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•Da Dalton a Cassville
Testo dell'utente del forum "forrest"

Pubblicato il 05/03/2010

Introduzione
Lo storico Albert Castel sostiene che l'Armata del Tennessee di Joseph E. Johnston, se mai ebbe la possibilità di battere Sherman, fu all'inizio della Campagna, quando l'Armata era ancora numericamente forte, il morale era alto, dal punto di vista strategico esistevano ampi margini per la manovra, e dal punto di vista tattico il terreno si prestava alla difesa e al contrattacco. La possibilità di sconfiggere Sherman, quindi, la ebbe solo Johnston, ma non la sfruttò al meglio. Cito testualmente Castel: "Johnston avrebbe potuto, se non sconfiggere Sherman, almeno ritardarlo ed indebolirlo, così da tenere Atlanta almeno fino alle elezioni presidenziali dell'autunno seguente. Viceversa, non riuscì affatto a indebolire il suo avversario, contrariamente a quanto avrebbe poi scritto nelle sue Memorie. Anzi, fu l'Armata del Tennesse a subire, in termini percentuali, perdite superiori a quelle del nemico, che giunse alle porte di Atlanta più forte che mai. In Johnston la prudenza pesava più dell'audacia sul piatto della bilancia delle virtù militari; egli soffriva di difetti di mentalità e di carattere che lo rendevano un perdente predestinato contro un avversario che godeva della superiorità numerica, e che non avesse commesso errori madornali. Ciò di cui l'Armata del Tennessee avrebbe avuto bisogno, nella primavera-estate del 1864, sarebbe stato R.E. Lee (coi suoi subordinati) ma purtroppo Lee era necessario in Virginia." Hood, quindi, secondo Castel ereditò tutt'altro che un'Armata intatta, ma anzi si trovò ad affrontare una situazione disperata, e probabilmente già irrimediabile. Ciò nonostante fece il possibile per compiere la missione affidatagli dal Presidente Davis, e cioè tenere Atlanta. Con spirito indomabile prese l'iniziativa con attacchi audaci e geniali, che spiazzarono Sherman, e che fallirono per l'incapacità, la disobbedienza, o peggio il tradimento, dei suoi comandanti di Corpo e di Divisione (in particolare Hardee e Cheatham, sulle rive del Peachtree Creek, e S.D.Lee a Ezra Church), per non parlare della malasorte che si accanì contro i confederati, in maniera quasi sovrannaturale, nella battaglia di Bald Hill. Falliti questi tre tentativi, l'evacuazione di Atlanta divenne solo una questione di tempo, visto che Atlanta traeva tutti i suoi rifornimenti da un'unica ferrovia, la "Macon & Western R.R." e una volta che Sherman l'avesse tagliata, intercettandone i binari a Sud di Atlanta, la capitale della Giorgia sarebbe divenuta intenibile. E qui veniamo alla fanfaronata del "Vecchio Joe" ,che nelle sue memorie afferma che lui la ferrovia sarebbe riuscito a tenerla(e con essa Atlanta) "indefinitamente", e restando strettamente sulla difensiva, allestendo una catena di capisaldi a Sud della città; cedo di nuovo la parola direttamente ad Albert Castel: "Molti gli hanno creduto, (tra questi il Professor Luraghi,n.d.r.) ma non avevano nessun motivo di farlo. Sherman era disposto a scendere a sud fino a Griffin per tagliare la ferrovia; Johnston avrebbe dovuto estendere la propria linea difensiva 80 km a sud di Atlanta. Ebbene, nemmeno Lee, la primavera seguente, riuscì a tenere Richmond quando fu costretto ad allungare le sue linee oltre i 50 km." I detrattori di Hood hanno fondato in gran parte le loro critiche sull'errato presupposto che Hood non capì che l'obiettivo di Sherman fosse la ferrovia: in realtà, e Castel lo dimostra documenti alla mano, Hood capì subito lo scopo della manovra aggirante di Sherman verso sud; quello che non sapeva, nè avrebbe potuto saperlo, era esattamente in quale punto e con quali forze Sherman avrebbe colpito. Hood non era affatto lo sciocco di cui si é favoleggiato per un secolo e mezzo. Ormai costretto ad evacuare la città, riuscì a salvare ciò che restava della sua Armata con una brillantissima ritirata, agevolata, va detto, dall'incredibile lentezza e passività di Sherman. E qui si passa a parlare del terzo grande (e sopravvalutato) protagonista di quella fatale Campagna. Albert Castel nell'introduzione al suo libro "Decision in the West" scrive riguardo a Sherman che: "Complessivamente il ritratto che questo libro fornisce di Sherman é negativo; Il primo ad esserne sorpreso sono stato io; quando iniziai il mio lavoro, condividevo l'opinione generale che Sherman fosse stato secondo solo a Grant tra i Generali unionisti, e pensavo che la Campagna di Atlanta fosse stata la principale causa della sua eccellente reputazione. Solo quando le mie ricerche mi fecero conoscere meglio quello che fece, o meglio, quello che mancò di fare durante la Campagna, cominciai a cambiare parere. Infine, pur riconoscendo i suoi pregi, e dandogli il giusto credito quando lo merita, ho dovuto concludere che soffriva di gravi difetti come comandante, e questi difetti si manifestarono spesso lungo la strada verso Atlanta. Le prove sulle quali questo verdetto si basa saranno esposte nelle pagine seguenti".

