere il comando del Dipartimento del Trans-Mississippi. Su questo fronte si creò una certa fama ottenendo dei successi amministrativi ma finendo con l'essere sostituito. Ciononostante continuò a servire in Arkansas e il 7 dicembre 1862 guidò le truppe confederate nella sconfitta strategica di Prairie Grove. Dopo essere stato rimosso il 30 gennaio 1863, servì in funzioni amministrative in Mississippi fino ad agosto quando fu inviato a prendere il comando di una divisione del corpo del generale Polk nell'Armata del Tennessee. Hindman giungeva nell'armata di Bragg con la fama di essere un ufficiale aggressivo e risoluto, tutto sembrava promettere bene.

Lo stallo del 10 settembre
Hindman iniziò a muoversi all'una di notte del 10 settembre e dopo aver percorso celermente 21 chilometri, si fermò di colpo a soli 6 chilometri e mezzo dal suo obbiettivo. Erano le 6:00 di mattina quando il generale inviò un dispaccio a Hill e a Bragg nei quali li informava di aver sentito voci che una divisione federale si trovava a Davis's Cross Roads e una a Stevens's Gap e di aver saputo che i passi sulla Pigeon Mountain erano bloccati (ovvero quelli da dove sarebbero provenute le forze di Cleburne e dove sarebbe dovuto passare per ritirarsi su La Fayette in caso di necessità). Pertanto non essendo sicuro dell'entità delle forze nemiche di fronte a lui e non avendo ricevuto notizie sull'avanzata della divisione Cleburne di Hill attraverso i passi aveva deciso di attendere nuovi ordini. Hindman era diventato estremamente cauto e a meno che Hill non fosse entrato in azione, la manovra per lui non avrebbe avuto più alcuna urgenza. Peggio ancora il generale Hill, che il corriere di Bragg non riusciva a trovare, solo alle 4:30 del mattino ricevette gli ordini di far avanzare Cleburne in supporto. Hill rispose agli ordini con una raffica di obiezioni: la divisione di Cleburne era sparsa per tutti i passi della Pigeon Mountain e La Fayette, per riaprire il Dug Gap ci sarebbero volute diverse ore e Cleburne stesso era malato e non in grado scendere in campo. Bragg ricevette la nota di Hill alle 8:00 mentre Hindman non fu informato che a mezzogiorno. Bragg decise di assecondare Hill e rimpiazzò pertanto le sue forze con quelle del generale Buckner (situate a Lee and Gordon's Mill) che raggiunsero la posizione di Hindman alle 17:00 del 10 settembre, portando gli effettivi di Hindman a 15.000 uomini circa. Nel frattempo Hill aveva tentato comunque di mettere in moto le sue truppe per partecipare alla trappola. Nel primo pomeriggio informava infatti Bragg che i federali avevano attraversato McLemore's Cove e che avevano ingaggiato in qualche scaramuccia i suoi uomini a Dug Gap. Era necessario che Hindman ora avanzasse alle spalle dei federali mentre Cleburne (che in realtà non era malato e partecipò a tutte le manovre, non si sa perchè Hill riferì del contrario quando ricevette gli ordini di muovere) usciva fuori dal passo. Hindman ricevette queste note solo nel tardo pomeriggio ma anche con l'arrivo di Buckner continuò a rifiutare di entrare in azione. Il generale era più propenso a ritirarsi e aveva schierato le forze a sua disposizione per coprire le vie di fuga. La causa di questa inattività di Hindman secondo Thomas Connelly è dovuta al fatto che Bragg non diede ordini chiari e perentori al suo generale, concedendogli piuttosto ampia libertà d'azione. Il motivo di questa mancanza di decisione non è chiaro, certo è che Bragg era ancora confuso circa l'entità delle forze federali a McLemore's Cove e di quelle più a sud che muovevano su Alpine. Altrettanto certo è che Hindman sembrava sopraffatto dalle responsabilità e deciso a non svolgere la manovra.
