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Gap: l'occasione sprecata
•Dug Gap: l'occasione sprecata
Testo e mappa di Matteo Fontana
Pubblicato il 10/09/2013, in occasione del centocinquantesimo anniversario
Introduzione
Il 4 luglio 1863, mentre l'invasione confederata della Pennsylvania
falliva con la ritirata da Gettysburg e mentre l'ultimo bastione
sudista sul fiume Mississippi cadeva in mani federali con la resa di
Vicksburg, l'Armata del Cumberland del generale Unionista William
Starke Rosecrans terminava la sua campagna nel Tennessee Orientale
nel completo anonimato. Mentre l'Unione incassava a caro prezzo i
successi di Vicksburg e Gettysburg, Rosecrans aveva vinto la
battaglia per Tullahoma in modo brillante, con una campagna di sola
manovra era riuscito a giungere a poco più di 100 chilometri di
distanza dal vitale nodo ferroviario di Chattanooga. Certamente i
federali erano stati favoriti dall'avversario. L'Armata del
Tennessee confederata aveva appena messo in scena il suo spettacolo
peggiore con un alto comando completamente in frantumi. Il
comandante sudista, Braxton Bragg, era stato del tutto incapace di
far fronte all'avanzata nemica a causa anche di gravi problemi di
salute e probabilmente di una fortissima depressione. I suoi
sottoposti avevano dimostrato un'eguale impreparazione di fronte
alle mosse nemiche e persino disinteresse per le operazioni in
corso. L'Armata del Tennessee era malata, proprio come il suo
comandate mostrava tutti i sintomi della frustrazione e della
rassegnazione. Con l'avvento di agosto e il sopraggiungere di
settembre si apriva però una nuova campagna nella quale Bragg e la
sua armata avrebbero potuto riscattarsi, oppure dove Rosecrans
avrebbe potuto proseguire nel suo grande trionfo. Per i confederati
si materializzò un'opportunità davvero unica tra un passo sulla
montagna Pigeon chiamato Dug Gap e il Davis's Cross Roads, un
crocevia ai piedi della montagna. Questo articolo è stato pubblicato
il 10 settembre 2013 in occasione del 150° anniversario degli eventi narrati.
Da
Chattanooga a Dug Gap
Dopo aver preso Tullahoma, per Rosecrans e l'Armata del Cumberland
il prossimo obbiettivo era chiaro: prendere Chattanooga,
possibilmente intrappolandovi l'armata confederata. Il generale
nordista proseguì con lo schema già usato nella campagna precedente
ovvero quello di utilizzare il XXI Corpo del generale Thomas L.
Crittenden per far credere ai sudisti di voler prendere la città
attaccando da nord nord-ovest mentre al centro il XIV Corpo di
George H. Thomas e sulla destra il XX Corpo di Alexander M. McCook
sarebbero piombati da ovest (dopo aver attraversato il fiume
Tennessee in Alabama) sul fianco e nelle retrovie di Bragg.
Quando Bragg venne a conoscenza del fatto che elementi federali
stavano attraversando il Tennessee sul suo fianco sinistro non fu
più in grado di capire se il nemico avrebbe colpito in direzione di
Crittenden o tagliando le sue retrovie ad ovest e a sud. L'unica
opzione contemplabile era evacuare Chattanooga e muoversi per
colpire Rosecrans non appena questo fosse uscito dalle montagne
della Georgia Settentrionale. Prima di giungere a questa decisione
però Bragg inviò una serie di ordini contraddittori ai suoi
subordinati ordinando prima di attaccare in un punto, poi di
ritirarsi, spostando brigate nelle retrovie per poi riconcentrarle a
Chattanooga. Questi elementi ci permettono di capire che dopo la
sconfitta di Tullahoma Bragg continuava a versare in uno stato di
caos mentale. I suoi problemi di salute e di depressione
continuavano ad essere seri e il generale non aveva idea né di come
reagire all'offensiva federale, né di quale fosse l'esatta
dislocazione e direzione dei tre corpi nordisti . Il 6 settembre finalmente vennero
emanati gli ordini per
muovere l'Armata del Tennessee verso Rome, in Georgia, con la
speranza che prima di giungere in tale località il nemico offrisse
l'opportunità di affrontarlo e distruggerlo. I Corpi di Leonidas
Polk e Daniel H. Hill iniziarono la ritirata via Rossville su La
Fayette con destinazione finale Summerville. Parallelamente il Corpo
di William H.T. Walker seguito da quello di Simon B. Buckner si
sarebbe dovuto dirigere su Greysville e Ringgold. Citando lo storico Peter Cozzens,
"la decisione di abbandonare Chattanooga e dare battaglia a
Rosecrans come fosse uscito da dietro Lookout Mountain fu
intelligente. Che Bragg e i suoi luogotenenti lo avessero pienamente
realizzato o no, Rosecrans aveva già efficacemente aggirato il loro
fianco sinistro. Aver tentato di tenere la città - con una divisione
o con l'intera armata - non sarebbe servito a nulla. Crittenden
probabilmente avrebbe potuto riattraversare il Tennessee prima che
Bragg organizzasse un attacco, e Bragg mancava dei ponti di barche
necessari ad attraversare il fiume. Oltretutto, senza un'effettiva
opposizione in Tennessee Orientale, Burnside avrebbe potuto
facilmente virare verso sud e tenere occupata l'Armata del Tennessee
mentre Rosecrans fosse avanzato verso Rome e Atlanta. Infine Bragg
rimaneva in forte inferiorità numerica." Anche se Bragg non era in
grado di comprendere appieno le mosse del nemico e non sapesse come
affrontarlo, per il momento prese l'unica decisione giusta nelle
circostanze in cui si trovava.
