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•I Marines degli Stati Uniti:
operazioni nel 1861
Pubblicato il 03/01/201
Il corpo dei marine
degli Stati Uniti, sebbene composto da pochi uomini, fu organizzato
il 10 novembre 1775, tuttavia le sue origini possono essere
rintracciate nei corpi coloniali in servizio già nel 1740. Come quando fu
creato, anche durante la guerra civile americana il corpo era parte
integrante della marina federale e non un corpo indipendente come
oggi. Allo scoppio della guerra, i marines erano un corpo ben armato e disciplinato, indispensabile per
la nazione in quei primi giorni del conflitto quando il governo
federale non poteva ancora contare sulle reclute volontarie. Con la
secessione il corpo perse
parte dei suoi ufficiali meridionali a causa delle dimissioni.
Questi articoli tracciano semplicemente una rapida storia di tutte
le maggiori operazioni che coinvolsero il corpo e non si tratta altro che di un'introduzione. Ogni appassionato dell'argomento
dovrebbe consultare altre numerose opere per avere informazioni più
attendibili e dettagliate data la vastità dell'argomento.
Operazioni
nel 1861
La prima missione del corpo iniziò il 7 gennaio 1861, quando 250 tra marines,
marinai e artiglieri furono imbarcati a New
York sulla USS Star Of the West, un'imbarcazione che li
avrebbe dovuti portare in soccorso di Fort Sumter in South Carolina. Lo sbarco venne annullato
poiché la nave venne colpita dalle batterie secessioniste di Morris
Island. La nave tornò
indietro e i marines sbarcarono a New York. Nello stesso mese un distaccamento
sotto il comando del tenente C.D. Hebb fu inviato di guarnigione a Fort
Washington, lungo il fiume Potomac e circa 20km a sud della capitale
nordista, l'unica fortificazione rilevante nei dintorni della città.
Un altro distaccamento fu inviato temporaneamente a presidiare Fort
McHenry, a Baltimora.
Il 12 gennaio un drappello di marines si arrese alle milizie locali
a Pensacola, in Florida e il 22 gennaio l'intera forza dislocata nei cantieri navali
militari di Brooklyn fu armata e messa in allerta quando cominciò ad
essere temuto un
possibile attacco da parte di alcuni simpatizzanti sudisti. Fino ad
aprile il corpo fu impegnato prevalentemente a presidiare strutture
importanti nella capitale federale
Il
12 aprile i marines parteciparono ad una spedizione sotto il
capitano H.A. Adams destinata a rinforzare la guarnigione di Fort
Pickens. I marines dello squadrone erano sotto il comando del
tenenete Cash. Su richiesta del capitano Vodges, i marines vennero
lasciati nel forte. Appartenevano alle navi USS Brooklyn, USS Sabine, USS
Wyandotte e USS St. Louis.
Nella notte del 20 aprile un distaccamento di marines fu inviato in Virginia per distruggere il cantiere navale di
Gosport. Quando all'alba la nave Pawnee, dove a bordo sotto il
comando del tenente A.S. Nicholson si trovavano i marines, venne
avvistata dagli equipaggi della USS Pennsylvania e della USS
Cumberland, questi spararono delle salve per salutarli. Parecchia
agitazione si diffuse nelle città di Norfolk e Portsmouth, i sudisti
temevano che la Pawnee fosse giunta per bombardare le cittadine
insieme alle altre navi dato che la notte precedente avevano già
distrutto migliaia barili di polvere da sparo nei depositi a sud di
Norfolk. Il commodoro nordista ordinò ai marines della USS
Pennsylvania, della Cumberland e della Pawnee di
sbarcare nel cantiere navale e salvare ciò che poteva essere portato
via, distruggendo tutto il resto. Vennero distrutte munizioni,
cannoni e le navi che si trovavano in cantiere
All'inizio del 1861 fu mandata anche una flotta sul Potomac per
impedire ai confederati sulla sponda virginiana del fiume di
ostruirlo e impedire la navigazione. I marines parteciparono nelle
varie requisizioni dei vascelli sudisti che solcavano il Potomac e
nei vari tentativi di fermare la costruzione di batterie da parte
dei confederati. A maggio i marines di stanza nei cantieri
navali di Washignton attraversarono il Potomac e occuparono
Alexandria.