La trappola di Dalton
Il veccho Joe inaugurò la Campagna di Atlanta con un errore imperdonabile; lasciò completamente sguarnito lo Snake Creek Gap, e presidiò solamente con due deboli reggimenti (250 uomini in tutto, praticamente l'equivalente di tre compagnie) Dug Gap; ebbe il tempo di rafforzare quest'ultimo valico prima che fosse troppo tardi grazie all'eroismo di quei rudi fanti dell'Arkansas, che si batterono come gli spartani alle Termopili, trattenendo un Corpo d'Armata nordista fino all'arrivo dei rinforzi. Ma a Snake Creek Gap, incredibilmente, McPherson e la sua Armata del Tennessee nordista non trovarono assolutamente nessuno; eppure le caratteristiche fisiche del passo, una strettissima gola che si snodava per 6 Km tra ripide pareti rocciose, avrebbero consentito anche ad una forza molto esigua di presidiarlo con successo. Ma il vecchio Joe questo passo non lo considerò proprio. Buon per lui che McPherson si mostrò prudente fino alla pavidità, fermandosi alle porte di Resaca senza prenderla d'assalto; disponeva di 20000 uomini, e di fronte aveva solo 4000 sudisti! Se il comandante nordista avesse avuto un po' più d'audacia, Johnston si sarebbe vista la ritirata verso Atlanta tagliata irrimediabilmente. Grazie ai pasticci di McPherson e Sherman, Johnston riuscì a ripiegare a sud dell'Oostanaula, ma fu comunque costretto ad abbandonare la forte posizione di Dalton, e ad iniziare la triste serie di ritirate che l'avrebbero portato alle porte di Atlanta (e all'inglorioso esonero.) Il leggendario Generale Cleburne espresse il suo stupore per il colossale errore di Snake Creek Gap al Capo di Stato Maggiore di Johnston, il Generale William Mackall. Costui gli rispose che il vecchio Joe aveva dato ordine che il passo fosse presidiato, ma venne disobbedito. Il professor Luraghi, sempre molto indulgente nei confronti di Johnston, da l'impressione di prendere per buona questa giustificazione. Albert Castel, a mio avviso giustamente, si chiede perchè, stando così le cose, Johnston non abbia mai fatto il nome del colpevole, nè nel suo rapporto ufficiale, nè nelle memorie scritte dopo la guerra. Cito Castel: "Certamente egli non esitò mai ad incolpare gli altri, facendo nomi e cognomi, ogni volta che la sua abilità come Generale era messa in discussione. La verità è che Johnston fu totalmente sorpreso dalla manovra nordista a Snake Creek Gap: egli sperava che Sherman lo avrebbe attaccato frontalmente a Dalton, dandogli la possibilità di indebolire l'Armata nemica con una battaglia difensiva, per poi lanciare una controffensiva in Tennessee. Solo quando fu troppo tardi aprì gli occhi sul pericolo mortale rappresentato da un aggiramento avente come mèta Resaca, e fu fortunato (più di quanto avrebbe meritato) se la trappola non si chiuse." E questo fu il primo degli errori di Johnston. Dopo la brutta figura di Snake Creek Gap, e dopo l'aspra ma inconcludente battaglia di Resaca, Johnston traversò l'Oostanaula, per gentile concessione di Sherman, che non si curò affatto di disturbarlo, nonostante i ponti fossero a tiro della sua artiglieria e avrebbe potuto distruggerli in mezz'ora. A questo punto il vecchio Joe decise di ritirarsi fino ad Adairsville, e lì dare battaglia. Ma una volta arrivato presso questa località si accorse che il terreno non si prestava ad una battaglia difensiva; incredibilmente, pare che la geografia della Georgia gli fosse del tutto ignota. Decise così di ritirarsi ulteriormente e dare battaglia presso Cassville, tendendo a Sherman una trappola magistrale.