Dopo aver preso Chattanooga Rosecrans decise di proseguire la sua
campagna incalzando i confederati in ritirata e rifiutando il
suggerimento di Thomas di concentrare e riorganizzare le forze
federali presso la città prima di riprendere i movimenti. Il 9
settembre fu ordinato pertanto a Crittenden di lasciare solo una
brigata nella città e inseguire con il resto del corpo i confederati
in direzione di Ringgold e Dalton. McCook dall'estrema destra
avrebbe puntato su Summerville bloccando i confederati che sarebbero
stati travolti dal corpo di Thomas nella zona di La Fayette. Ma
perchè Thomas aveva tentato di opporsi a questa manovra?
Innanzitutto c'è da dire che in quei giorni la situazione si stava
ribaltando negli alti comandi delle due armate contrapposte. Se fino
ad allora era stato Bragg ad aver perso il controllo strategico
della situazione, adesso era Rosecrans che stava perdendo lucidità.
In seguito ai successi di Tullahoma e Chattanooga il comandante
federale si era ormai convinto che l'Armata del Tennessee fosse
completamente demoralizzata e incapace di reagire alle sue truppe
unioniste, oramai penetrate sino in Georgia senza nemmeno
combattere. In secondo luogo sembra che Rosecrans, rassicurato dalle
sue certezze circa l'ineffettività delle truppe sudiste, abbia
totalmente trascurato il terreno su cui si trovava ad operare.
Crittenden infatti da Chattanooga stava avanzando isolato verso
sud-est poiché a separarlo dal corpo di Thomas vi erano le catene di
montagne di Missionary Ridge e di Lookout Mountain che correvano in
direzione nord-sud. Anche una volta superata Lookout Mountain al
passo di Stevens's Gap, Thomas non avrebbe potuto soccorrere
agevolmente il XXI
Corpo passando nella valle tra il Missionary Ridge e Pigeon
Mountain. A peggiorare le cose il XX Corpo di McCook stava marciando
ancora più a sud per attraversare la Lookout Mountain al Winston's
Gap. Il centro non era quindi in grado di supportare le ali e queste
due erano talmente distanti da rendere impossibile persino le
comunicazioni. I tre corpi d'armata federali si muovevano coperti
dalle montagne, è vero, ma erano pericolosamente isolati.
L'area delle operazioni e le
manovre dei due schieramenti.
Ultimi
movimenti
A costituire l'avanguardia del XIV Corpo di Thomas (che muoveva al
centro dello schieramento di Rosecrans) vi era la
divisione del maggior-generale James Scott Negley. Dopo aver passato
quasi tutta la giornata del 9 settembre a superare faticosamente il
passo di Stevens's Gap sulla Lookout Mountain, gli uomini di Negley
si apprestavano a giungere al Bailey's Cross Roads, un crocevia ai
piedi della montagna. Di fronte a loro una piccola valle o conca nota
come McLemore's Cove, in fondo ad essa il crocevia stradale chiamato
Davis's Crossroads e infine di nuovo le alture con la Pigeon
Mountain e il passo di Dug Gap. Il generale federale non condivideva
la sicurezza del suo comandante d'armata circa l'inattività del
nemico e come Thomas iniziò a realizzare di essere isolato,
oltretutto l'altra divisione del corpo (quella del
brigadier-generale Absalom Baird) doveva ancora attraversare il
passo di Stevens e non poteva quindi supportarlo in caso di
necessità. All'alba del 10 settembre, un preoccupato Thomas decise
di recarsi personalmente sul posto per sovrintendere alle manovre.
Nel frattempo però gli uomini di Negley avevano preso a muoversi e
rimasero assai sorpresi quando la loro avanzata cominciò ad essere
rallentata da pesanti scaramucce. I rapporti non segnalavano forti
presenze di truppe confederate nell'area e solo qualche voce suggeriva della
presenza di un intero corpo d'armata sudista oltre la Pigeon
Mountain. Con l'inizio delle prime decise scaramucce giunse la
segnalazione di un cittadino unionista che riferiva del movimento di
truppe presso il Catlett's Gap. Da questo passo situato più a nord
sulla Pigeon Mountain rispetto al Dug Gap, poteva spuntare una
terribile minaccia per il fianco sinistro di Negley che ora riusciva
anche a vedere dei movimenti di fanteria nel passo di fronte a lui.
