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•La battaglia di Fredericksburg
Testo di Stefano Senesi

Pubblicato il 20/02/2010

Per una più facile comprensione dello svolgimento della battaglia di Fredericksburg, si consiglia la visione di questa mappa animata situata sul sito del Civil War Preservation Trust (clicca per visualizzare).

Prologo
Nell'autunno del 1862 il generale Ambrose Burnside viene nominato al comando dell'armata del Potomac in sostituzione del generale McClellan accusato di poca intraprendenza dal governo Lincoln. Burnside non ambiva a quella nomina: sincero amico di McClellan non voleva passare per colui che gli aveva rubato il posto, inoltre intimamente non si sentiva all'altezza del compito. Ma accettò l'incarico più che altro per evitare che al suo posto venisse nominato Hooker che non stimava, anzi, disprezzava ed in questo era poco cortesemente ricambiato. Non era certo un buon inizio. Gli ordini che aveva Burnside erano chiari ed espliciti: dare battaglia e distruggere l'armata della Virginia del Nord al comando del generale Lee. Burnside per prima cosa, riorganizzò l'armata in 3 grandi divisioni per "maneggiarla" meglio. Non si rivelerà una riorganizzazione efficiente. Contrariamente a quanto si pensa, il piano di Burnside non prevedeva inizialmente di dare battaglia a Fredericksburg come poi avvenne, furono gli eventi a "costringerlo" ha farlo lì. Il piano originario di Burnside prevedeva infatti, l'attraversamento si del fiume Rappahannock a Fredericksburg, prima che le truppe di Lee, abbastanza distanti, potessero arrivare per impedirglielo. Subito dopo però, Burnside voleva puntare verso sud direzione Richmond, interporsi frà l'Armata della Virginia che giocoforza lo avrebbe inseguito e la capitale, costringendo Lee a dargli battaglia in condizioni sfavorevoli al condottiero Virginiano. Mi sembra, in questo caso, di notare alcune analogie con quello che successe a parti invertite a Lee durante la battaglia di Gettysburg. Qualche mese dopo, anche lì gli eventi costrinsero chi sperava di aver la difensiva tattica ad attaccare e viceversa.

Gli sviluppi
Ma le cose per il condottiero unionista, cominciano subito ad andare male. Per traversare il Rappahannock ci volevano i ponti di barche e purtroppo per lui e per l’Armata del Potomac, per ritardi logistici e burocratici, tali ponti tardarono ad arrivare. Quando giunsero Lee aveva già in zona schierato dal 21 novembre ca, sulle colline dietro Fredericksburg, tutto il suo 1° Corpo D’Armata agli ordini del Generale Longstreet ca, che stava fortificando la posizione . Burnside dal canto suo disponeva di 120.000 uomini ca a Fredericksburg ed in arrivo, ma la posizione che teneva Lee era fortissima, espugnarla sarà difficilissimo.
A quel punto Burnside progettò di guadare il fiume nei pressi di Skinker Neck, una piccola località a a sud di Fredericksburg per tentare di riprendere in extremis il suo piano originario,anticipando Lee nella corsa verso Richmond, ma con suo disappunto, scoprì che la parte ovest della riva in cui intendeva traversare il fiume, era già presidiata due divisioni Confederate facenti parte del 2° Corpo agli ordini del Generale Jackson. Una terza divisione di Jackson stava posizionata più indietro pronta a muoversi a seconda delle evenienze. Una quarta stava circa a metà strada frà Skinker Neck e Fredericksburg. Lee oltre che far vigilare il guado non escludeva a priori una possibilità di un suo attacco contro il fianco sinistro unionista. Cosa fare a questo punto? Per Burnside non vi era tanta scelta. Da Washington continuavano ad arrivare dispacci da parte del governo che gli ordinava di prendere l’iniziativa attaccando e distruggendo l’esercito confederato. Burnside era un soldato e doveva ubbidire agli ordini: L’Armata del Potomac dovrà attaccare le truppe di Lee proprio dove lui voleva inizialmente evitare di farlo: proprio davanti a Fredericksburg nelle colline retrostanti la cittadina dove erano saldamente trincerati i confederati, Burnside sperava di sorprendere Lee attaccandolo dove il Generale Virginiano meno si sarebbe aspettato, così lui si illudeva e che la considerevole superiorità numerica di cui godeva, potesse annullare il vantaggio della forte posizione che teneva Lee. Le speranze di Burnside come lui stesso constaterà successivamente, erano mal risposte: il Generale Virginiano come abbiamo visto, aveva disposto saggiamente la sua Armata forte di 75.000 uomini ca. pronta per tutte le evenienze