Quella sera per Bragg le cose si confusero ancora di più. A nord la retroguardia dell'Armata del Tennessee composta dall'unica divisione di Polk rimasta, quella del generale Benjamin F. Cheatham, aveva rischiato di essere accerchiata dal corpo di Crittenden e aveva quindi dovuto arretrare verso sud in direzione di La Fayette per coprire la ritirata a Hindman. Ad aumentare la confusione, Hindman e Hill riferirono a Bragg che secondo le loro stime le forze nordiste a McLemore's Cove non erano altro che una finta per distrarre i confederati dal colpo che Thomas e McCook avrebbero sferrato da Alpine verso La Fayette. In ogni caso rimaneva la splendida opportunità di intrappolare una forza nemica a McLemore's Cove e alle 18:00 Bragg invitò Hindman a terminare l'operazione il più rapidamente possibile. Alle 19:30 invitò nuovamente il generale a sbrigarsi rassicurandolo circa la grossa dispersione delle forze nemiche ma ripetendo però lo stesso errore, ovvero concedere a Hindman completa autonomia. Bragg gli riferì anche dell'avanzata di Crittenden contro Cheatham ma  al contempo gli garantì la sicurezza delle vie di fuga; ciò potrebbe aver contribuito all'ansia di Hindman e alla sua attenzione ad assicurarsi vie di fuga piuttosto che concentrarsi sul nemico.
Alle 20:00, dopo aver ricevuto le note, Hindman organizzò una riunione con Buckner e i vari comandanti di brigata. Mentre il generale spiegava ai suoi subordinati che a Stevens's Gap si trovavano altre truppe nordiste e che Crittenden poteva tagliare la loro ritirata incalzando Cheatham, decise di scrivere una lettera a Bragg, erano le 21:00. Nella lettera Hindman prometteva di attaccare all'alba, a meno che qualcosa di imprevisto fosse accaduto. La lettera conteneva una serie di contraddizioni che ci fanno capire che Hindman aveva già deciso che qualche imprevisto avrebbe impedito l'attacco (sosteneva ad esempio che quella di McLemore's Cove fosse una finta e subito dopo che se avesse attaccato sarebbe stato travolto da forze nemiche superiori). La riunione terminò con la votazione dei partecipanti che decisero di disobbedire agli ordini di Bragg. Alle 22:00 Hindman inviò una comunicazione per informare Bragg, chiaramente opposta alla promessa delle 21:00.
Il comandante dell'armata sudista giunse a La Fayette a mezzanotte. Qui il generale Martin assicurò a Bragg che i corpi di McCook e Thomas non erano uniti e non stavano avanzando contro La Fayette. Mentre riceveva questa buona notizia apparve l'emissario di Hindman, il maggiore James Nocquet. Il maggiore era un francese che parlava a mala pena inglese e che nel novembre del 1862 era stato rimosso dall'incarico di capo ingegnere di Bragg dopo aver dimostrato incompetenza oltre che un particolare odio per Bragg stesso. Egli era pure insofferente per la causa confederata (c'è da chiedersi cosa ci facesse nell'esercito sudista) ed era critico di qualsiasi autorità confederata e decisione presa da essa. Bragg l'aveva pertanto trasferito sotto Buckner ed ora riappariva con informazioni da McLemore's Cove. Hindman lo mandava a dire che l'attacco doveva essere annullato perchè il movimento federale verso Pigeon Mountain non era che una finta. Così Thomas Connelly prosegue nel descrivere l'incontro: "Bragg allora chiamò il generale Martin. Martin obbiettò che non c'era nulla a sostegno di quanto Nocquet stesse dicendo. Invece, egli sosteneva, Thomas stava decisamente muovendo verso la conca e non verso nord da Alpine insieme a McCook. Bragg si infuriò con il francese, ordinando di riferire solo quelli che erano i fatti. Nocquet fece marcia indietro rapidamente, e ammise che le informazioni di Hindman erano basate solo su voci e che non potevano essere considerate affidabili. Bragg sbottò che questo equivaleva a nulla. Nessun ordine sarebbe stato cambiato. Bragg inviò un corriere a Hindman con ordini precisi. Hindman doveva attaccare non appena vedeva il sole sorgere all'alba dell'11 settembre. Doveva muovere contro Dug Gap, dove Hill avrebbe attaccato non appena i cannoni di Hindman fossero stati uditi. Anche Nocquet venne inviato da Hindman con ordini verbali. Hindman non doveva cambiare i suoi piani ma doveva eseguire gli ordini ricevuti da Bragg". Dopo l'incontro Bragg ordinò a Cleburne di ripulire il Dug Gap e tenersi pronto ad attaccare non appena avesse sentito i cannoni di Hindman. All'alba il passo e il Catlett's Gap erano sgombri e i confederati pronti all'assalto. Se il 10 settembre le cose non avevano funzionato, ora invece tutto era stato predisposto.