Il comandante di divisione decise di fermare l'avanzata che poco
dopo, con l'arrivo di Thomas, venne definitivamente cancellata.
Thomas decise anche di inviare ordini alla divisione Baird affinché
avanzasse rapidamente verso Negley e alle divisioni dei generali
John Milton Brannan e Joseph Jones Reynolds (rimasti più indietro)
di attraversare al più presto la Lookout Mountain al passo di
Cooper's Gap e raggiungere gli uomini di Negley. Alle 9:00 del
mattino del 10 settembre Thomas informava il quartier-generale
dell'armata che il XIV Corpo cessava l'avanzata per raggrupparsi. La
notizia deluse profondamente il generale Rosecrans che fece scrivere
da un suo aiutante un dispaccio nel quale rimproverava il suo
comandante di corpo e lo informava che "La vostra avanzata avrebbe
dovuto minacciare La Fayette ieri sera". D'altronde le informazioni
raccolte da Rosecrans rivelavano che i sudisti erano praticamente in
rotta, sull'orlo di essere spazzati via. Ma Rosecrans non era
consapevole di star mandando i suoi uomini verso una trappola
potenzialmente letale. Bragg stava infatti disseminando le strade
alle sue spalle di falsi disertori con storie molto incoraggianti
per le orecchie di Rosecrans, storie di diserzioni di massa e di
un'armata sudista completamente battuta.
La trappola
di Bragg
Già l'8 settembre a Lookout Mountain la cavalleria confederata della
divisione del generale William Thompson Martin aveva avvistato le
avanguardie di Thomas nei passi di Stevens's Gap e Cooper's Gap.
Costretto a ritirasi Martin ripiegò sulla Pigeon Mountain dove si
mise a bloccare il più rapidamente possibile i passi di Catlett's
Gap, Dug Gap e Bluebird Gap. Ad est di questi si trovava l'armata
confederata in ritirata verso Rome. Per tutta la giornata del 9
settembre Bragg continuò a ricevere confusi e contraddittori
rapporti dalla sua cavalleria. La retroguardia di Polk entrava in
contatto con il nemico poco a sud di Chattanooga, Martin segnalava
la presenza di forze federali vicino a Pigeon Mountain mentre
l'esatta posizione dei corpi di Thomas e McCook non era chiara.
Bragg decise quindi di fermare la ritirata verso Rome e ottenere
migliori informazioni sulle posizioni nemiche. Solo nella tarda
giornata del 9 nel quartier-generale
di Bragg cominciarono ad essere confermate le informazioni circa la
presenza di circa 4.000-5.000 federali a McLemore's Cove (ovvero la
divisione Negley). McCook
stava invece marciando probabilmente più a sud verso Rome e Crittenden muoveva
lentamente da Chattanooga. C'era l'opportunità di intrappolare una
parte del corpo di Thomas a Dug Gap, ma bisognava agire rapidamente
prima che i federali sfuggissero o che intrappolassero a loro volta
l'armata confederata. Bragg ordinò al maggior-generale Thomas C.
Hindman (del corpo Polk) di prendere la sua divisione situata a Lee
and Gordon's Mill, attraversare la Pigeon Mountain al passo di
Worthen's Gap e poi marciare verso sud nella conca di McLemore's
Cove. Qui si sarebbe unito alla divisione di Patrick R. Cleburne del
corpo del generale D.H. Hill proveniente dal Dug Gap ad est di La
Fayette. Una volta
unite le divisioni, Hindman avrebbe preso il comando per attaccare i
federali ai piedi del Stevens's Gap. Dopo aver comunicato
verbalmente gli ordini, Bragg procedette ad inviare una copia
scritta che Hindman ricevette alle 23:45 del 9 settembre: "Muoverete
immediatamente con la vostra divisione a Davis's Cross Roads, sulla
strada da La Fayette a Stevens's Gap. A questo punto vi metterete in
comunicazione con la colonna del generale Hill, che ha ordine di
muovere verso lo stesso punto, e prenderete il comando dei due
contingenti uniti, oppure in accordo con il suo rango fare rapporto
al comandate della colonna di Hill. Se in comando muoverete contro
il nemico stimato tra i 4.000 e i 5.000 uomini, accampato ai piedi
di Lookout Mountain a Stevens's Gap. Un'altra colonna nemica è
segnalata presso Cooper's Gap; i suoi effettivi sconosciuti".
Contemporaneamente vennero inviati anche gli ordini al generale D.H.
Hill con allegati quelli appena scritti per Hindman: "Il generale
Bragg ordina che inviate o conduciate, a seconda del vostro
giudizio, la divisione di Cleburne ad unirsi al generale Hindman
presso Davis's Cross Roads domani mattina. Hindman partirà a
mezzanotte e avrà 21 chilometri da percorrere. Il comandate della
colonna così unita muoverà contro il nemico accampato ai piedi di
Stevens's Gap, stimato tra i 4.000 e i 5.000 uomini. Nel caso
circostanze impreviste impediscano la vostra manovra informate
Hindman. Un distaccamento di cavalleria dovrebbe accompagnare la
vostra colonna. Hindman non ne ha. Aprite le comunicazioni con
Hindman tramite la cavalleria prima di effettuare il
congiungimento".