Scatta l'attacco unionista
Lee lascia dentro Fredericksburg una sola brigata comandata dal generale-politico del Mississippi Barksdale ad ostacolare la costruzione dei ponti galleggianti, nella parte unionista del Rappahannock vi sono delle alture da cui l’efficiente artiglieria nordista può controllare la situazione. Il passaggio del fiume davanti a Fredercksburg avviene il giorno 11 dicembre non senza qualche difficoltà, visto l’ostinata azione ritardatrice delle truppe di Barksdale, i altri due ponti vengono gettati a sud di Fredericksburg senza incontrare grosse resistenze da parte dei sudisti. Subito dopo le truppe nordiste danno vita ad una delle tante pagine nere della Guerra Civile saccheggiando e depredando tutto quanto trovano in città con atti di brigantaggio vero e puro. Gli attraversamenti del Rappahannock proseguono. L’Armata del Potomac il 13 dicembre è così schierata: a Nord sul proprio fianco destro sta il raggruppamento del Generale Sumner, a sud sul proprio fianco sinistro è posizionato il raggruppamento del Generale Franklin, il raggruppamento agli ordini del Generale Hooker funge da riserva. I Confederati schierano il 1° Corpo agli ordini di Longstreet di fronte grosso modo a quello del Generale Sumner, il secondo corpo di Jackson richiamate le due divisioni che erano di guardia a Skinker Neck fronteggia grosso modo il raggruppamento di Franklin .Il Generale Lee ha richiamato le divisioni di Jackson a Fredericksburg non appena intuito che l’attacco di Burnside si sarebbe svolto là. Il tentativo di sorprenderlo è andato a vuoto e sarà pagato dagli unionisti a caro prezzo. I Confederati sono così schierati sulle alture dietro Fredericksburg in un lunga linea di 10/11 km ca. sulle colline chiamate da nord a sud Marie’s Height che è oltretutto protetta da un muretto a secco, Lee’s hill e Prospect Hill a sud. Il fianco destro di Prospect Hill è protetto dalla cavalleria del Generale Stuart. Il piano di Burnside prevede di attaccare prima il fianco destro dei confederati a Prospect Hill difeso dalle truppe di Jackson, con il raggruppamento comandato da Franklin, tale posizione è più vulnerabile e meno fortificata di quella tenuta da Longstreet, una volta sfondato e poste in ritirata le truppe sudiste su quel fianco, i nordisti avanzando minacceranno il fianco destro di Longstreet, che verrà a sua volta messo sotto pressione frontalmente dalle truppe di Sumner. Per tale operazione Franklin designa solo la Divisione del Generale Meade, supportata sulla destra dalla divisione del Generale Gibbon, troppe brigate che avrebbero potuto partecipare all’attacco, non vengono messe in preallerta. Le truppe di Meade attaccano con veemenza e riescono a sfondare le difese sudiste avanzando in profondità con Gibbon un po’ più indietro, ma nessun altro supporto gli viene praticamente inviato. Così bersagliati sui fianchi dai rinforzi fatti accorrere sul posto dai sudisti, sono costretti a ritirarsi subendo perdite considerevoli. Il Generale Longstreet nelle sue memorie, così commentò l’intera vicenda: “"La carica della divisione di Meade è stata comparata con