A luglio un battaglione di 350 uomini comandati dal maggiore
Reynolds parteciparono alla battaglia di First Manassas. I marines
partirono da Washington e arrivarono sul campo di battaglia il 16
luglio. Furono inseriti nella brigata di Porter e durante la
battaglia presso la Henry House Hill persero un ufficiale (il tenente Hitchock) e otto soldati.
Altri due ufficiali e 17 uomini furono feriti e sedici dispersi. Il
25 luglio fu poi approvato un atto per riorganizzare il corpo.
In agosto il corpo dei marines fu di nuovo in azione. Il 3 agosto
fallì un tentativo da parte dei marines delle navi USS Colorado e USS Niagara di attaccare un
brigantino a Pensacola. Il 26 agosto
l'ufficiale ammiraglio Silas H. Stringham salpò da Hampton Roads con
le navi USS Minnesota, USS Wabash, USS Monticello, USS Pawnee, USS
Harriet Lane, USS Adelaide, USS George Peabody e la USS Fanny. Sulle
navi vennero anche imbarcati due reggimenti e una compagnia di
regolari sotto il comando dei colonnelli Max Weber e Hawkins. Il 27
agosto giunsero ad Hatteras, in North Carolina. I primi a sbarcare furono i marines
della Minnesota con il generale Benjamin Butler seguiti più tardi
dai regolari. Le navi USS Wabash, Cumberland e Minnesota bombardarono Fort Clark fino a quando venne abbandonato dai sudisti. Il giorno
seguente venne preso anche Fort Hatteras grazie all'aiuto dei
marines. I due forti erano situati sui banchi che si trovano di
fronte alle coste settentrionali del North Carolina. Infine il 28
agosto altri 400 marines giunsero ad Alexandria, in Virginia, per
presidiare Fort Ellsworth.
Cattura dei forti a Capo
Hatteras disegnata da Alfred Waud, corrispondente del New York
Illustrated.
Library of the Congress
La notte del 13 settembre 1861 una spedizione fu organizzata dalla USS Colorado. Quattro barche con a bordo 100 tra marinai, ufficiali
e marines sotto il comando del capitano Reynolds, si infiltrarono
nel porto di Pensacola. Poco prima dell'alba del 14 settembre le
imbarcazioni si lanciarono verso la confederata CSS Judah. Un
intenso scontro a fuoco iniziò tra le imbarcazioni nordiste e la
nave sudista, quando i federali riuscirono a salire a bordo diedero
fuoco alla nave in diversi punti. L'ammiraglio William Mervine lodò
l'azione dei marine, che durante la missione persero uno dei loro
soldati e tre vennero feriti.
In settembre venero effettuati altri due piccoli sbarchi, uno in
North Carolina e uno sulla Ship Island sul fiume Mississippi,
entrambi si conclusero con successo.
In ottobre fu deciso dal governo federale di attuare una strategia basata sulla cooperazione dell'esercito con la marina. Il
capitano Samuel F. Du Pont fu incaricato di trovare e occupare
alcuni punti lungo la costa sudista dove la flotta che stava
effettuando il blocco potesse trovare riparo e rifornimenti.
Dupont decise di attaccare Port Royal,
in South Carolina sebbene il porto fosse ben fortificato. Il 29
ottobre la flotta composta da 48 navi, la più grande mai costituita
dagli Stati Uniti fino ad allora, partì da Hampton Roads. Il primo
novembre, al largo di Hatteras, la flotta si imbatté in una violenta
tempesta. La cannoniera USS Isaac Smith dovette gettare in mare le
artiglierie per evitare di affondare. Si diresse poi in soccorso del
piroscafo Governor, a bordo del quale si trovava il battaglione di
marines del maggiore Reynolds. Il Governor affondò e i marines
furono ospitati a bordo della USS Sabine. Nel frattempo anche la
nave da trasporto Peerless affondò ma il suo equipaggio fu salvato
dalla USS Mohican. Domenica 3 novembre la flotta giunse a Port Royal
e si mise all'ancora. I confederati avevano tolto tutti i punti di
riferimento per entrare nel porto, ma il
comandante della flotta riuscì comunque a trovare il canale
d'ingresso. Al calare della notte tutte le navi da trasporto e le cannoniere
entrarono nella rada. L'8 novembre le navi della flotta attaccarono
le batterie sudiste a Bay Point (Fort Beauregard) e Hilton Head (Fort
Walker) e dopo quattro ore riuscirono a farle tacere, oltre che a
sconfiggere la flottiglia sudista del capitano Josiah Tattnall. I
confederati abbandonarono frettolosamente l'area e i marines, con altri
marinai, presero possesso dei due forti. Questo episodio è
particolarmente ricordato poiché fu la prima volta dalla secessione
del South Carolina che una bandiera degli Stati Uniti veniva di
nuovo issata in quello stato e in questa occasione i marines
nordisti combatterono contro i loro omonimi sudisti. Ciò era già
successo poco più di un mese prima quando sul fiume Mississippi i
marines delle navi USS
Richmond, USS Preble, USS Water Witch e USS Vincennes scambiarono dei colpi
colpi col nemico.
