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La campagna di Mobile
Testo di
Claudio Auditore

Pubblicato il 08/11/2010

Premessa
La città e il porto di Mobile furono di vitale importanza per la Confederazione; il porto ovviamente con il commercio operato dalle navi dei violatori di blocco, portava alla Nazione sudista preziosi carichi di materiale; la città di Mobile proteggeva l’ingresso all’Alabama centrale dove nella zona di Selma esisteva una delle poche zone”industriali” dell’intero Sud. Nell’agosto 1864 la battaglia navale nella baia, terminata con la sconfitta della squadra navale sudista e la presa dei forti all’ingresso del porto, chiuse purtroppo per la Confederazione, il commercio in quel porto. Non si conosce precisamente che impatto ebbe la cessazione del flusso di merci attraverso il porto di Mobile, ma sicuramente il colpo fu notevole. La squadra navale ritirata a ridosso della città di Mobile e le fortificazioni intorno alla stessa, costituivano ancora un formidabile ostacolo alle avanzanti forze federali. Il generale Canby nel 1864 non aveva forze sufficienti per un attacco terrestre e nessuna divisione poteva essere spostata da altri fronti; da parte navale, la flotta dell’ammiraglio Farragut non poteva operare senza un supporto da terra, così nessun serio tentativo fu compiuto per prendere la città, a parte qualche raid o diversivo. Sul fronte opposto, neppure il generale confederato Maury si preoccupava di un’eventuale minaccia via terra, ma questo stato durò fino alla prima metà del dicembre 1864, perché dopo arrivò la notizia della sconfitta, e della quasi distruzione, dell’Armata del Tennessee: le cose cambiarono, ora Maury sapeva che Canby avrebbe ricevuto rinforzi.

I piani nordisti per la cattura di Mobile
Il generale Grant alleggerito dalla minaccia confederata in Tennessee, intendeva muovere verso Mobile con le forze combinate di Canby e della cavalleria del generale Wilson, le operazioni dovevano avvenire in contemporanea con il movimento di Sherman nelle Caroline. Grant inviò pesanti rinforzi che avrebbero portato le forze di Canby a circa 50.000 uomini. Fu deciso di attaccare dalla sponda orientale della baia, per evitare le fortificazioni intorno alla città, ma in questo modo i federali si sarebbero trovati di fronte due bastioni quali i forti Spanish e Blakely. Questi volendo, avrebbero potuti essere aggirati con un largo movimento, ma se fossero rimasti in mani confederate durante l’attacco, i forti sarebbero stati una costante minaccia alle retrovie e alle linee di comunicazione unioniste; bisognava metterli a tacere! Grant intendeva cominciare la campagna nel gennaio 1865.

I sudisti pensano alla difesa
A Mobile Maury, che come detto si aspettava un attaccò federale, cominciò già nel tardo dicembre ad organizzare la difesa e a chiedere rinforzi, era deciso a tenere la città a tutti i costi nonostante la grande disparità di uomini rispetto al nemico. Lee avvisò il comandante di Settore di Maury, il generale Taylor, di evacuare la città se non si poteva battere il nemico, ma anche che lasciava la difesa interamente al giudizio personale di Taylor, anche il presidente Davis concordava con l’importanza di tenere la città. Maury ricevette alcuni rinforzi soprattutto dall’Armata del Tennessee, la divisione French e moltissimi artiglieri rimasti senza cannoni poterono guarnire le numerose batterie e ridotte delle difese. La brigata Holtzclaw sostituì la brigata Baker. A marzo raggiunse la cifra di 9000 uomini neanche un quinto del suo avversario, nonostante la disparità di forze, all’inizio del movimento di Canby, il generale Taylor scrisse al generale Lee di essere pronto a ricevere qualunque attacco del nemico verso Mobile. Oltre agli uomini raggruppati in ed intorno alla città, Taylor intendeva inviare a Mobile, per la sua difesa anche il corpo di cavalleria del generale Forrest appena questi avesse sventato il pericolo dei raid nemici in Alabama centrale e settentrionale. L’intenzione sfumò perché quando finalmente i cavalleggeri riuscirono a sganciarsi dall’Alabama centrale, Canby, aveva investito le difese terrestri, così il corpo fu tenuto vicino a Meridian.

