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West Florida Seminary - Florida Military Institute
Testo di Claudio Auditore
Pubblicato il 04/08/201

Nel 1851, un atto della legislatura della Florida, stabilì la creazione del “West Florida Seminary” cominciò l’attività a Tallahassee come un’istituzione civile e nel 1859 si fuse con la”Tallahassee Female Academy” offrendo istruzione a più di 200 ragazzi e ragazze. Sempre quell’anno il Preside decise di offrire agli studenti maschi anche un’istruzione militare. Un cadetto del Virginia Military Institute, James Lucius Cross fu stipendiato come istruttore militare. Con l’inizio delle ostilità, le iscrizioni precipitarono tanto che, da più di 250 studenti nel 1860-61, la sezione maschile dovette essere chiusa in un periodo del 1862, nell’anno accademico 1864-65, 58 studenti erano in classe. Nel ’62 anche Cross si dimise per andare a combattere e un altro ex cadetto del VMI divenne istruttore e in seguito Sovraintendente. Alla fine del 1863 il sistema militare era fermamente il motivo di esistenza dell’Istituto, tanto che fu fatta una richiesta per cambiare il nome in “Florida Collegiate and Military Institute”. La proposta di legge fu presentata e accettata da entrambe le camere, ma il governatore Milton che intendeva creare una scuola militare a Mount Vernon, pose il veto, tuttavia l’Istituto da allora in poi fu universalmente, ma non ufficialmente, conosciuto come “Florida Military Institute”.
Il piccolo corpo dei cadetti venne una prima volta chiamato all’azione all’inizio del 1864, durante il tentativo unionista di conquistare la capitale statale, partiti da Jacksonville, tentarono di catturare la capitale, ma la resistenza confederata ad Oloustee respinse le forze federali. I cadetti pur partecipando alle operazioni non presero parte in alcun modo ai combattimenti.
Nel marzo 1865, gli unionisti attaccarono ancora, questa volta verso St. Marks, che sarebbe servita per poi come base per attaccare la capitale o per non farle affluire rinforzi. Il 4 marzo il generale di brigata William Miller fece una chiamata per tutti quelli che potevano sparare. Fra i volontari, il “Baby Corps”, così erano soprannominati i cadetti dell’istituto. I ragazzi avevano un’età media di 14 anni, ma fra loro anche chi ne aveva solo 12. Partirono pieni di entusiasmo e con lo spirito al cielo, cantavano Dixieland a squarciagola. La compagnia era formata solo da 25 elementi, perché i più giovani furono lasciati nelle retrovie. Alla stazione Sue Archer, studentessa e sorella di un cadetto in partenza, vide un giovane che piangeva perchè il capitano Johnson si rifiutava di farlo partire dato che era l’unico figlio di una povera donna cieca. Il capitano gli diceva che i buoni soldati non piangono. (Questo fatto mi ricorda il film “Soldati a cavallo” quando il cadetto che voleva partire a tutti costi fu riportato a casa dalla madre. Forse quella scena si rifà a quest’episodio). Il 5 marzo i cadetti raggiunsero i regolari del 5° cavalleria della Florida che teneva il ponte sull’Est River, le trincee erano proprio di fronte al fuoco nemico e i ragazzini dovettero correre a due a due in campo aperto sotto il fuoco nemico per entrare nelle trincee. Tutto il giorno scambiarono colpi col nemico, ma non avvenne nessuno scontro di rilievo se non della schermaglia. Quando le truppe nordiste capirono che il ponte non poteva essere preso, tentarono di attraversare quello a Natural Bridge situato otto miglia a nordest. Appena i federali lasciarono le posizioni, ai cadetti fu ordinato di raggiungere il resto delle forze di Miller al ponte di Natural Bridge. La trincea davanti al ponte era a forma di mezzaluna, i cadetti furono posti proprio di fronte alla fine del ponte. Il 6 marzo gli unionisti arrivarono di fronte alle trincee confederate, l’impossibilità di attraversare un altro ponte sotto Natural Bridge e l’impossibilità di aggirare le posizioni nemiche costrinsero gli attaccanti ad affrontare il nemico frontalmente. Alcuni dei soldati in blu portavano sui cappelli la scritta “Tallahassee or Hell”. Inizialmente l’attacco disperse i picchetti sudisti, ma furono costretti a fermarsi di fronte alle truppe trincerate, più volte caricarono e altrettanto furono fermati. Dopo numerose perdite e resosi conto che non poteva avanzare, il comandante unionista, generale Newton, diede alle truppe l’ordine di ritirata. Nonostante fossero di fronte al nemico, i cadetti non furono pesantemente ingaggiati, perché l’artiglieria fece il “lavoro” principale. Secondo un cadetto, solo gli ufficiali e i sottufficiali che costantemente urlavano ordini alle loro spalle, impedirono che fra le tre perdite confederate della giornata, ci fossero degli studenti della scuola. Fu discusso se l’avere messo i cadetti in una posizione chiave fosse la cosa più giusta. Frettolosamente si può pensare che la cosa più giusta da fare fosse lasciare i ragazzini in riserva dietro la linea principale di fuoco, ma a un pensiero più approfondito si può affermare che in realtà la compagnia di cadetti era una delle migliori che avesse a disposizione Miller, fra anziani, miliziani volontari raccolti qua e la e cittadini (ad esclusione ovviamente dei regolari). La compagnia era la meglio armata, equipaggiata e addestrata (e con uniformi perfette faceva la sua figura anche per l’impatto visivo). Come detto in precedenza i più giovani furono lasciati indietro, ma venne dato loro l’onore di scortare i prigionieri nemici fino alla capitale. I cadetti dell’Istituto divennero gli eroi del giorno e i ragazzi tornati indietro ricevettero grandi benvenuti e lungo la strada i loro cappelli furono adornati da ghirlande di alloro, veniva offerto loro vino e rinfresco. Una delegazione di donne donò ai cadetti una nuova bandiera di compagnia cucita da loro. L’Istituto superò la difficile prova della guerra e oggi dopo varie riorganizzazioni e cambi di nomi si chiama Florida State University.

Uniforme:
I cadetti indossavano la classica uniforme portata da quasi tutte le scuole militari del periodo. La tenuta da fatica invece consisteva di un cappello, giubba e pantaloni grigi come si vede nella prima foto. A seguire la foto della giubba del cadetto Beard che combatté a Natural Bridge, anche se ora è sbiadita nel 1865 era grigia. L’ultima foto mostra un cadetto negli anni successivi alla guerra civile.

     

Bibliografia:
-The battle of natural bridge, Florida - di Dale Cox
-At Natural Bridge, confederate forces won their last battle of the war – di William C. Nichols
-The Young lions, confederate cadets at war – di James Lee Conrad
-Arms and equipment of the Confederacy