La presa di Port Royal, pubblicato da
Currier & Ives ca. 1861.
Library of the Congress
Il 7 novembre un'altra spedizione sotto il comando dei tenenti James
E. Jouett e John J. Mitchell partì a bordo di due lance dalla USS
Santee, a bordo vi era un piccolo distaccamento di marines. Il loro
obbiettivo era la CSS General Ruck ancorata sotto il forte di
Pelican Island a Galveston, in Texas. Dopo un'iniziale successo le
imbarcazioni federali vennero scoperte e la lancia del tenente
Jouett ritirandosi riuscì a catturare la confederata CSS Royal
Yacht, che però essendo stata colpita fu abbandonata. I marines
portarono via dei prigionieri e la bandiera della nave, mentre lo scafo
veniva dato alle fiamme per evitare che i sudisti lo recuperassero.
Uno degli eventi più famosi a cui parteciparono i marines è forse la
vicenda del Trent, sebbene quel giorno non occorse nessuno scontro.
L'8 novembre 1861, il tenente Fairfax dalla USS San Jacinto ricevette l'ordine di prende il piroscafo postale inglese Trent a
bordo di due lance. Una volta saliti sulla nave inglese dovevano
ottenere tra le altre cose i documenti presenti a bordo e la lista
dei passeggeri. Se i funzionari confederati Mason, Slidell, Eustis e
McFarland si trovavano sulla nave dovevano essere fatti prigionieri
insieme ai loro bagagli. Il tenente Fairfax salì da solo sul Trent,
chiese la lista dei passeggeri che non venne consegnata dal capitano
inglese. Mason sentì pronunciare il suo nome e si fece avanti. Anche
gli altri confederati seguirono Mason e il tenente Fairfax gli
comunicò che erano in arresto. Sulla nave inglese si scatenò lo
sdegno dei passeggeri e dell'equipaggio per il gesto dei nordisti. I
marines furono fatti salire a bordo più volte per scoraggiare
eventuali violenze e cercare di calmare la gente che si trovava sul
ponte della nave. Alla fine i quattro emissari confederati furono
arrestati e portati a bordo della USS San Jacinto.
Il 5 dicembre, lungo la costa della Gerogia, i marines furono
impegnati nella cattura della Wassaw Island. Sull'isola si trovava
un forte, che tuttavia dalle navi della squadra federale sembrava
essere senza cannoni. Il tenente Barnes fu inviato al forte sotto la
protezione di una bandiera bianca ma ben presto scoprì che la
struttura era stata recentemente abbandonata dai confederati. Il 12
dicembre un'altra spedizione simile vide impegnato il corpo dei
marines. Il piroscafo USS Isaac Smith, stazionato nell'insenatura di
St. Helena, in South Carolina, risalì il fiume Ashepoo. A bordo vi
erano i marines della nave USS Dale e il colonnello dell'esercito
Welsh. I marines furono fatti sbarcare sulla Fenwick's Island per
compiere una ricognizione e poi reimbarcati. La nave risalì il fiume
fino al Mosquito Creek dove i federali videro alcuni sudisti a
cavallo vicino ad una casa, che sapevano essere il loro
quartier-generale. Dopo aver cannoneggiato l'edificio, i marines
sbarcarono e diedero fuoco alla casa. Due settimane dopo, i marines
della USS Dale furono impegnati in uno scontro con una piccola forza
di confederati sul South Edisto River, in South Carolina. Qui i
sudisti tentarono di difendere una casa, proprietà del governatore
Aiken, ma furono infine sconfitti e i marines tornarono senza
perdite alla loro nave.
Fonti
History Of The United States Marine Corps, Richard S.
Collum.
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