Comincia la campagna
Come detto i federali dovevano muoversi a gennaio, ma nonostante un arrabbiatissimo Grant, il generale Canby per vari motivi fra i quali il cattivo tempo, non si mosse fino a marzo; il 20 le forze sotto F. Steele si mossero verso Pollard operando una finta, facendo credere di minacciare Montgomery.; il 25 le forze direttamente sotto Canby si mossero verso i forti. Appena avuto conferma che il nemico era in movimento, i generali Taylor e Maury ordinarono misure straordinarie per il particolare momento. Il colonnello Taylor, comandante in città, emanò alcune circolari che invitavano tutti gli uomini validi a raggiungere le unità di difesa locale oppure sarebbero stati espulsi da Mobile. Nessuno poteva più muoversi da e verso la città senza permessi speciali. Anche i neri furono coinvolti nella difesa cittadina: almeno una compagnia di neri liberi fu formata (ma probabilmente erano molte di più), ricordo che da pochi giorni i neri potevano essere arruolati nell’esercito e numerosi volontari si presentarono, le compagnie di Mobile furono fra le prime a essere reclutate. Gli schiavi fra i 18 ed i 45 anni invece furono registrati, per ordine del sindaco, in modo da poterli rintracciare se necessario, per lavori utili alla difesa. Il comando della sponda orientale della baia era nelle mani del generale Liddell, questi il 20 marzo, informò il comando che i federali erano sbarcati a Fish River e necessitava di rinforzi per i due forti se sperava di arginare l’avanzata nemica, Maury spedì tutta la fanteria che aveva a disposizione attraverso la baia, con delle imbarcazioni, la notte tra il 20 ed il 21. Credendo di avere di fronte solo le avanguardie di Canby, Liddell decise di dare battaglia prima che tutto l’esercito nemico fosse sul posto, il 26 marzo schierò i suoi uomini lungo il D’Olive Creek a sud di Spanish Fort, ma i federali erano più numerosi di quello che si aspettava e l’attacco non venne effettuato, inoltre scoprì che le truppe di Canby stavano facendo anche un movimento aggirante in direzione di Fort Blakely. Ritirò la maggior parte delle truppe verso Blakely e ordinò al generale Gibson di assumere il comando di Fort Spanish.

L’assalto e la difesa di Spanish Fort
Gibson per tenere la sua linea, il forte e le opere fortificate intorno ad esso, aveva sua disposizione la brigata di riserve dell’Alabama, del generale Thomas, la propria brigata di veterani della Louisiana e 360 artiglieri che maneggiavano 6 cannoni pesanti, 14 cannoni da campagna e 12 mortai sparpagliati fra le difese. In totale 1810 uomini e 32 cannoni. Occupate le fortificazioni Gibson fece una ispezione, rendendosi conto che i suoi uomini erano attesi da un immenso lavoro di pala, piccone e ascia. Le difese furono rafforzate e dietro di loro furono costruiti magazzini, ospedali e quartieri per gli uomini, a prova di bomba. I federali però avanzavano e non volevano dare certo tempo a Gibson di organizzarsi, quindi il generale per concedere tempo prezioso ai suoi uomini, decise un attacco ai picchetti avversari. Agli ordini del tenente colonnello Robert Lindsay, 550 uomini, quasi tutti della brigata di Gibson, la mattina del 27 attaccarono ricacciando indietro gli uomini avanzati del nemico. Lindsay non appena vide che la principale forza del nemico si stava schierando in linea di battaglia tornò sui suoi passi. Le perdite di entrambi gli schieramenti furono leggere, ma Gibson era riuscito nel suo intento: aveva ritardato di ore l’avanzata del nemico. Solo nel pomeriggio i federali tornarono nelle postazioni tenute al mattino, gli schermagliatori confederati che avevano attrezzi per scavare si trincerarono nelle posizioni avanzate, ma quelli che non ne avevano dovettero tornare nella linea principale di trincee alle proprie spalle. Al