Il fallimento dell'11 settembre
Alle 4:00 dell'11 settembre 1863 Hindman ricevette gli ordini scritti di Bragg ma preferì attendere l'arrivo di Nocquet che si presentò solo alle 6:30. Secondo Hindman gli ordini verbali che questi gli riferì erano discrezionali, cioè Bragg lo autorizzava ad attaccare se lui lo avesse ritenuto opportuno e fattibile. In realtà sappiamo attraverso la testimonianza del generale Martin che Bragg disse a Nocquet che Hindman doveva attaccare a costo di perdere la sua intera divisione. Probabilmente Hindman usò Nocquet come capro espiatorio dopo la vicenda dato che questi non poté testimoniare in alcun modo avendo disertato dopo la battaglia di Chickamauga con 150.000 dollari. Ad ogni modo nonostante avesse ricevuto già da ore ordini scritti molto chiari e Nocquet fosse ritornato Hindman, incredibilmente, decise di non agire per il momento.
Alle 8:00 del mattino il generale Bragg accompagnato da Hill raggiunse Cleburne a Dug gap. Qui le brigate di S.A.M. Wood e James Deshler erano pronte ad assaltare i federali di Negley schierati solo a poche centinaia di metri. A supporto di Hill vi erano poi in caso di necessità il corpo di riserva del generale Walker e la divisione di Breckinridge per un totale di 20.000 uomini. Tutti attendevano con ansia di udire i cannoni di Hindman ma per ore nulla si riuscì a percepire nell'aria. Intanto a Davis's Cross Roads affluivano in soccorso di Negley le brigate di John C. Starkweather e Benjamin F. Scribner della divisione Baird. Che stava facendo Hindman?
A dimostrare ulteriormente che la storia di Hindman circa gli ordini verbali di Bragg ricevuti da Nocquet sia solamente una scusa per giustificare il fallimento che a breve avrebbe avuto luogo, vi è il fatto che verso le 7:00 il generale iniziò a muovere timidamente avanti verso Davis's Cross Roads come ordinato dal suo superiore. Se Bragg gli avesse davvero concesso la libertà di scegliere se attaccare o ritirarsi, Hindman avrebbe optato immediatamente per la seconda dato che dal giorno prima chiedeva autorizzazione per una simile manovra. Obbedendo malavoglia agli ordini perciò, Hindman iniziò finalmente a muoversi. I suoi esploratori gli riferirono però che le forze federali a McLemore's Cove si trovavano ora tutte concentrate tra il crocevia di Davis e il Dug Gap. Erano facilmente imbottigliabili tra i suoi uomini e quelli di Hill, inoltre il treno d'ordinanza di Negley bloccava il Stevens's Gap alle loro spalle. Le condizioni erano ottime per lanciarsi subito sul nemico e distruggerlo, un'opportunità del genere raramente sarebbe potuta capitare nuovamente durante il conflitto. Hindman prese un po' di coraggio ma avanzò talmente piano che alle 11:00 di mattina aveva coperto solo 2 chilometri e mezzo dei sei necessari a raggiungere Davis's Cross Roads. In tutto questo tempo aveva impegnato parte del corpo di Buckner per aprire una via di fuga nel passo di Catlett's Gap e il resto del forze a confrontare un piccolo picchetto di cavalleria nordista. A soli 3 chilometri dall'obbiettivo avvenne il crollo definitivo di Hindman. Un paio di note dal quartier-generale di Bragg lo informavano che i federali tra Dug Gap e il crocevia Davis erano tra i 12.000 e i 15.000 e, per rassicurarlo in caso accadesse l'inevitabile, i passi alle sue spalle erano stati tutti riaperti. Considerando che egli da solo aveva a disposizione più uomini dei federali e che in totale i confederati avrebbero scagliato da direzioni opposte quasi 40.000 uomini contro gli isolati e imbottigliati nordisti, non si capisce di cosa Hindman avesse timore. Ad ogni modo Hindman temette il peggio e chiamò a se nuovamente i suoi ufficiali concludendo di ritirarsi verso il Catlett's Gap. L'avanzata venne fermata e un corriere fu inviato per chiedere a Bragg l'autorizzazione a ripiegare. Alle 16:00 giunse finalmente sul posto il colonnello Taylor Beatty dello staff di Bragg con un altro chiaro messaggio: "L'attacco ordinato all'alba deve essere compiuto subito o sarà troppo tardi". Poco dopo essersi rassegnato ad attaccare, alle 17:00 circa, Hindman ricevette notizia che i federali, avendo percepito il disastro, erano in fuga verso Stevens's Gap. Hindman allora si mosse all'inseguimento, inutile dire però che il tentativo tardivo fu vano. Quando poco prima del tramonto il rombo dei cannoni di Hindman fu udito da Cleburne, questi avanzò trovando di fronte a lui nient'altro che una via completamente libera. Al Davis's Cross Roads un furioso Bragg attendeva l'arrivo di Hindman che una volta giunto sul posto assieme a Buckner fu accolto da un comandante d'armata colmo di rabbia. Un'intera divisione federale poteva essere distrutta e invece stava ora ripiegando tranquillamente verso la salvezza.