Il generale
Hindman
Il maggior-generale Thomas Carmichael Hindman era nato il 28 gennaio
1828 a Knoxville, in Tennessee, ma durante la sua gioventù la
famiglia si trasferì in Mississippi. Qui i suoi studi in legge
vennero interrotti quando il giovane decise di arruolarsi volontario
nel 2nd Mississippi Infantry per prendere parte alla guerra contro
il Messico. Come sottotenente Hindman combatté in nessuna
battaglia principale di questo conflitto e una volta ritornato negli
Stati Uniti portò a termine i suoi studi entrando nell'ordine degli
avvocati ma dedicandosi anche alla politica. Nel marzo del 1854 si
trasferì in Arkansas, nella cittadina di Helena dove fece amicizia
con Patrick R. Cleburne. Proprio mentre era in compagnia di Cleburne
subì l'attentato di alcuni Know-Nothings che ferirono entrambi.
Hindman proseguì la sua carriera politica anche in Arkansas e al
momento della crisi del 1860 si rivelò un forte sostenitore della
causa secessionista. Con lo scoppio della guerra divenne colonnello
del 2nd Arkansas Infantry e il 28 settembre 1861 fu nominato
brigadier-generale nell'esercito confederato. Dopo aver preso parte
alle operazioni in Kentucky il generale Hindman fu ferito alla
battaglia di Shiloh nel 1862. Subito dopo lo
scontro, il 14 aprile, fu promosso maggior-generale per poi prendere
il comando del Dipartimento del Trans-Mississippi. Su questo fronte
si creò una certa fama ottenendo dei successi amministrativi ma
finendo con l'essere sostituito. Ciononostante continuò a servire in
Arkansas e il 7 dicembre 1862 guidò le truppe confederate nella
sconfitta strategica di Prairie Grove. Dopo essere stato rimosso il
30 gennaio 1863, servì in funzioni amministrative in Mississippi
fino ad agosto quando fu inviato a prendere il comando di una
divisione del corpo del generale Polk nell'Armata del Tennessee.
Hindman giungeva nell'armata di Bragg con la fama di essere un
ufficiale aggressivo e risoluto, tutto sembrava promettere bene.
Lo stallo del
10 settembre
Hindman iniziò a muoversi all'una di notte del 10 settembre e dopo
aver percorso celermente 21 chilometri, si fermò di colpo a soli 6
chilometri e mezzo dal suo obbiettivo. Erano le 6:00 di mattina
quando il generale inviò un dispaccio a Hill e a Bragg nei quali li
informava di aver sentito voci che una divisione federale si trovava
a Davis's Cross Roads e una a Stevens's Gap e di aver saputo che i
passi sulla Pigeon Mountain erano bloccati (ovvero quelli da dove
sarebbero provenute le forze di Cleburne e dove sarebbe dovuto
passare per ritirarsi su La Fayette in caso di necessità). Pertanto
non essendo sicuro dell'entità delle forze nemiche di fronte a lui e
non avendo ricevuto notizie sull'avanzata della divisione Cleburne
di Hill attraverso i passi aveva deciso di attendere nuovi ordini.
Hindman era diventato estremamente cauto e a meno che Hill non fosse
entrato in azione, la manovra per lui non avrebbe avuto più alcuna
urgenza. Peggio ancora il generale Hill, che il corriere di Bragg
non riusciva a trovare, solo alle 4:30 del mattino ricevette gli
ordini di far avanzare Cleburne in supporto. Hill rispose agli
ordini con una raffica di obiezioni: la divisione di Cleburne era
sparsa per tutti i passi della Pigeon Mountain e La Fayette, per
riaprire il Dug Gap ci sarebbero volute diverse ore e Cleburne
stesso era malato e non in grado scendere in campo. Bragg ricevette
la nota di Hill alle 8:00 mentre Hindman non fu informato che a
mezzogiorno. Bragg decise di assecondare Hill e rimpiazzò pertanto
le sue forze con quelle del generale Buckner (situate a Lee and
Gordon's Mill) che raggiunsero la posizione di Hindman alle 17:00
del 10 settembre,
portando gli effettivi di Hindman a 15.000 uomini circa. Nel frattempo Hill
aveva tentato comunque di mettere in moto le sue truppe per
partecipare alla trappola. Nel primo
pomeriggio informava infatti Bragg che i federali avevano
attraversato McLemore's Cove e che avevano ingaggiato in qualche
scaramuccia i suoi uomini a Dug Gap. Era necessario che Hindman ora
avanzasse alle spalle dei federali mentre Cleburne (che in realtà
non era malato e partecipò a tutte le manovre, non si sa perchè Hill
riferì del contrario quando ricevette gli ordini di muovere) usciva
fuori dal passo. Hindman ricevette queste note solo nel tardo
pomeriggio ma anche con l'arrivo di Buckner continuò a rifiutare di
entrare in azione. Il generale era più propenso a ritirarsi e aveva
schierato le forze a sua disposizione per coprire le vie di fuga. La
causa di questa inattività di Hindman secondo Thomas Connelly è
dovuta al fatto che Bragg non diede ordini chiari e perentori al suo
generale, concedendogli piuttosto ampia libertà d'azione. Il motivo
di questa mancanza di decisione non è chiaro, certo è che Bragg era
ancora confuso circa l'entità delle forze federali a McLemore's Cove
e di quelle più a sud che muovevano su Alpine. Altrettanto certo è
che Hindman sembrava sopraffatto dalle responsabilità e deciso a non
svolgere la manovra.