crepuscolo comunque i Federali avevano investito completamente il forte. Le perdite confederate della giornata furono di 5 morti e 44 feriti. Non solo i veterani furono impegnati negli scontri, c’erano anche i ragazzini della riserva dell’Alabama che si comportarono bene. Durante la notte Gibson fece uscire dal forte cavalli e carri e chiese a Maury munizioni per fucili e cannoni insieme a whiskey e tabacco; a Liddell chiese attrezzi da trincea e di potere tenere con se la brigata di riserve, che Liddell voleva inviare Fort Blakely, questi acconsentì temporaneamente. I giorni 28 e 29 passarono senza scontri particolari, ma i federali eressero alcune batterie e avanzarono la loro linea di schermaglia, generalmente questa era circa a 1000 metri dalla principale trincea confederata, ma in alcuni punti i più avanzati nordisti erano a solo 250 metri circa. L’artiglieria confederata fu superiore in questi giorni, ma gli artiglieri dovettero essere protetti dal fuoco dei cecchini, così i genieri costruirono delle protezioni su ogni strombatura. Maury visitò il forte il 28 e decise che questo doveva essere rafforzato, ordinò a Liddell di cambiare il reggimento delle riserve, con uno di veterani della brigata Holtzclaw e inviò un distaccamento di Sharpshooter a Gibson. Il 30 marzo passò fra scambi di cannonate e di colpi dei cecchini, ma i federali spinsero i picchetti avanti in alcuni punti fino a 45 metri dalle trincee. Il tiro federale si concentrò sulle batterie Huger e Tracy, le quali avevano aggiunto il loro fuoco a quello delle ridotte intorno al forte. Intanto anche sulla sponda nord della baia Minette, i federali avevano costruito una batteria pesante al duplice scopo di bombardare i due forti ed interrompere le comunicazioni navali fra Mobile e le batterie Huger e Tracy. Maury visitò nuovamente il forte il 30 e si decise a mandare rinforzi, durante la notte tra il 30 e il 31 due vapori spostarono la brigata Ector del Texas, sotto il colonnello Julius Andrews e la brigata dell’Alabama Holtzclaw al forte, rilevarono i ragazzi della brigata di riserva Thomas. Gibson assegnò le due brigate al comando di Holtzclaw e fece della divisione l’ala sinistra. I cecchini federali divennero sempre più efficaci e il 31 marzo oltre a parecchi soldati, ne fece le spese il comandante dell’artiglieria di Maury e comandante le batterie della baia, il colonnello William Burnett che insieme a Gibson stava effettuando una ricognizione alle linee del nemico. Gibson richiese 400 “schermi Beauregard” per proteggere i propri sharpshooter. Questi schermi consistevano di strombature di legno coperte da sacchetti di sabbia, che erano stati ideati dal generale Beauregard a Charleston. Quindi ordinò un bombardamento delle forze nemiche più vicine che si trovavano a circa 130 metri da loro inoltre chiese dei volontari per una sortita notturna sempre contro le linee federali più avanzate. Un capitano, un tenente e 15 uomini, si offrirono per la missione, velocemente arrivarono ai ripari dei fucilieri nemici appena dopo l’oscurità, catturarono un ufficiale e 21 soldati e costrinsero gli altri a una frettolosa ritirata senza subire neanche una perdita. Ricevettero formali ringraziamenti dal generale Maury in persona. La vita per gli uomini della guarnigione diventava sempre più dura mentre i giorni passavano. I soldati provavano pericolo e sconforto in ogni istante, i duelli di artiglieria erano continui pezzi e schegge di tronchi cadevano di continuo sulla testa ferendo e paralizzando i difensori, squadre di cecchini tenevano costantemente sotto tiro i confederati che durante il giorno per muoversi, potevano solo strisciare nelle zone scoperte, unica nota positiva il cibo, che tra la sussistenza militare e le volontarie offerte di cibo della popolazione di Mobile