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•Il mancato contrattacco di Lee
Testo dell'utente del forum forrest

La sera della battaglia di Sharpsburg, Lee, tra lo stupore dei suoi Generali, aveva deciso di non ritirarsi, avendo uno scopo ben preciso: sfondare l'indomani l'ala destra nemica, nel settore compreso tra la riva orientale del Potomac e l'Hagerstown Pike, e dirigersi poi verso nord ovest, nella zona di Hagerstown, al confine tra il Maryland e la Pennsylvania. Quando Lee aveva intrapreso la Campagna e aveva attraversato il Potòmac, il suo piano era proprio quello di attirare l'Armata nemica lassù, e dare battaglia tra Hagerstown e Chambersburg. Una serie di circostanze lo avevano costretto a tornare precipitosamente verso est, dando (o meglio, accettando) battaglia dapprima a South Mountain e poi a Sharpsburg. La mattina del 18 settembre, quindi, Lee rivelò a Jackson il suo piano, chiedendogli di ammassare 50 cannoni tra il fiume e l'Hagerstown Pike, e di bombardare le linee nemiche, preparando il terreno per lo sfondamento della fanteria. Jackson, proprio come avrebbe fatto Longstreet a Gettysburg 10 mesi dopo, espresse la sua sfiducia circa il successo dell'operazione. Convinse Lee a chiedere il parere di un artigliere. Ecco come Joseph Harsh descrive quanto seguì.
"Il Comandante confederato tornò al proprio Q.G. e convocò S.D. Lee. All'arrivo dell'artigliere, il Gen. disse semplicemente: "Col. Lee, recatevi dal Gen. Jackson e ditegli che vi ho mandato io. "Stupito, l'artigliere chiese: "Devo portare con me le mie batterie?"-"No" rispose il Generale "ditegli solo che vi ho detto di andare da lui, e lui vi dirà di cosa ha bisogno." Jackson si mostrò ugualmente misterioso. "Col. Lee" disse "desidero che facciate una cavalcata insieme a me". "Accompagnati da un aiutante, i 2 cavalcarono fino ai piedi di Nicodemus Hill, poi smontarono da cavallo e salirono a piedi in cima. La collina era cosparsa di rottami di carri e cassoni, e di cadaveri di uomini e di cavalli, macabra vestigia della feroce battaglia del giorno prima. Continuando coi suoi modi enigmatici, Jackson disse: "Colonnello, prendete il binocolo ed esaminate con cura la linea di battaglia federale. "S.D. Lee scrutò l'orizzonte. Vide uno scoraggiante numero di batterie piazzate e pronte a far fuoco, sostenute da dense masse di fanteria. Le forze che stava osservando erano il 6° corpo al completo più la divisione Couch del 4°, e l'artiglieria riunita del 1°, del 2°, del 6° e del 12° Corpo. "Generale" disse infine S.D. Lee "é una posizione fortissima, e il nemico é molto numeroso." -"Sì" disse Jackson. Poi il colloquio prese una piega pericolosa. "Voglio che prendiate 50 cannoni e spazziate via l'ala destra federale. Siete in grado di farlo? "Tanto sbalordito da non trovare le parole per rispondere, Lee tornò a scrutare col binocolo la posizione nemica. Contò più di 50 cannoni, e con uno stato d'animo depresso si rese conto che il suo compito sarebbe stato impossibile. Dopo una lunga pausa ebbe luogo questo straordinario scambio di battute, almeno come lo ricordò S.D. Lee 34 anni dopo.
"Generale," disse S.D. Lee cercando di eludere la precisa domanda di Jackson "dove troverò 50 cannoni?" - "Quanti ne avete?" rispose Jackson.-"  Me ne sono rimasti 12 dei 30 che il mio Battaglione aveva ieri." - "Ve ne fornirò qualcuno, e il Gen. Lee ve ne fornirà qualcun'altro." - "Devo andare a radunarli?" chiese Lee. - "Non ancora. Col. Lee, potete spazzare via l'ala destra nemica con 50 cannoni?" - "Generale" replicò Lee "sembrate più intento a chiedermi un'opinione tecnica da artigliere, che a mandarmi a radunare i cannoni e farmi tentare." - "Sì, Sir. Voglio un vostro parere chiaro e netto, o sì o no." Lee scrutò ancora col binocolo, anche se sapeva da tempo la risposta che avrebbe dovuto dare. Dopo un bel po', mentre Jackson non aveva mai smesso di fissarlo, disse infine: "Generale, non si può sfondare con 50 cannoni e la fanteria che vi è rimasta." Jackson non aggiunse altro; i 2 scesero dalla collina, rimontarono a cavallo, e si avviarono verso le retrovie. Il colonnello ebbe la sensazione di aver fallito una sorta di esame, e la mortificazione s'impadronì di lui al pensiero che magari l'incarico sarebbe stato affidato a un altro ufficiale. Si voltò verso Jackson e gli chiese che gli fosse permesso di tentare. Ma Jackson fugò le sue preoccupazioni, rassicurandolo che il suo coraggio (di Lee) non era in discussione. Jacson poi congedò il Colonnello e gli disse di tornare dal Generale Lee e riferirgli nei minimi dettagli quanto era accaduto. S.D. Lee tornò da R.E. Lee e riferì tutto ciò che aveva visto e tutto ciò che era stato detto. Raccontò che Jackson lo aveva costretto a dare un parere tecnico riguardo le possibilità dell'attacco. Quando affermò che riteneva che esso sarebbe fallito, gli parve di vedere un'ombra calare sul viso del Generale. Il colloquio finì, e con esso finì ogni speranza di R.E. Lee di evitare la ritirata in Virginia."