Il tentativo di Cassville
Johnston, resosi conto di non poter dare battaglia presso Adairsville, come aveva progettato in un primo momento, perchè il terreno non era favorevole alla difesa, aveva deciso di ritirarsi verso Cassville, attirando il nemico in una trappola. Scrive Albert Castel: "Johnston indica la cartina: oltre alla strada per Cassville, un'altra strada, che corre parallela alla ferrovia (la Western & Atlantic R.R.,n.d.r.), si dirige da Adairsville verso Kingston, 11 km a ovest di Cassville. Il Corpo di Hardee e la maggior parte della cavalleria si ritireranno lungo questa strada, mentre Hood e Polk si ritireranno verso Cassville. Sherman senza dubbio dividerà la sua Armata, pensa il vecchio Joe, mandandone una metà verso Kingston e l'altra verso Cassville. Hardee, una volta raggiunta Kingston, piegherà ad est e raggiungerà Hood e Polk a Cassville. Poi i 3 Corpi riuniti attaccheranno la metà dell'Armata nemica in marcia sulla strada Adairsville-Cassville e la schiacceranno prima che l'altra metà possa correre in suo aiuto." Il piano del vecchio Joe sembra funzionare; il 18 Maggio la sua intera Armata, eccetto una Brigata della Div. Cleburne e qualche reparto di cavalleria, lasciati a fare da esca a Kingston, é schierato dietro il Two Run Creek, 1 miglio a nord di Cassville. In quel momento l'Armata del Tennessee conta tra 70.000 e 74.000 uomini; si tratta dell'esercito più numeroso che la Confederazione riuscì mai a radunare sul fronte occidentale, in 4 anni di guerra. Hood è schierato sulla destra, Polk al centro, a cavallo della strada proveniente da Adairsville, Hardee sulla sinistra, a coprire la strada proveniente da Kingston. Sherman pare sia caduto nel tranello. Secondo gli scouts, tre Corpi nordisti stanno marciando verso Kingston, e altri tre verso Cassville. Proprio come aveva sperato il vecchio Joe. In realtà, sulla strada Adairsville-Cassville stanno marciando solo 2 Corpi; meglio ancora, per i Confederati, che progettano di attaccare proprio quest'ultima colonna. Cedo ora definitivamente la parola ad Albert Castel, per il resoconto degli eventi successivi: "Nonostante la promettente situazione, Johnston rimane come sempre cauto ed evasivo. La sera del 18 Maggio ha luogo un consiglio di guerra presso il suo Q.G., durante il quale Hood, Hardee e Polk sollecitano tutti quanti che l'Armata avanzi quella notte stessa, e attacchi la colonna nemica in marcia da Adairsville a Cassville. (Per essere precisi, la richiesta venne avanzata da Hood, e sostenuta da Hardee e Polk.n.d.r.) Ma Johnston non risponde né sì né no, non presenta alcun piano alternativo nè da ordini per l'indomani a parte promettere che l'Armata darà battaglia. A quanto pare ritiene meglio consentire ai Federali di avanzare ancora verso la trappola che gli ha teso, anzichè attaccarli subito." .... "Il mattino dopo, Hood , Hardee e Polk si recano nuovamente presso il Q.G. di Johnston, per sollecitare di nuovo l'esecuzione del piano proposto la sera prima da Hood. Ma prima che possano farlo, arriva la notizia che la fanteria nemica sta spingendo indietro i picchetti di cavalleria sudista sulla Adairsville Road, di fronte alla posizione di Polk. Subito i quattro Generali cavalcano a destra della posizione di Polk, vicino a dove é accampato il Corpo di Hood. Qui Hood chiede di nuovo il permesso a Johnston di avanzare risalendo una strada di campagna circa un miglio ad est della Adairsville Road e di attaccare il fianco sinistro della colonna nemica, che i Confederati erroneamente ritengono sia il 4° Corpo del Gen.Howard (si trattava invece del 20° Corpo del Gen. Hooker.n.d.r.)Johnston risponde che Hood lo può fare, "se vuole". Hood quindi parte subito per mettere in marcia le proprie truppe, e Johnston da a Polk e Hardee i seguenti