era più che a sufficienza, ma nonostante questo il morale era basso. Gibson richiamò gli ufficiali ad incoraggiare continuamente gli uomini, lo stesso generale esponendosi al fuoco fece frequenti visite ai soldati nelle trincee. Disse agli uomini di stare più al coperto possibile e di mantenere costante vigilanza, ma soprattutto di risparmiare i colpi, al giorno 5 aprile i difensori avevano sparato 54.000 proiettili. L’assedio del forte fu principalmente un duello di artiglieria e i soldati subirono il bombardamento da parte del nemico. Il 4 aprile fu una delle giornate peggiori e i cittadini di Mobile potevano sentire il terreno vibrare sotto i loro piedi. La ridotta numero 3, era tenuta dalla 5a compagnia del famoso battaglione di artiglieria Washington della Louisiana, essa subì il maggior numero di colpi nemici, il cannone più pesante venne distrutto ed il parapetto fu spianato. Maury offrì ai louisianiani il cambio con una unità fresca, ma il capitano Slocomb dopo avere parlato con i suoi uomini, ringrazio il generale, ma disse che sarebbero rimasti nella ridotta fino alla fine. La pressione sul forte aumentava soprattutto sul fianco sinistro, un leggero sollievo fu dato quando arrivarono i colpi di una batteria prelevata dal Blakely e dai cannoni della squadra navale confederata del commodoro Farrand. Alcuni picchetti navali aiutarono Gibson a guardare il suo fianco. Il 7 aprile gli avanzanti federali erano ormai sulla principale linea sudista, gli artiglieri quasi non potevano più usare i loro pezzi perché su di loro l’artiglieria federale concentrava tutto il fuoco. Gibson notò che i cuochi e tutto il personale non combattente di colore, avevano dei momenti d’inattività durante la giornata, così ordinò loro inizialmente di erigere nuove difese, poi di dare il cambio agli sfiniti soldati confederati, rinnovò la richiesta per granate a mano, genieri mine e altri lavoranti. Le munizioni cominciavano a scarseggiare e ordinò alla linea principale di arrestare il fuoco, tranne i cecchini in posizione avanzata. La notte fra il sette e l’otto arrivarono degli howitzer, alcune granate e degli schiavi. Il giorno 8 fu quello decisivo, entrambi i comandanti all’insaputa l’uno dell’altro intendevano iniziare un bombardamento, ma quello confederato era inteso a saggiare la forza nemica, mentre quello federale era inteso come l’attacco decisivo, anche la fanteria federale era pronta, se le condizioni diventavano favorevoli. Cominciarono a sparare i cannoni sudisti, ma poco dopo cominciarono quelli nordisti con un’intensità tale che ridussero al silenzio in breve tempo l’artiglieria meridionale. Per i soldati della guarnigione diventò un inferno, nemmeno i ripari erano più utili, in particolare i colpi dei mortai provocavano notevoli devastazioni. Il fumo della moschetteria e delle cannonate divenne così denso che la confusione regnava sovrana. Al calare della sera l’ottavo reggimento dell’Iowa avanzò contro i texani sulla sinistra di Gibson respingendoli indietro, ma un reparto del 14° Texas caricò i nemici fino a quando il loro alfiere cadde, a quel punto tutta la brigata si ritirò. La brigata Holtzclaw cominciò allora a trovarsi in difficoltà, e d’accordo con Maury, Gibson ordinò di abbandonare la linea piuttosto che rischiare di trovarsi sena via di fuga, lentamente e con alcuni reparti a coprire la ritirata il forte e tutte le difese furono abbandonate. Radunati tutti sulla spiaggia, le brigate di fanteria, gli artiglieri, i negri e i malati, il generale Maury con i genieri aveva preparato l’evacuazione. In silenzio gli uomini s’imbarcarono sui vapori che li portarono a Mobile. Le perdite subite da Gibson furono di circa 90 morti, 400 feriti, 250 dispersi e 330 catturati. I federali persero circa 50 morti, 580 feriti, 30 dispersi.