Quella sera per Bragg le cose si confusero ancora di più. A nord la
retroguardia dell'Armata del Tennessee composta dall'unica divisione
di Polk rimasta, quella del generale Benjamin F. Cheatham, aveva
rischiato di essere accerchiata dal corpo di Crittenden e aveva
quindi dovuto arretrare verso sud in direzione di La Fayette per
coprire la ritirata a Hindman. Ad aumentare la confusione, Hindman e
Hill riferirono a Bragg che secondo le loro stime le forze nordiste
a McLemore's Cove non erano altro che una finta per distrarre i
confederati dal colpo che Thomas e McCook avrebbero sferrato da
Alpine verso La Fayette. In ogni caso rimaneva la splendida
opportunità di intrappolare una forza nemica a McLemore's Cove e
alle 18:00 Bragg invitò Hindman a terminare l'operazione il più
rapidamente possibile. Alle 19:30 invitò nuovamente il generale a
sbrigarsi rassicurandolo circa la grossa dispersione delle forze
nemiche ma ripetendo però lo stesso errore, ovvero concedere a
Hindman completa autonomia. Bragg gli riferì anche dell'avanzata di
Crittenden contro Cheatham ma al contempo gli garantì la
sicurezza delle vie di fuga; ciò potrebbe aver contribuito all'ansia
di Hindman e alla sua attenzione ad assicurarsi vie di fuga
piuttosto che concentrarsi sul nemico.
Alle 20:00,
dopo aver ricevuto le note, Hindman organizzò una riunione con Buckner e i vari comandanti di brigata. Mentre il generale spiegava
ai suoi subordinati che a Stevens's Gap si trovavano altre truppe
nordiste e che Crittenden poteva tagliare la loro ritirata
incalzando Cheatham, decise di scrivere una lettera a Bragg, erano
le 21:00. Nella lettera Hindman prometteva di attaccare all'alba, a meno che qualcosa di imprevisto
fosse accaduto. La lettera conteneva una serie di contraddizioni che
ci fanno capire che Hindman aveva già deciso che qualche imprevisto
avrebbe impedito l'attacco (sosteneva ad
esempio che quella di McLemore's Cove fosse una finta e subito dopo
che se avesse attaccato sarebbe stato travolto da forze nemiche
superiori). La riunione terminò con la votazione dei partecipanti
che decisero di disobbedire agli ordini di Bragg. Alle 22:00 Hindman
inviò una comunicazione per informare Bragg, chiaramente opposta
alla promessa delle 21:00.
Il comandante
dell'armata sudista giunse a La Fayette a mezzanotte. Qui il
generale Martin assicurò a Bragg che i corpi di McCook e Thomas non
erano uniti e non stavano avanzando contro La Fayette. Mentre
riceveva questa buona notizia apparve l'emissario di Hindman, il
maggiore James Nocquet. Il maggiore era un francese che parlava a
mala pena inglese e che nel novembre del 1862 era stato rimosso
dall'incarico di capo ingegnere di Bragg dopo aver dimostrato
incompetenza oltre che un particolare odio per Bragg stesso. Egli
era pure insofferente per la causa confederata (c'è da chiedersi
cosa ci facesse nell'esercito sudista) ed era critico di qualsiasi
autorità confederata e decisione presa da essa. Bragg l'aveva
pertanto trasferito sotto Buckner ed ora riappariva con informazioni
da McLemore's Cove. Hindman lo mandava a dire che l'attacco doveva
essere annullato perchè il movimento federale verso Pigeon Mountain
non era che una finta. Così Thomas Connelly prosegue nel descrivere
l'incontro: "Bragg allora chiamò il generale Martin. Martin obbiettò
che non c'era nulla a sostegno di quanto Nocquet stesse dicendo.