ordini: Polk continuerà a coprire la strada proveniente da Adairsville, preparandosi ad attaccare quando Hood attaccherà; Hardee continuerà a sorvegliare la strada proveniente da Kingston, e a coprire il fianco sinistro di Polk. Poi, convinto che i suoi subordinati abbiano capito cosa devono fare, Johnston ritorna al proprio Q.G. in attesa degli eventi. Hood cavalca alla testa delle sue truppe attraversando un campo finché raggiunge la strada di campagna che ha menzionato a Johnston. La strada corre verso Nord fino al villaggio di Sallacoa, che in quel momento é in possesso di un'imprecisata aliquota di cavalleria confederata. Nessun nemico in vista. Tutto sta andando bene, e Hood ha tutti i motivi per credere che presto sferrerà un colpo devastante contro gli Yankees." "Ma poi, alle ore 10.30, il Col.Taylor Beatty, dello Stato Maggiore di Hood, richiama l'attenzione verso "una linea scura" in lontananza, sulla destra. Hood guarda e scorge una forza nemica che ritiene essere cavalleria, sulla Canton Road, ad est di Cassville e alle spalle del suo Corpo. Le avanguardie della Div. Hindman impegnano i Federali, che rispondono con fucili e cannoni, "facendo un certo danno", secondo il Gen. Manigault. Ordinando a tutti i suoi reparti di fermarsi, Hood invia il Maggiore John Hamilton del suo Stato Maggiore ad informare Johnston della presenza nemica sulla Canton Road. Poco dopo la partenza di Hamilton, arriva al galoppo il Gen. Mackall, che é stato inviato da Johnston dopo aver appreso da Hardee che una numerosa forza unionista sta avanzando contro di lui da ovest.(da Kingston,n.d.r.) Mackall informa Hood della situazione sul fronte di Hardee e trasmette le istruzioni di Johnston di non allontanarsi dalla destra di Polk, e se vuole attaccare i Federali in marcia lungo la strada di Adairsville, lo faccia "prontamente e con forza." Hood risponde che anche lui é minacciato da una forza nemica che é comparsa all'improvviso sulla Canton Road, e che, di conseguenza, deve ritirarsi per non esser preso alle spalle. Poco dopo, Hood si ritira verso la Canton Road, a cavallo della quale schiera la la Div. Hindman, fronte ad est. Il Gen. Mackall, prima di andarsene, decide di aspettare di vedere dove Hood schiererà il suo Corpo, e manda un corriere ad informare Johnston della ritirata di Hood, e del suo motivo. Il corriere consegna il messaggio al Tenente Mackall (il cugino del Gen.Mackall n.d.r.), che lo trasmette a Johnston. "Non può essere!" esclama Johnston, che afferma che la Brigata Armstrong ha riferito che nessun reparto nemico è presente sulla Canton Road. Procurandosi una cartina, Johnston la esamina, poi brontola. "In questo caso, il Gen.Hood deve ritirarsi subito." In quel momento il Gen. Mackall sopraggiunge e conferma che Hood lo ha già fatto. Johnston poi convoca i suoi Comandanti di Corpo; dopo una breve discussione, ordina che l'Armata si ritiri verso una nuova posizione lungo una cresta 800 yards a sud-est di Cassville. Per i Confederati, l'avanzata si é trasformata in ritirata, l'attacco in difesa. Chi sono i Federali presenti sulla Canton Road, e perchè sono lì? Si tratta delle Divisioni di cavalleria dei Generali McCook e Stoneman. Entrambe stanno tentando di eseguire gli ordini di Sherman di interrompere la ferrovia tra Cassville Station e il fiume Etowah, e poi attaccare le salmerie sudiste che Sherman ritiene si stiano ritirando lungo quella strada. McCook e Stoneman non si aspettavano d'incontrare l'Armata di Johnston ad est di Cassville, più di quanto Johnston s'aspettasse di vederli apparire alle spalle del suo fianco destro. (Castel scrive "fianco sinistro", ma evidentemente si tratta di un lapsus n.d.r.) Capitando dove e quando capitarono, essi involontariamente hanno salvato la colonna nordista in marcia lungo