L’assalto e la difesa di Fort Blakely
Mentre l’armata di Canby stava assediando Spanish Fort, il generale Liddell preparava le forze per la difesa di Fort Blakely in previsione di un imminente attacco, mandò degli scout in direzione di Pollard (dove Canby operò la finta iniziale) per osservare le mosse del generale Steele. Le forze di Liddell consistevano all’inizio della brigata di veterani dell’Alabama Holtzclaw e di una piccola forza di artiglieria, dal 24 marzo anche della divisione French dell’Armata del Tennessee, ora sotto il generale Cockrell, composta da tre brigate. Con il proseguimento dell’assedio allo Spanish Fort, il generale dovette inviare le brigate Holtzclaw ed Ector in aiuto ma ricevette la brigata Thomas. Il primo aprile il 1° reggimento di artiglieria del Mississippi raggiunse il forte, armato di fucili, e si unì ai difensori dando una forza di circa 3700 uomini per guarnire le difese. La linea era lunga circa 2700 metri consisteva di nove lunette connesse fra loro da fossati per i fucilieri. Fossati avanzati, e mine terrestri proteggevano il terreno di fronte alle difese. Le truppe erano così distribuite: la brigata Sears del Mississippi al comando del colonnello Thomas Adaire sulla sinistra, la brigata Cockrell del Missouri al comando del colonnello James McCown al centro, la brigata Thomas di riserve dell’Alabama sulla destra, ma gli uomini non bastavano a coprire tutta la linea e lo spazio fra un soldato e l’altro arrivava in alcuni punti fino a 10 passi.
Le avanguardie di Steele raggiunsero le vicinanze del Forte la mattina del 1° aprile, e si scontrarono con un avamposto di Liddell 6 km a nord di Blakely. La guarnigione era composta da una compagnia di mississippiani che fu quasi completamente catturata i resti della compagnia rientrarono nelle trincee tallonati dai cavalleggeri unionisti. Anche una compagnia di missouriani era in avanscoperta e il loro fuoco più quello delle batterie delle difese scoraggiarono infine gli inseguitori. Liddell pensando a un attacco durante la giornata chiese a Maury 150 fucili per essere assegnati agli artiglieri che non erano armati, poi ordinò a Cockrell di piazzare alcuni uomini della brigata del Missouri nei fossati davanti a loro, i missouriani godevano di ottima fama ed erano la migliore scelta che si potesse fare. Liddell inoltre informò Thomas dell’importanza di tenere la posizione fino alla fine e di riuscire a infondere questo concetto ai ragazzi insieme con la determinazione a non arrendersi. I federali non attaccarono quel giorno ma Liddell chiese di riavere indietro la brigata prestata a Spanish Fort, la risposta fu negativa, i texani erano utili per le difese di quel posto. La mattina del 2, i picchetti confederati tentarono di contendere l’avanzata dei picchetti nemici, fino a quando la divisione Hawkins formata da truppe di colore, si schierò in linea di battaglia con una pesante forza di schermagliatori avanti ad essa. A quel punto i confederati si ritirarono nella principale linea difensiva. I federali inseguirono fino a che furono investiti dai colpi di fucile e dai colpi di artiglieria a quel punto si fermarono e cominciarono a scavare. Qualche ora dopo anche la divisione Steele prese posizione sul fianco sinistro di Hawkins e si trincerò anch’essa. A questo punto Liddell chiese tutta l’artiglieria leggera che poteva e alcuni mortai per proteggere il fianco sinistro, chiese anche la collaborazione della marina. La corazzata CSS Huntsville non poteva alzare molto i cannoni per arrivare al nemico, mentre la cannoniera CSS Morgan poteva colpire il fianco federale, ancora una volta l’attacco nemico non avvenne. Il 3 aprile altre due divisioni (provenienti da Spanish Fort) raggiunsero le divisioni già presenti, l’investimento del forte era completato. Fino al giorno 8 gli unionisti si avvicinarono stringendo sempre più le maglie intorno alle difese