Invece, egli sosteneva, Thomas stava decisamente muovendo verso la
conca e non verso nord da Alpine insieme a McCook. Bragg si infuriò
con il francese, ordinando di riferire solo quelli che erano i
fatti. Nocquet fece marcia indietro rapidamente, e ammise che le
informazioni di Hindman erano basate solo su voci e che non potevano
essere considerate affidabili. Bragg sbottò che questo equivaleva a
nulla. Nessun ordine sarebbe stato cambiato. Bragg inviò
un corriere a Hindman con ordini precisi. Hindman doveva attaccare
non appena vedeva il sole sorgere all'alba dell'11 settembre. Doveva
muovere contro Dug Gap, dove Hill avrebbe attaccato non appena i
cannoni di Hindman fossero stati uditi. Anche Nocquet venne inviato
da Hindman con ordini verbali. Hindman non doveva cambiare i suoi
piani ma doveva eseguire gli ordini ricevuti da Bragg". Dopo
l'incontro Bragg ordinò a Cleburne di ripulire il Dug Gap e tenersi
pronto ad attaccare non appena avesse sentito i cannoni di Hindman.
All'alba il passo e il Catlett's Gap erano sgombri e i confederati
pronti all'assalto. Se il 10 settembre le cose non avevano
funzionato, ora invece tutto era stato predisposto.
Il fallimento
dell'11 settembre
Alle 4:00 dell'11 settembre 1863 Hindman ricevette gli ordini
scritti di Bragg ma preferì attendere l'arrivo di Nocquet che si
presentò solo alle 6:30. Secondo Hindman gli ordini verbali che
questi gli riferì erano discrezionali, cioè Bragg lo autorizzava ad
attaccare se lui lo avesse ritenuto opportuno e fattibile. In realtà sappiamo attraverso
la testimonianza del generale Martin che Bragg disse a Nocquet che
Hindman doveva attaccare a costo di perdere la sua intera divisione.
Probabilmente Hindman usò Nocquet come capro espiatorio dopo la
vicenda dato che questi non poté testimoniare in alcun modo avendo
disertato dopo la battaglia di Chickamauga con 150.000 dollari. Ad
ogni modo nonostante avesse ricevuto già da ore ordini scritti molto
chiari e Nocquet fosse ritornato Hindman, incredibilmente, decise di
non agire per il momento.
Alle 8:00 del mattino il generale Bragg accompagnato da Hill
raggiunse Cleburne a Dug gap. Qui le brigate di S.A.M. Wood e James
Deshler erano pronte ad assaltare i federali di Negley schierati
solo a poche centinaia di metri. A supporto di Hill vi erano poi in
caso di necessità il corpo di riserva del generale Walker e la
divisione di Breckinridge per un totale di 20.000 uomini. Tutti
attendevano con ansia di udire i cannoni di Hindman ma per ore nulla
si riuscì a percepire nell'aria. Intanto a Davis's Cross Roads
affluivano in soccorso di Negley le brigate di John C. Starkweather
e Benjamin F. Scribner della divisione Baird. Che stava facendo
Hindman?
A dimostrare ulteriormente che la storia di Hindman circa gli ordini
verbali di Bragg ricevuti da Nocquet sia solamente una scusa per
giustificare il fallimento che a breve avrebbe avuto luogo, vi è il
fatto che verso le 7:00 il generale iniziò a muovere timidamente
avanti verso Davis's Cross
Roads come ordinato dal suo superiore. Se Bragg gli avesse davvero
concesso la libertà di scegliere se attaccare o ritirarsi, Hindman
avrebbe optato immediatamente per la seconda dato che
dal giorno prima chiedeva autorizzazione per una simile manovra. Obbedendo
malavoglia agli ordini perciò, Hindman iniziò finalmente a muoversi.
I suoi esploratori gli riferirono però che le forze federali a
McLemore's Cove si trovavano ora tutte concentrate tra il crocevia
di Davis e il Dug Gap. Erano facilmente imbottigliabili tra i suoi
uomini e quelli di Hill, inoltre il treno d'ordinanza di Negley
bloccava il Stevens's Gap alle loro spalle. Le condizioni erano
ottime per lanciarsi subito sul nemico e distruggerlo,
un'opportunità del genere raramente sarebbe potuta capitare
nuovamente durante il conflitto. Hindman prese un po' di coraggio ma
avanzò talmente piano che alle 11:00 di mattina aveva coperto solo 2
chilometri e mezzo dei sei necessari a raggiungere Davis's Cross
Roads. In tutto questo tempo aveva impegnato parte del corpo di
Buckner per aprire una via di fuga nel passo di Catlett's Gap e il
resto del forze a confrontare un piccolo picchetto di cavalleria
nordista. A soli 3 chilometri dall'obbiettivo avvenne il crollo
definitivo di Hindman. Un paio di note dal quartier-generale di
Bragg lo informavano che i federali tra Dug Gap e il crocevia Davis
erano tra i 12.000 e i 15.000 e, per rassicurarlo in caso accadesse
l'inevitabile, i passi alle sue spalle erano stati tutti riaperti.