la Adairsville Road da un dannoso se non devastante attacco. E' il più prezioso servizio che sarà svolto dalla cavalleria di Sherman nell'intera Campagna di Atlanta." La descrizione fornita nel testo riguardo il consiglio di guerra tenuto la sera del 18 Maggio (quello in cui Hood sollecitò Johnston ad attaccare subito con una marcia notturna n.d.r.) fondamentalmente segue, così come il successivo resoconto del "Cassville Affair", la versione fornita da Hood nel suo rapporto ufficiale e poi nelle sue Memorie, e rifiuta in gran parte la versione fornita da Johnston nel suo rapporto e nei suoi scritti post-bellici. Hood non é necessariamente più affidabile di Johnston, ma quando parla di quanto successe a Cassville, la sua testimonianza é implicitamente ed esplicitamente supportata da altri, mentre l'unico supporto alle affermazioni di Johnston giunge dal "diario" del Tenente Mackall, come pubblicato negli O.R. Richard McMurry, nell'articolo intitolato: "Il Diario di Mackall ed i suoi retroscena", pubblicato sulla rivista "Civil War History", n°20, annata 1974, dimostrò che questo documento é apòcrifo, essendo stato architettato molto tempo dopo la fine della guerra su istigazione di Johnston, allo scopo di screditare Hood." E ancora: "Thomas Connelly, nel suo libro "Autunno di gloria", alle pagine 347-348, pur criticando Johnston, giudica la versione di Hood falsa. Quando scrisse questo libro, tuttavia, non sapeva che il "diario" del Tenente Mackall era apòcrifo, ed evidentemente non aveva avuto accesso al diario del Col. Beatty (colui che per primo scorse le forze unioniste sulla Canton Road n.d.r.). Vale anche la pena notare che il Generale Mackall (cugino del tenente omonimo,n.d.r.), in una lettera alla moglie scritta il 21 Maggio 1864 (3 giorni soltanto dopo gli eventi in questione n.d.r.) si limitò ad affermare che "non abbiamo potuto attaccare" i Federali il 19 Maggio, e non disse nulla contro Hood." La testimonianza di Hood, oltre che dal Col. Beatty, é supportata dal Maggiore Austin, che comandava gli sharpshooters della Div. Hindman, i quali presero contatto con la cavalleria di McCook e Stoneman, subendo perdite non indifferenti ad opera di quel nemico che secondo Johnston era inesistente.
Come abbiamo visto, Johnston non diede a Hood nessun ordine di attaccare, nè la sera del 18 nè la mattina del 19. Fu Invece Hood a proporre due volte l'attacco, e a chiedere il permesso di effettuarlo; la prima volta, Johnston si rifiutò di concederlo, la seconda concesse a Hood il permesso di attuare il suo piano, se proprio insisteva ("if you desire", furono le sue parole), non certo un ordine perentorio. In seguito Hood informò Johnston di essersi ritirato, tramite il Gen. Mackall, il quale non si era recato da Hood per chiedere il motivo del mancato attacco, ma per avvisarlo di non allontanarsi dalla destra di Polk, una frase molto ambigua. La cavalleria nordista sulla Canton Road non stava eseguendo una semplice ricognizione (compito solitamente riservato a piccoli reparti, un reggimento o al più una Brigata) ma aveva il compito di attaccare le salmerie nemiche, ed era forte di due Divisioni, con tanto di artiglieria. Johnston, a quanto pare, negò la presenza di queste divisioni nordiste, definendo il rapporto di Hood "untrue". Però, misteriosamente, decise ugualmente di ritirarsi; perchè, se riteneva che sulla Canton Road non ci fosse alcun nemico, e pensava che Hood avesse le travéggole? Ma il nocciolo della questione è un altro, e lo fa giustamente notare Richard McMurry nel suo libro "Atlanta: last chance for the Confederacy"; perchè il piano di Johnston funzionasse, sarebbe stato necessario attaccare la notte tra il 18 e il 19, quando l'Armata di Johnston era già riunita presso Cassville, mentre la colonna nemica