Conclusioni
A Dug Gap gli errori di Rosecrans offrirono a Bragg un'opportunità incredibile per sferrare un colpo micidiale al nemico. Sono rari i casi in cui durante la guerra civile uno dei due schieramenti ebbe serie possibilità di annientare completamente una grossa porzione dell'armata nemica. L'11 settembre i confederati avrebbero potuto distruggere quasi due divisioni dell'Armata del Cumberland, sarebbe stato un colpo tremendo e un clamoroso esempio di strategia militare. Bragg sfruttando poi le linee interne a sua disposizione, dopo aver sconfitto Thomas avrebbe potuto riversare la sua armata contro ogni singola ala di Rosecrans e spazzarla via una alla volta. Il generale William B. Bate dopo la guerra arrivò a dichiarare in una conversazione con Bragg che "la campagna immediatamente precedente ai movimenti di Mclemore's Cove e che avrebbero dovuto essere la sua culminazione, fu uno se non il migliore schema militare della guerra".
Il grave fallimento di Dug Gap come al solito non è imputabile ad un solo responsabile e gli storici non sono concordi su chi debba essere giudicato colpevole. Lo storico Thomas Connelly, che sebbene sia tra i primi ad avere rivalutato la figura di Braxton Bragg, non esonera il comandate d'armata sudista dal mancato trionfo. Connelly sostiene infatti che Bragg fu troppo indeciso e concesse troppa fiducia ad alcuni subordinati, in particolare a coloro che avevano appena raggiunto l'Armata del Tennessee. In effetti Bragg fu molto titubante e confuso per l'intera campagna di Chickamauga ma dobbiamo concedergli che gran parte dei problemi furono causati dalla sua cavalleria che non fu in grado di fornire adeguate informazioni sugli spostamenti e le posizioni dei corpi nordisti. Inoltre la sua salute, sebbene stesse migliorando, continuava ad affliggere le sue capacità decisionali e influenzava notevolmente la sua sicurezza e aggressività. Per correttezza è però necessario sottolineare che questi suoi repentini cambi di umore, perdita di sicurezza e aggressività furono un elemento costante in tutte le sue campagne, così come anche la pessima abitudine di concedere prima molta autonomia ai suoi subordinati (anche a quelli che in passato si erano esplicitamente insubordinati) per poi impartire ordini secchi e infine cedere nuovamente le responsabilità. E Connelly critica proprio la scelta di affidare a Hindman, nuovo arrivato nell'armata e non ancora testato, il delicato compito di condurre questa vitale operazione su un terreno a lui del tutto sconosciuto. Oltretutto Bragg, sempre secondo lo storico, diede troppa autonomia fino alla fine dell'operazione ad Hindman senza dargli ordini precisi. Qui forse lo storico si esagera un po' dato che nella notte tra il 10 e l'11 settembre inviò ordini scritti ben chiari. Sicuramente sbagliò a continuare ad inviare ordini verbali e a fornire informazioni circa gli spostamenti di Crittenden che potrebbero aver innervosito un già teso Hindman anche se tutto ciò che comunicò lo fece per motivare il suo subordinato a muovere rapidamente e rassicurarlo sulla sicurezza delle vie di ritirata. L'errore più grave probabilmente fu invece quello di concedere troppo tempo ad Hindman e a non recarsi personalmente sul posto per lanciare l'attacco, dopotutto erano due giorni che Hindman perdeva tempo e il luogo non era così difficile da raggiungere dal suo quartier-generale a La Fayette.