Considerando che egli da solo aveva a disposizione più uomini dei federali e
che in totale i confederati avrebbero scagliato da direzioni opposte
quasi 40.000 uomini contro gli isolati e imbottigliati nordisti, non si capisce di
cosa Hindman avesse timore. Ad ogni modo Hindman temette il peggio e chiamò
a se nuovamente i suoi ufficiali concludendo di ritirarsi verso il
Catlett's Gap. L'avanzata venne fermata e un corriere fu inviato per
chiedere a Bragg l'autorizzazione a ripiegare. Alle 16:00 giunse
finalmente sul posto il colonnello Taylor Beatty dello staff di
Bragg con un altro chiaro messaggio: "L'attacco ordinato all'alba
deve essere compiuto subito o sarà troppo tardi". Poco dopo essersi
rassegnato ad attaccare, alle 17:00 circa, Hindman ricevette notizia che i federali,
avendo percepito il disastro, erano in fuga verso Stevens's Gap.
Hindman allora si mosse all'inseguimento, inutile dire però che il
tentativo tardivo fu vano. Quando poco prima del tramonto il rombo
dei cannoni di Hindman fu udito da Cleburne, questi avanzò trovando di fronte a lui
nient'altro che una via completamente libera. Al
Davis's Cross Roads un furioso Bragg attendeva l'arrivo di Hindman
che una volta giunto sul posto assieme a Buckner fu accolto da un
comandante d'armata colmo di rabbia. Un'intera divisione federale
poteva essere distrutta e invece stava ora ripiegando
tranquillamente verso la salvezza.
Conclusioni
A Dug Gap gli errori di Rosecrans offrirono a Bragg un'opportunità
incredibile per sferrare un colpo micidiale al nemico. Sono rari i
casi in cui durante la guerra civile uno dei due schieramenti ebbe
serie possibilità di annientare completamente una grossa porzione
dell'armata nemica. L'11 settembre i confederati avrebbero potuto
distruggere quasi due divisioni dell'Armata del Cumberland, sarebbe
stato un colpo tremendo e un clamoroso esempio di strategia
militare. Bragg sfruttando poi le linee interne a sua disposizione, dopo
aver sconfitto Thomas avrebbe potuto riversare la sua armata contro
ogni singola ala di Rosecrans e spazzarla via una alla volta. Il
generale William B. Bate dopo la guerra arrivò a dichiarare in una
conversazione con Bragg che "la campagna immediatamente precedente
ai movimenti di Mclemore's Cove e che avrebbero dovuto essere la sua
culminazione, fu uno se non il migliore schema militare della
guerra".
Il grave fallimento di Dug Gap come al solito non è imputabile ad un
solo responsabile e gli storici non sono concordi su chi debba
essere giudicato colpevole. Lo storico Thomas Connelly, che sebbene
sia tra i primi ad avere rivalutato la figura di Braxton Bragg, non
esonera il comandate d'armata sudista dal mancato trionfo. Connelly sostiene
infatti che Bragg fu troppo indeciso e concesse troppa fiducia ad
alcuni subordinati, in particolare a coloro che avevano appena
raggiunto l'Armata del Tennessee. In effetti Bragg fu molto
titubante e confuso per l'intera campagna di Chickamauga ma dobbiamo
concedergli che gran parte dei problemi furono causati dalla sua
cavalleria che non fu in grado di fornire adeguate informazioni
sugli spostamenti e le posizioni dei corpi nordisti. Inoltre la sua
salute, sebbene stesse migliorando, continuava ad affliggere le sue
capacità decisionali e influenzava notevolmente la sua sicurezza e
aggressività. Per correttezza è però necessario sottolineare che
questi suoi repentini cambi di umore, perdita di sicurezza e
aggressività furono un elemento costante in tutte le sue campagne,
così come anche la pessima abitudine di concedere prima molta
autonomia ai suoi subordinati (anche a quelli che in passato si
erano esplicitamente insubordinati) per poi impartire ordini secchi
e infine cedere nuovamente le responsabilità. E Connelly critica
proprio la scelta di affidare a Hindman, nuovo arrivato nell'armata
e non ancora testato, il delicato compito di condurre questa vitale
operazione su un terreno a lui del tutto sconosciuto. Oltretutto
Bragg, sempre secondo lo storico, diede troppa autonomia fino alla
fine dell'operazione ad Hindman senza dargli ordini precisi. Qui
forse lo storico si esagera un po' dato che nella notte tra il
10 e l'11 settembre inviò ordini scritti ben chiari. Sicuramente
sbagliò a continuare ad inviare ordini verbali e a fornire
informazioni circa gli spostamenti di Crittenden che potrebbero aver
innervosito un già teso Hindman anche se tutto ciò che comunicò lo
fece per motivare il suo subordinato a muovere rapidamente e
rassicurarlo sulla sicurezza delle vie di ritirata. L'errore più
grave probabilmente fu invece quello di concedere troppo tempo ad
Hindman e a non recarsi personalmente sul posto per lanciare
l'attacco, dopotutto erano due giorni che Hindman perdeva tempo e il
luogo non era così difficile da raggiungere dal suo quartier-generale a La Fayette.