e costruirono molte batterie. Gli uomini di Liddell mantenevano un costante fuoco sugli avversari, ed anche i marinai della squadra navale facevano il loro dovere, le corazzate CSS Nashville, CSS Huntsville e la cannoniera CSS Morgan aggiunsero il loro fuoco a quello dell’esercito, il generale unionista Steele scrisse che il fuoco fu devastante e a farne le spese fu in particolare la divisione Hawkins sul fianco destro federale. L’artiglieria federale invece non era riuscita fino a quel momento a fare dei seri danni alle difese. Per illuminare l’area intorno alle difese, i confederati usarono palle di fuoco sparate con i mortai riuscendo a essere notevolmente efficaci anche di notte sia con i fucili sia con i cannoni. Liddell nel frattempo ebbe in rinforzo anche tre cannoni pesanti dalla città, ma non riuscì a montarli in tempo da poterli usare. L’assedio di Fort Blakely non fu intenso come quello di Spanish Fort, le due parti facevano occasionali attacchi ai posti avanzati del nemico senza nessun successo importante, ci fu gloria anche per i ragazzi alabamiani di Thomas, il 7 aprile i federali attaccarono le postazioni dei ragazzi-soldati, ma questi non si scomposero e ricacciarono il nemico. Poco dopo l’una del giorno 8 aprile, il 2° reggimento giovani riserve dell’Alabama caricò i picchetti e penetrò le linee nemiche per una cinquantina di metri, ma poi il fuoco nemico divenne troppo intenso e il reggimento dovette ritirarsi lasciando sul campo 15 morti e 22 feriti. I soldati quando non combattevano usavano zappe pale e picconi per rafforzare le difese, gli uomini erano stremati e Liddell richiese un centinaio di lavoranti negri per occuparsi dei lavori del genio. Le condizioni dei soldati al Blakely erano simili a quelle di Spanish, ma qui non avevano i ripari a prova di bomba di Spanish Fort, e gli uomini vivevano letteralmente in buchi scavati nel terreno o in piccole grotte presenti ed erano notevolmente esposti sia agli elementi sia al fuoco nemico. In queste condizioni i tiratori scelti confederati erano particolarmente esposti al fuoco dei cecchini federali, le testimonianze in proposito sono numerosissime. Il giorno 8 (quello della capitolazione di Spanish Fort), cominciò un pesante bombardamento a Fort Blakely, anche la marina fu oggetto dell’attacco: dei pesanti parrott nascosti si occuparono della squadra navale che fu costretta a ritirarsi sul Tensas River. Quella sera per dare modo di evacuare Spanish Fort cominciò un bombardamento al nemico, utilizzando per l’illuminazione il metodo collaudato delle palle di fuoco sparate con i mortai. Inoltre in questo modo Liddell voleva saggiare le intenzioni del nemico. Il 9 mattina, i nordisti rinnovarono il pesante bombardamento (pur non procurando danni), in preparazione dell’assalto. Liddell comunicò agli uomini di stare all’erta. In seguito alla presa di Spanish Fort, Canby cominciò a spostare le truppe verso Blakely e così ordinò a Steele di attaccare alle linee di Liddell. Tutte e quattro le divisioni federali, più di 16000 uomini, alle 17 e 30 avanzarono contemporaneamente ricacciando gli avanti nemici e investendo l’intera linea confederata, ben poco poteva fare la sottile linea grigia lunga quasi tre Km, contro le avanzanti divisioni unioniste. Fu una disfatta, 3700 soldati catturati, tutti e tre brigadieri prigionieri di guerra, solo qualche centinaio di difensori riuscì a sottrarsi alla cattura raggiungendo a nuoto le navi della flotta. Le perdite federali subite furono di 116 morti, 655 feriti e 4 dispersi. Maury aveva pensato di evacuare il forte la notte del 9, come la sera dell’otto aveva evacuato Spanish Fort, riteneva che il Blakely avrebbe potuto reggere un altro giorno. Immediatamente dopo la guerra Liddell dichiarò che avrebbe potuto respingere l’attacco nemico se le truppe ritirate dallo Spanish fossero state dirottate al Blakely e unite alle sue.