Hindman da parte sua può essere giustificato nell'essersi trovato a comandare truppe nuove guidate da ufficiali che non conosceva in un fronte che per lui rappresentava una novità. La celerità con cui si mosse il 10 settembre ci fa però capire che se avesse voluto avrebbe potuto svolgere il compito assegnatogli ma una volta appreso che le cose non stavano andando esattamente come pianificato perse ogni interesse nel portare a compimento la trappola. Nonostante gli vennero forniti i rinforzi richiesti e nonostante la divisione di Cleburne, che dopo un primo momento riprese parte alla manovra, non prese più seriamente in considerazione l'ipotesi di attaccare. Come accadde in altri episodi della guerra ma con altri personaggi, Hindman cominciò a cercare scuse in qualsiasi direzione per far abortire l'attacco inventandosi potenziali scenari del tutto irreali. Il suo caso fu un chiaro esempio di incompetenza ed insubordinazione e questa impressione è condivisa da molti di coloro che presero parte alle drammatiche operazioni di quei giorni. Il colonnello Taylor Beatty dello staff di Bragg scrisse infatti che "obbedienza tempestiva era tutto ciò che era necessario per assicurarci il successo... Non avremmo potuto avere migliore opportunità e forse mai ne avremo un'altra così". Sempre dallo staff di Bragg il colonnello George W. Brent fece rapporto nei giorni seguenti che nell'armata erano diffuse rimostranze nei confronti di Hindman per il suo ritardo nell'attaccare mentre il generale Arthur Manigault scrisse che "L'opportunità per il generale Hindman di distinguersi e sferrare un terribile colpo era favorevole all'estremo, ma egli non era all'altezza del lavoro, essendo ben oltre le sue capacità come generale. Se ci fosse stato l'uomo giusto a guidarci, ho pochi dubbi che uno dei più brillanti successi sarebbe stato ottenuto". Nonostante Bragg chiese una corte marziale per giudicare il comportamento di Hindman a Dug Gap, a fine mese fece cadere le accuse.
Anche il tenente-generale D.H. Hill deve condividere con gli altri la responsabilità del fallimento, prevalentemente per la condotta del 10 settembre. Eccetto che per la questione dell'aver ricevuto tardi gli ordini, una volta venuto a conoscenza della manovra fece subito avere a Bragg una lista di motivi per cui il suo intervento non era possibile, inventandosi anche la storia che Cleburne era malato. In realtà è probabile che Hill fosse sotto pressione per la responsabilità che la sua posizione imponeva e che sempre incerto dell'entità delle truppe federali oltre la Pigeon Mountain abbia agito in modo estremamente prudente. Egli era fermamente convinto che le forze davanti a lui fossero superiori ma anche che si trattasse di una finta e che la reale minaccia sarebbe comparsa da sud verso La Fayette. E' anche plausibile che Hill, sempre pronto a criticare l'operato degli altri e con un carattere a volte ingestibile, avesse fatto suoi alcuni preconcetti rispetto alle capacità di Bragg che circolavano nell'Armata del Tennessee. In particolare il comando che aveva ereditato era quello del generale Hardee, un forte sostenitore della fazione anti-Bragg e che tra i suoi adepti aveva proprio il generale Cleburne. Questi a sua volta era un caro amico di Hindman, il che rende altamente probabile che l'atteggiamento dei generali coinvolti nell'operazione fosse piuttosto scettico a prescindere da qualsiasi considerazione sugli ordini di Bragg.
Infine una piccola parte di responsabilità va attribuita anche al generale Buckner che sebbene avesse meno anzianità di Hindman (e per questo il primo mantenne il comando della manovra) comandava pur sempre un corpo nell'Armata del Tennessee e invece di restare ad osservare passivamente le scelte di Hindman avrebbe potuto collaborare in modo attivo per la buona riuscita del piano.
In molti quell'11 settembre si chiesero se mai un'altra opportunità del genere sarebbe capitata all'Armata del Tennessee. Incredibilmente il giorno dopo Bragg realizzò di poter colpire duramente l'isolato corpo di Crittenden che fronteggiava la retroguardia di Polk. Ancora una volta però l'insubordinazione e l'incompetenza di Polk fecero perdere ai confederati ore preziose e la lentezza con cui le truppe di Hindman e Walker si recarono sul posto permise all'armata dell'Unione di salvarsi un'altra volta nel giro di pochi giorni. Queste occasioni irripetibili vennero gettate al vento da generali incompetenti e insubordinati. Quello di Dug Gap, o Davis's Cross Roads, fu un copione già visto nell'Armata del Tennessee, un atto di insubordinazione compiuto da ufficiali incompetenti, più interessati a beghe personali e alla propria reputazione.

Fonti
Official Records of the War of the Rebellion, Vol. XXX, Part 2
Judith Lee Hallock - Braxton Bragg and Confederate Defeat. Volume II
Thomas L. Connelly - Autumn of Glory. The Army of Tennessee 1862-1865
Steven E. Woodworth - Jefferson Davis and His Generals. The Failure of Confederate Command in the West
Peter Cozzens - This Terrible Sound. The battle of Chickamauga