quella di Pickett, Pettigrew e Trimble a Gettysburg, dando credito al fatto che la prima sia stata condotta meglio. Le circostanze non giustificano il paragone. Quando la nebbia si sollevò l’avanzata di Meade era a tiro di moschetto dalla divisione di A.P. Hil, e strettamente supportata sulla destra da Gibbon e protetta alla sua sinistra dalla divisione Doubleday. Alla destra di Hill vi era una batteria di 14 cannoni, alla sinistra una di 8. Meade sfondò attraverso la divisione Hill, e con il supporto di Gibbon si aprì la strada fino a quando incontrò parte della divisione Ewell, fu allora costretto a ritirarsi in una certa confusione. Due fresche divisioni del Terzo Corpo giunsero ad assisterle, e vi erano almeno 50.000 uomini alla mano che potrebbero essere stati lanciati in combattimento. La marcia di Meade per incontrare il suo avversario fu di mezzo miglio,- le truppe di entrambi gli schieramenti erano fresche e vigorose.
Della colonna d’assalto di Pickett, Pettigrew e Trimble, solo 4.700 sotto Pickett erano freschi; l’intera forza di queste divisioni era di 15.000. Ebbero un miglio di marcia da percorrere su campo aperto prima di raggiungere le linee nemiche, rinforzate con lavori campali e difese da un nemico tre volte numeroso. I confederati a Gettysburg combatterono fino all’esaurimento di uomini e munizioni. Persero circa il 60% della forza d’assalto,- Meade circa il 40%. Il secondo aveva truppe fresche dietro di lui, e più di 200 cannoni a coprire la riorganizzazione delle linee. I confederati non avevano nulla dietro di loro se non batterie quasi senza munizioni. Che Meade affrontò un coraggioso e buon combattimento è fuori questione, ma lui ebbe numeri superiori. A Gettysburg l’assalto confederato fu compiuto contro linee trincerate di artiglieria e fanteria dove si trovavano 50.000 uomini.". (1)
Poco prima che le truppe di Meade vengano poste in ritirata, iniziano gli attacchi di Sumner di fronte a Marie’s Height ma, come era prevedibile, tutte le ondate che vanno all’assalto vengono respinte dai confederati che hanno il pieno e totale controllo del campo di battaglia. Molto aspra è la lotta nella parte nord del fronte sudista, dove i confederati di Longstreet saldamente posizionati dietro il muro a secco già menzionato, fanno a fettine gli attaccanti. Passerà alla storia come evento epico di lotta fratricida, l’assalto della brigata irlandese unionista, i sudisti che difendono il muro a secco, sono irlandesi di origine pure loro. Ben tredici ondate vengono inutilmente mandate all’attacco a “spizzichi e bottoni”. Oramai tutti gli attacchi si sono esauriti ed i nordisti hanno lasciato sul campo più di dodicimila uomini., le perdite dei Confederati assommano a 5.000 uomini ca. Burnside il giorno dopo vorrebbe riprendere gli attacchi comandando personalmente il suo vecchio corpo , ma i suoi subordinati, minacciando anche un vero e proprio ammutinamento o quasi, Hooker in primis, lo convincono a non farlo. Lo scontro, una delle sconfitte più amare per l’unione, è terminato. Burnside terrà la posizione ed il 15 notte si ritirerà al di là del Rappahannock.