Le batterie Huger e Tracy
La caduta dei due forti lasciò solo le piccole guarnigioni delle batterie Huger e Tracy a rallentare l’avanzata federale attraverso i fiumi fino all’area davanti Mobile. La batteria Huger era al comando del maggiore W. Marks ed era tenuta da 200 uomini facenti parte delle compagnie B e K del 22° reggimento di artiglieria della Louisiana e della compagnia C del 1° reggimento di artiglieria del Mississippi, i lavori contavano 11 cannoni. La batteria Tracy era al comando del capitano A. A. Plattsmier ed era tenuta da 120 uomini facenti parte delle compagnie G, H e I del 22° reggimento di artiglieria della Louisiana, i lavori contavano 5 cannoni. Entrambe le batterie erano al comando del tenente colonnello John A. Brown fino al 3 aprile, quindi richiamato al comando fu sostituito dal maggiore Marks. Il ruolo delle due batterie fu quello si supportare i due forti sotto assedio, ma per risparmiare le preziose munizioni, Maury ordinò il 'cessate il fuoco'. Così dal 31 marzo all’otto aprile subirono il bombardamento di una batteria nemica dalla baia e ogni tanto subivano colpi anche dalla marina avversaria senza poter rispondere. Il nemico faceva pochi danni e gli uomini chiudevano i parapetti con sacchi di sabbia. Il 9 aprile, il colonnello Patton del 22° Louisiana prese 4 delle sue compagnie da Spanish Fort e assunse il comando delle due batterie. Fu ordinato loro di tenere i forti e di prevenire il nemico da interferire con l’evacuazione di Mobile, finalmente le due difese ottennero il permesso di usare i cannoni. Mantennero un costante fuoco sugli unionisti fra il 9 e l’undici aprile, il loro tiro era particolarmente preciso. Infine fatto il lavoro, Maury mandò un suo ufficiale di stato maggiore recante l’ordine di abbandonare le batterie la notte fra l’undici e il dodici. Inchiodati i cannoni, gli uomini s’imbarcarono sui vapori che li trassero in salvo.

L’evacuazione di Mobile
Maury aveva già pianificato la possibilità di un assedio appena Spanish Fort fu investito. Il 30 marzo aveva già dichiarato la città sotto assedio. Ogni persona sospetta poteva essere arrestata, Taylor emanò ordini che proibivano ai non combattenti di visitare la città senza permesso dal suo QG, ma revocò quest’ordinanza dopo 5 giorni. Il comandante di Mobile chiuse i saloon e tutti i posti, dove si poteva bere. Quindi i militari cominciarono a radunare tutto il cotone presente in città per distruggerlo in caso di evacuazione. Furono recuperati tutti i carri pesanti per portare le balle di cotone a Nord della città. Le perdite dei due principali Forti causarono la perdita di metà dei suoi effettivi, ma le perdite costarono di più in termini di artiglieria, armi e munizioni. La sconfitta di Forrest in Alabama centrale cancellò le ultime speranze di poter ricevere aiuti da quest’ultimo. In un telegramma a Taylor, Maury affermò di non poter tenere la città nemmeno un giorno in caso di attacco. La città aveva solo artiglieri a difenderla e le battute brigate di fanteria di Spanish Fort. Maury anni dopo affermò che se i federali avessero attaccato direttamente la città anziché i forti, forse con tutte le divisione schierate nelle difese cittadine, avrebbe potuto respingere il nemico. Il 10 mattina, la città fu agitata dal suono di allarme delle campane, il suono doveva anche mobilitare le unità di difesa locale per partecipare all’evacuazione. Maury aveva 18 vapori, truppe regolari e guardie cittadine che cominciarono a caricare i magazzini di artiglieria e sussistenza. I carri che avevano trasportato il cotone furono usati per portare il materiale fino all’imbarco. Anche alcuni carri ferroviari furono riempiti, Tranne una piccola forza tenuta come retroguardia, anche le truppe partirono quel giorno. Tutti i malati e i feriti che potevano muoversi furono evacuati, quelli che erano impossibilitati furono posti negli ospedali cittadini. L’evacuazione continuò per tutta la giornata dell’undici, gli ufficiali e gli uomini rimasti si preparavano a distruggere l’artiglieria e le munizioni che non potevano essere portate via. Una confusione generale, come si può immaginare, regnava in città. Le batterie furono rese