in marcia verso Kingston non aveva ancora raggiunto tale località, e non avrebbe dunque fatto in tempo ad andare in soccorso dei 2 Corpi federali in marcia lungo la Adairsville-Cassville Road. Il giorno dopo, se anche non fosse comparsa l'inattesa cavalleria di McCook e Stoneman sulla Canton Road, il piano confederato sarebbe fallito ugualmente, perchè l'Armata del Cumberland aveva intanto raggiunto Kingston, aveva deviato ad est verso Cassville, e già stava entrando in contatto con il Corpo di Hardee. E a quel punto, era l'Armata del Tennessee (conf.) che era destinata ad essere presa tra due fuochi, se non si fosse immediatamente ritirata. Con la comparsa della cavalleria nordista sulla Canton Road, poi, avrebbe rischiato di venire attaccata simultaneamente di fronte, sul fianco sinistro e alle spalle. Ragion per cui, la grande occasione venne gettata al vento la notte prima, quando Johnston si rifiutò di dare retta ai suoi tre Comandanti di Corpo, e rimase fermo anziché marciare immediatamente incontro al nemico, quando era ancora diviso. La ritirata da Cassville divenne inevitabile, ed ecco come Albert Castel descrive gli avvenimenti in questione. "A metà del pomeriggio del 19 Maggio Johnston ha stabilito la sua nuova linea; tracciata sotto la sua personale direzione, essa é lunga circa 3 miglia (5 km), e scende con traiettoria obliqua da Nord-Est a Sud-Ovest, con Hood a destra, Polk al centro, e Hardee a sinistra, a coprire Cassville Station. Eccetto per l'estrema sinistra, essa corre interamente lungo una cresta alta 140 piedi (42 mt) che domina una vallata boscosa aldilà della quale si trova Cassville (vedere mappa n°2). Il pendìo occidentale di questa cresta é dolce e relativamente sgombro da alberi e cespugli; fornisce un buon campo di tiro. Contro un attacco della fanteria nemica sarebbe un'eccellente posizione difensiva. Ma non, secondo il Generale Francis Shoup, Comandante dell'Artiglieria di Johnston, contro un assalto di fanteria preceduto e sostenuto da un bombardamento d'artiglieria. Cavalcando lungo la linea a fianco di Johnston, Shoup fa notare che il settore occupato dalla Div. French é esposto a un eventuale fuoco d'infilata proveniente da una cresta circa un miglio a Nord-Est. Johnston ci pensa un po' su, poi risponde a Shoup che i cannoni federali saranno troppo lontani per fare danni seri, ma anche se li facessero, i soldati di French potrebbero ripararsi nelle traverse (trincee scavate ad angolo retto con quella principale) oppure ritirarsi più indietro, dove sarebbero al sicuro e al tempo stesso sarebbero in grado di rioccupare le trincee appena l'artiglieria nemica avrebbe alzato il tiro, cosa che dovrà fare per forza per non colpire la propria fanteria lanciata all'attacco. Poi, avendo così deciso, Johnston prosegue la sua ispezione." ... "Verso le 17.30 Sherman, arrivato sul posto, ordina un bombardamento contro la cresta tenuta dai Confederati. Fino al calar del buio, più di 40 cannoni martellano i sudisti, in breve mettono a tacere i pochi cannoni che tentano di replicare. Particolarmente efficace è il fuoco incrociato della Batteria B, Pennsylvania Light Artillery, piazzata su una cresta a sud-Ovest di Cassville, e di una sezione della Batteria C, 1° Ohio Light Artillery, piazzata in cima ad una collina vicino al Collegio Femminile appena a nord della città. Inoltre, una delle batterie della Div. Cox é in grado di sparare contro la linea confederata da Nord-Est, così prendendola d'infilata. L'ammonimento di Shoup riguardo la vulnerabilità della Div. French si dimostra del tutto giustificato. Due delle batterie della Div. French perdono diversi uomini e cavalli prima ancora di aver slegato i cannoni, e quando rispondono al fuoco, salve di palle piene provenienti dai cannoni nordisti piazzati