Congedo
Lee rinunciò contrattaccare, le artiglierie dell’unione al di là del fiume, offrivano ai confederati poche chances di riuscita. Inoltre l’esercito nordista era battuto e demoralizzato sì, ma era ben in grado di difendersi. Fece bene Lee a non contrattaccare ? In soccorso ci vengono questi due preziosi documenti, il primo è una prima relazione inviata a Washington da Burnside 4 giorni dopo lo scontro: “.. Altri prossimi ragguagli chiariranno come noi fummo sul punto di ottenere l’intento. Senza la nebbia e un ritardo inevitabile nella costruzione dei ponti, che fornirono al nemico una spazio di altre ventiquattro ore, di cui si giovò per concentrare le sue forze in una posizione già formidabile, avremmo riportato di certo una compiuta vittoria….”. il Generale prosegue: “ non essendo più fattibile ottenere lo scopo immediato della spedizione, restammo due giorni in ordine di battaglia; cioè quanto occorreva per assicurarci che il nemico non sarebbe uscito dalle sue trincee con la fanteria; e quindi ritornammo sull’altra riva, senza essere disturbati, e senza perdite di uomini o carriaggi….” (2)
Il Generale Confederato Jubal Early, fervido devoto di Lee ci offre, nelle sue memorie una preziosa opinione, vista dalla parte dei sudisti, sul perché Lee non contrattaccò:” "…E' stato detto che il generale Lee avrebbe potuto infliggere tremendi danni al nemico bombardando Fredericksburg mentre esso vi si trovava ammassato. L'eroica e patriottica gente di quella città, quando fu minacciata di bombardamento da Sumner, non si appellò al comandante dell'esercito della loro nazione chiedendogli di evitare il pericolo evitando di resistere all'occupazione del nemico, ma dimostrò il più encomiabile altruismo abbandonando le proprie case senza dire una parola, mentre ci furono altri troppo poveri per scappare altrove, e altri ancora che scelsero di rimanere e condividere tutti i pericoli del combattimento imminente; non era nel cuore del nobile comandante dell'Armata della Virginia Settentrionale condannare, con un suo atto, la distruzione di quelle poche devote persone rimaste e le case di coloro che erano assenti, per uccidere e ferire poche migliaia di nemici, e causare il panico tra gli altri…"
Prosegue ancora Early: "…E' probabile che se il generale Lee avesse saputo che il nemico stava evacuando la città, la sua artiglieria avrebbe inflitto considerabili danni, ma il nemico non diede alcun segno di una simile intenzione, e si avvantaggiò del buio della notte e la presenza di una tempesta e del vento per ritirarsi, quando il rumore che accompagnava una simile manovra non poteva essere sentito. Il generale Lee fece tutto il possibile con ciò che aveva sotto il suo controllo, eccetto, l'inutile distruzione di quello che il nemico aveva lasciato intatto della città di Fredericksburg." (3)
Dopo lo scontro, com’è logico, Burnside viene accusato da tutti: politici, generali, opinione pubblica di aver mandato inutilmente al massacro i suoi uomini. Tutte queste accuse sono giuste ma esagerate. Tutti al nord, dai politici fino all’uomo della strada, spinsero o meglio dire pretesero, che Burnside operasse quell’attacco. Commise i suoi errori certo, ma fù anche un po’ il capro espiatorio di una situazione di esasperazione ed impazienza che si era creata nel Nord. Si pretendeva una vittoria risolutiva a tutti i costi. Burnside non era certo un genio, il suo attacco fù mal eseguito e mal coordinato , Franklin non ricevette che ordini di massima ed operò a suo piacimento, le brigate che attaccarono il muro di pietra invece di operare all’unisono per formare una massa d’urto considerevole, mandate in avanti alla spicciolata, furono sottoposte ad un inutile e prevedibile massacro.
Qualche tempo dopo, in pieno inverno, Burnside tentò di aggirare il fianco sinistro di Lee con un marcia in un terreno infame ed allagato dalle piogge continue che bersagliarono la Virginia in quell’inverno. La sua Armata rimase praticamente impantanata nel fango e dovette ritornare indietro. I Confederati per scherno innalzarono un cartello che recitava: “Burniside incastrato nel fango!”. Poco dopo il Generale Unionista verrà rimosso dal comando dell’Armata del Potomac ed avvicendato dal suo “nemico”: il Generale Hooker.

Note:
(1) James Longstreet: “From manassass to Appomattox”
(2) John Bigelow: "L’America nel 1863”
(3) Jubal A. Early: "Autobiographical Sketch and Narrative of the War Between the States"