inutilizzabili e le guarnigioni nelle batterie della baia, fra le altre da citare la batteria Gladden, furono fatte evacuare. Mobile fu abbandonata con una grande riluttanza e nonostante il morale a terra, gli uomini si comportarono bene. Il commodoro Farrand, comandante la squadra navale, liberatosi delle navi ridotte in pessimo stato, rimase con una piccola flotta che contava della corazzata CSS Nashville, delle cannoniere CSS Morgan e CSS Baltic i vapori CSS Black Diamond e CSS Southern Republic e di quattro ex violatori di blocco. L’intenzione di Farrand era di andare su per il fiume Alabama fino alla stazione navale di Selma, ma saputo che questa città era caduta in mano nemica, decise di andare su per il fiume Tombigbee dove erano presenti delle mine marine così da prevenire l’inseguimento del nemico. Il generale Maury lasciò la città la mattina del 12 aprile con la retroguardia la quale era formata prevalentemente dalla brigata Gibson al comando del Tenente colonnello Lindsay. Maury lasciò indietro il generale Gibson con il 12° reggimento di cavalleria del Mississippi del Tenente colonnello Spence ed una batteria di artiglieria. Questa piccola forza lasciò mobile alle 11.00 del mattino e diede fuoco alle balle di cotone accatastate a nord della città. Appena la cavalleria se ne fu andata, molti cittadini uscirono fuori dalle case a cercare di salvare più cotone possibile. L’ufficiale della sussistenza di Maury distribuì alcune scorte ai poveri della città. Il caos era indescrivibile dopo la partenza dell’esercito, e solo alcuni cittadini armati e la guardia civica riportarono una parvenza di ordine in città. I federali intanto si avvicinavano, il generale Granger al comando di due divisioni, fu ordinato da Canby ad attraversare la baia e occupare la città. Alle 10.30 del mattino mezzora prima che i confederati abbandonassero Mobile, i settentrionali sbarcarono a 8 km a sud della città. Granger inviò un dispaccio al sindaco domandando la resa incondizionata, a mezzogiorno il sindaco informò che i soldati confederati avevano lasciato la città e che formalmente la arrendeva ai federali. Un reggimento occupò Mobile il pomeriggio, ora la bandiera a stelle e strisce sventolava in città. Poco dopo il tramonto però alcuni scout confederati fecero un rapido raid catturando parecchi federali, allora Granger inviò un’intera brigata a occupare le difese meridionali.

Conclusione
La campagna operata da Canby pur partendo in ritardo fu ben condotta e molto rapida, cominciata il 20 marzo, terminò il 12 aprile, le perdite subite furono relativamente ridotte e il ritardo iniziale alla fine risultò decisivo perché consentì al generale Wilson di tenere Forrest alla larga. Da parte confederata, essi fecero tutto quello che era nelle loro possibilità contro un nemico che era effettivamente troppo superiore numericamente, non si tratta del classico luogo comune che vede il confederato sempre in inferiorità numerica, ma in questo caso la differenza di forze era ragguardevole. Canby per il momento non aveva intenzione di muoversi da Mobile, Maury con le sue truppe (vedi nota) meditò di raggiungere l’armata del Tennessee ma,appreso che anche Johnston aveva chiesto l’armistizio a Sherman, rinunciò a questa opzione. Taylor il comandante di Settore si incontrò con Canby il 30 aprile e arrese il suo comando che includeva anche i resti dell’armata di Maury l’8 maggio 1865. Gli sconfitti difensori di Mobile sarebbero stati ricordati come le ultime forze confederate a posare le armi a est del fiume Mississippi.

Nota:
Truppe con le quali Maury abbandonò Mobile
Fanteria:
-Brigata della Louisiana Gibson
-Brigata dell’Alabama Holtzclaw
-Brigata del Texas Ector
Tutti gli artiglieri delle varie postazioni furono dotati di moschetti e raccolti in tre brigate:
-Brigata Fuller
-Brigata Smith
-Brigata Burnett
C’erano anche 100 o 200 uomini delle brigate catturate a Fort Blakely e scampati alla cattura e dei genieri. Le brigate di cavalleria Clanton e Armistead erano partite per tentare di raggiungere Forrest, corpo del quale facevano parte.

Fonti:
"Official Records of the War of the Rebellion";
A. W. Bergeron,  "Confederate Mobile".