vicini al Collegio Femminile le mettono subito a tacere. Nelle trincee i fanti si incollano al terreno. Nè le cose vanno meglio nelle posizioni arretrate, dove Johnston pensava che i soldati di French avrebbero potuto aspettare, al sicuro, che il bombardamento sarebbe cessato; nella Brigata Sears, piazzata di riserva (dietro a French n.d.r.) il Reggimento del Capitano William Chambers, da solo, riporta 5 feriti, e lo stesso Generale Claudius Sears viene ferito al piede. Allarmato dalla tempesta di artiglieria che sta spazzando la sua posizione, Polk invia prima uno e poi un altro dei suoi ufficiali di Stato Maggiore a vedere come stanno andando le cose. Entrambi riferiscono che la posizione é intenibile. Poco dopo Hood, che sta cavalcando lungo la linea col suo Stato Maggiore, finisce anch'egli sotto un bombardamento che, secondo il gen. Manigault, "fa a pezzi" una batteria. Di conseguenza, Hood non perde tempo nel rispondere ad una richiesta di Polk di recarsi presso la Mckelvey House, una capanna di legno 1 miglio a sud di Cassville, dove il vescovo ha stabilito il proprio Q.G. Qui incontratisi, i 2 Generali si trovano d'accordo nel ritenere le loro posizioni intenibili, e che é necessario informare della cosa Johnston, a cui Polk ha chiesto di raggiungerli presso la McKelvey House. Verso le ore 21, Johnston entra nella capanna, in compagnia di French. Polk lo informa che, se il mattino seguente le batterie nemiche ricominceranno a sparare, non riuscirà a tenere la posizione più di un'ora. Hood, quanto a lui, afferma che potrà resistere al massimo 2 ore. A sostegno di queste affermazioni il Capitano Walter Morris, Comandante del Genio del Corpo di Polk, indica uno schizzo che ha disegnato durante una ricognizione e spiega che il settore occupato da French é sottoposto ad un fuoco d'infilata, e non può essere difeso; che sia Polk sia Hood sono esposti a fuoco ficcante, perché i cannoni nemici sono più in alto rispetto a loro; che, come conseguenza, sarebbe inutile scavare traverse o cercare riparo dietro la cresta; e che, a causa della sua posizione, l'artiglieria nordista potrà bombardare i confederati finché la fanteria lanciata all'attacco avrà raggiunto "una linea molto vicina alla cima della cresta" occupata da Polk. French, interpellato da Johnston, conferma le parole del Capitano Morris, dicendo che l'estrema destra del suo settore, che sporge in avanti, é effettivamente sottoposta ad un fuoco d'infilata (dopo la guerra French cambierà versione). Nonostante queste forti argomentazioni, Johnston per un po' rifiuta l'idea di una ritirata. Quanto sarebbe imbarazzante ritirarsi così presto, dopo aver annunciato all'Armata che quel giorno l'avrebbe guidata in battaglia! (Castel fa riferimento all'Ordine del Giorno letto alle truppe il mattino del 19 Maggio: dopo una serie di fanfaronate il proclama si concludeva con la frase: "Pienamente fiducioso nella condotta degli Ufficiali e nel coraggio delle truppe,vi guiderò in battaglia!"n.d.r.) E quanto dev'essere imbarazzante sentirsi dire che la linea che lui stesso ha tracciato é indifendibile! Pare così irremovibile che French, quando lascia la riunione, é convinto che l'Armata resterà dove si trova. Hood e Polk, tuttavia, insistono che le loro posizioni sono fatalmente esposte. Ma, aggiunge Hood, se una battaglia dovrà proprio essere combattuta l'indomani, dovrebbe assumere la forma di un'offensiva da cominciarsi attaccando il fianco sinistro nordista, così da eliminare i cannoni che prendono d'infilata la linea confederata. Polk, pur avendo la sensazione che ormai sia tardi per lanciare un attacco di qualsiasi tipo, si dice d'accordo con Hood. Alla fine, dopo più di un'ora di discussione, Johnston decide di ordinare la ritirata immediata a Sud del fiume Etowah."