Hindman da parte sua può essere giustificato nell'essersi trovato a
comandare truppe nuove guidate da ufficiali che non conosceva in un
fronte che per lui rappresentava una novità. La celerità con cui si
mosse il 10 settembre ci fa però capire che se avesse voluto avrebbe
potuto svolgere il compito assegnatogli ma una volta appreso che le
cose non stavano andando esattamente come pianificato perse ogni
interesse nel portare a compimento la trappola. Nonostante gli
vennero forniti i rinforzi richiesti e nonostante la divisione di
Cleburne, che dopo un primo momento riprese parte alla manovra, non
prese più seriamente in considerazione l'ipotesi di attaccare. Come
accadde in altri episodi della guerra ma con altri personaggi,
Hindman cominciò a cercare scuse in qualsiasi direzione per far
abortire l'attacco inventandosi potenziali scenari del tutto
irreali. Il suo caso fu un chiaro esempio di incompetenza ed
insubordinazione e questa impressione è condivisa da molti di coloro
che presero parte alle drammatiche operazioni di quei giorni. Il
colonnello Taylor Beatty dello staff di Bragg scrisse infatti che
"obbedienza tempestiva era tutto ciò che era necessario per
assicurarci il successo... Non avremmo potuto avere migliore
opportunità e forse mai ne avremo un'altra così". Sempre dallo staff
di Bragg il colonnello George W. Brent fece rapporto nei giorni
seguenti che nell'armata erano diffuse rimostranze nei confronti di
Hindman per il suo ritardo nell'attaccare mentre il generale Arthur
Manigault scrisse che "L'opportunità per il generale Hindman di
distinguersi e sferrare un terribile colpo era favorevole
all'estremo, ma egli non era all'altezza del lavoro, essendo ben
oltre le sue capacità come generale. Se ci fosse stato l'uomo giusto
a guidarci, ho pochi dubbi che uno dei più brillanti successi
sarebbe stato ottenuto". Nonostante Bragg chiese una corte marziale
per giudicare il comportamento di Hindman a Dug Gap, a fine mese
fece cadere le accuse.
Anche il tenente-generale D.H. Hill deve condividere con gli altri
la responsabilità del fallimento, prevalentemente per la condotta
del 10 settembre. Eccetto che per la questione dell'aver ricevuto
tardi gli ordini, una volta venuto a conoscenza della manovra fece
subito avere a Bragg una lista di motivi per cui il suo intervento
non era possibile, inventandosi anche la storia che Cleburne era
malato. In realtà è probabile che Hill fosse sotto pressione per la
responsabilità che la sua posizione imponeva e che sempre incerto
dell'entità delle truppe federali oltre la Pigeon Mountain abbia
agito in modo estremamente prudente. Egli era fermamente convinto
che le forze davanti a lui fossero superiori ma anche che si
trattasse di una finta e che la reale minaccia sarebbe comparsa da
sud verso La Fayette. E' anche plausibile che Hill, sempre pronto a
criticare l'operato degli altri e con un carattere a volte
ingestibile, avesse fatto suoi alcuni preconcetti rispetto alle
capacità di Bragg che circolavano nell'Armata del Tennessee. In
particolare il comando che aveva ereditato era quello del generale
Hardee, un forte sostenitore della fazione anti-Bragg e che tra i
suoi adepti aveva proprio il generale Cleburne. Questi a sua volta
era un caro amico di Hindman, il che rende altamente probabile che
l'atteggiamento dei generali coinvolti nell'operazione fosse
piuttosto scettico a prescindere da qualsiasi considerazione sugli
ordini di Bragg.
Infine una piccola parte di responsabilità va attribuita anche al
generale Buckner che sebbene avesse meno anzianità di Hindman (e per
questo il primo mantenne il comando della manovra) comandava pur sempre un
corpo nell'Armata del Tennessee e invece di restare ad osservare
passivamente le scelte di Hindman avrebbe potuto collaborare in modo
attivo per la buona riuscita del piano.
In molti quell'11 settembre si chiesero se mai un'altra opportunità
del genere sarebbe capitata all'Armata del Tennessee. Incredibilmente il giorno dopo Bragg realizzò di poter colpire
duramente l'isolato corpo di Crittenden che fronteggiava la
retroguardia di Polk. Ancora una volta però l'insubordinazione e
l'incompetenza di Polk fecero perdere ai confederati ore preziose e
la lentezza con cui le truppe di Hindman e Walker si recarono sul
posto permise all'armata dell'Unione di salvarsi un'altra volta nel
giro di pochi giorni. Queste occasioni irripetibili vennero gettate
al vento da generali incompetenti e insubordinati. Quello di Dug
Gap, o Davis's Cross Roads, fu un copione già visto nell'Armata del
Tennessee, un atto di insubordinazione compiuto da ufficiali
incompetenti, più interessati a beghe personali e alla propria
reputazione.
Fonti
Official Records of the War of the Rebellion, Vol. XXX, Part 2
Judith Lee Hallock - Braxton Bragg and Confederate Defeat. Volume II
Thomas L. Connelly - Autumn of Glory. The Army of Tennessee
1862-1865
Steven E. Woodworth - Jefferson Davis and His Generals. The Failure
of Confederate Command in the West
Peter Cozzens - This Terrible Sound. The battle of Chickamauga
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