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•Introduzione ai campi di
prigionia e ai prigionieri di guerra
Allo scoppio della guerra civile la
Confederazione e l’Unione non si posero il problema dei prigionieri
di guerra. Non vennero organizzati luoghi dove raccoglierli o
predisposti organismi che se ne prendessero carico. Difatti le due
nazioni avevano problemi più grossi da affrontare e comunque pochi
si aspettavano che la guerra sarebbe durata tanto. Così nei primi
piccoli scontri del 1861 i prigionieri presi venivano spesso
rilasciati sulla parola che non avrebbero più ripreso le armi.
Tradizionalmente e secondo le leggi di guerra i prigionieri dovevano
venire protetti, nutriti, vestiti, ricevere assistenza medica e un
riparo. Essi potevano venir costretti a lavorare ma non per fini
bellici. Gli ufficiali solitamente venivano rilasciati
tranquillamente mentre i soldati dovevano prima fare un giuramento.
Se questo veniva rifiutato il soldato rimaneva in prigionia.
Tuttavia nella guerra civile americana la situazione era più
complessa siccome una delle due fazioni, l’Unione, non riconosceva
la Confederazione come una nazione ma come una sezione del paese in
rivolta. Pertanto lo scambio di prigionieri divenne materia
delicata, se l’Unione autorizzava degli scambi voleva dire che
riconosceva il Sud come nazione indipendente. Pertanto all’inizio
del conflitto la faccenda rimase un po’ ambigua e scambi di
prigionieri venivano autorizzati sui vari fronti.
Nel frattempo vennero allestiti degli edifici per ospitare i
prigionieri. Inizialmente nell’Unione vennero riaperti vecchi
penitenziari, come Alton in Illinois per ospitare i prigionieri
dell’ovest, oppure nell’est le numerose fortezze costali vennero
trasformate in prigioni. Tra queste strutture vi erano Fort Warren a
Boston, i forti Lafayette e Columbus a New York, Fort McHenry in
Maryland, Fort Delaware sul fiume Delaware e infine anche il vecchio
campidoglio a Washington venne trasformato in prigione. I
confederati non rimasero a guardare e anche loro allestirono alcune
prigioni. A Richmond depositi e fabbriche che lavoravano il tabacco
divennero prigioni, come la Liggon, Crew, Castle Thunder, Pemberton
e Libby, che diventerà la principale prigione per ufficiali. A
Charleston, Castle Pinckney venne adibito a prigione come anche
altre strutture a Tuscaloosa, in Alabama. Nel nord la maggior parte
di questi edifici si dimostrarono inadeguati e con l’aumentare del
numero di prigionieri vennero utilizzati solo più per ospitare
ufficiali o civili sospettati di tradimento. Anche a Richmond si
dovette trasferire i soldati prigionieri nella Belle Isle sul fiume
James, mentre a Castle Godwin vennero raccolti i civili sospettati
di tradimento. Inizialmente anche a Salisbury, in North Carolina,
venivano imprigionati questi civili, ma con l’arrivo di numerosi
soldati catturati, civili e militari vennero mescolati. Ciò avvenne
in tutte le prigioni del sud.
Nell’ottobre del 1861 il colonnello William Hoffman venne nominato a
Washington commissario-generale dei prigionieri e venne creato così
un dipartimento per la gestione delle prigioni e dei prigionieri.
Hoffman fu in grado di creare alcune regole base che gli altri
ufficiali dovevano seguire, in particolare istituì un elaborato
sistema di ispezioni e rapporti. Nonostante i suoi sforzi queste
regole spesso vennero interpretate diversamente dai singoli
ufficiali e lui stesso era molte volte ostacolato dalla politica.
Nella Confederazione un simile dipartimento non venne creato fino al
21 novembre 1864 quando venne nominato il generale John H. Winder.
Dopo la sua morte avvenuta il 7 febbraio 1865, il generale Gideon J.
Pillow prese per qualche giorno il suo posto che passò poi al
generale Daniel Ruggles. Il sistema confederato era molto più
confuso. Fino al 1864 la maggior parte dei prigionieri vennero
raccolti a Richmond e il generale Winder fu posto a supervisionare
questi uomini e quelli nei dintorni delle capitale. Il 26 luglio
1864 venne trasferito alle prigioni in Georgia e Alabama, dove
stavano cominciando a venir trasferiti molti prigionieri. Il
generale W.M. Gardner fu messo a supervisionare le prigioni in
Virginia e nelle Caroline, ma questi si lamentò di non sapere fin
dove arrivasse la sua autorità e quale fosse il ruolo delle entità
locali.
Col proseguire della guerra e con un sempre maggior numero di
prigionieri provenienti dal fronte, nel nord divenne chiara
l’esigenza di costruire delle strutture apposite. Così nacquero dei
campi di prigionia a Johnson’s Island, in Ohio, Point Lookout, in
Maryland, a Rock Island, sul fiume Mississippi. Inoltre alcuni campi
di addestramento vennero modificati costruendogli attorno delle
palizzate come a Camp Douglas a Chicago in Illinois, Camp Butler a
Springfield in Illinois, Camp Morton a Indianapolis in Indiana, Camp
Chase a Columbus in Ohio ed Elmira a New York. A St. Louis ne
vennero creati due nelle prigioni di Gratiot Street e Myrtle Street.
I confederati invece costruirono dei campi, oltre alle già citate
prigioni, a Camp Sumter, situato ad Anderson in Georgia (più
conosciuto col nome di Andersonville), Camp Lawton, situato a Millen
in Georgia (costruito alla fine del 1864 per supportare quello di
Andersonville), Camp Asylum situato a Columbia in South Carolina.
Altri campi furono costruiti a Macon e Savannah, in Georgia, a
Florence e Charleston, in South Carolina, a Raleigh e Charlotte in
North Carolina. Altri centri più piccoli o momentanei sorsero a
Cahaba in Alabama, a Camp Ford a Tyler e a Camp Groce a Hempstead in
Texas.
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